Hyperrealism. This is Not a Body è una mostra collettiva di 30 sculture umane, molte di queste nude, inaugurata la scorsa settimana al Museé Maillol di Parigi. É la tredicesima tappa del tour della mostra, iniziato al Museo di Belle Arti di Bilbao nel 2016 prima di attraversare l’Australia, l’Azerbaigian e Taiwan. Visitabile fino al 5 marzo 2023, anche senza vestiti.
E dal momento che di corpo e nudità si tratta, almeno 800 visitatori potranno visitare la mostra completamente nudi. A rendere possibile questa visita speciale è la partnership tra il Museé Maillol e la Federazione francese del naturismo. Così sono state designate delle fasce apposite in giornate prestabilite – 10, 11 e 17 novembre – dove gli iscritti potranno vivere un’esperienza di certo non comune.
Sebbene sia la prima volta che i visitatori si spoglieranno al Maillol, non è la prima volta che queste opere d’arte vedranno persone senza vestiti. É infatti già accaduto anche a Liegi e Lion, che hanno ospitato tappe precedenti di Hyperrealism.
Del resto l’esposizione indugia proprio sull’evoluzione della rappresentazione scultorea del corpo. Esplora i processi creativi di ideazione dell’opera, per poi approfondire i meccanismi di modellazione, fusione e resa della figura umana. Protagonisti 26 dei migliori artisti degli ultimi 50 anni, tra i quali Tony Matelli, Erwin Wurm e Sam Jinks.
L’idea di osservarle nudi, come pure loro si presentano, nasce dalla suggestione di porre in diretta comunicazione opera e visitatore. «Ti senti come se fossi parte delle sculture», ha detto partecipante, «Il visitatore non è più nudo, fa parte della mostra». Senza contare l’adrenalina di trovarsi in un contesto istituzionale completamente nudi, come a volte non facciamo nemmeno nell’intimità delle nostre case.
A molti può non convincere come iniziativa, eppure tutti gli 800 slot per nudisti “sono andati esauriti a tempo di record“, ha detto il Maillol dichiarando chiuse le iscrizioni.