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Chi sono questi mostri? Milano svela i segreti di Jheronimus Bosch

Jheronimus Bosch, Dettaglio del Trittico delle Tentazioni di sant'Antonio, Museu Nacional de Arte Antiga, Lisbona Jheronimus Bosch, Dettaglio del Trittico delle Tentazioni di sant'Antonio, Museu Nacional de Arte Antiga, Lisbona
Jheronimus Bosch, Dettaglio del Trittico delle Tentazioni di sant'Antonio, Museu Nacional de Arte Antiga, Lisbona
Jheronimus Bosch, Dettaglio del Trittico delle Tentazioni di sant’Antonio, Museu Nacional de Arte Antiga, Lisbona

La grande mostra di Bosch allestita a Milano a Palazzo Reale fornisce l’interpretazione di una dozzina di “mostri” dipinti dal grande artista fiammingo

Uccelli, topi, pesci, insetti, scimmie. Esseri fantastici che spesso fondono insieme sembianze animali, parti umane, edifici, strumenti vari. L’immaginario legato all’arte di Jheronimus Bosch è molto legato ai “mostri” che l’artista inserisce nelle sue composizioni. Elementi dal forte valore simbolico, spesso di difficoltosa comprensione per l’osservatore contemporaneo. Fra i molti meriti della straordinaria mostra allestita a Milano a Palazzo RealeBosch e un altro Rinascimento, fino al 12 marzo 2023 – c’è anche un po’ di chiarezza in questo ambito. Un imperdibile cartellone fornisce infatti l’interpretazione di una dozzina degli affascinanti “misteri” lasciati ai posteri dal grande artista fiammingo.

Nel corso del Medioevo si afferma un genere di manoscritti noti come ‘bestiari’, in cui sono descritti animali sia reali sia immaginari”, si legge nella presentazione. “Si tratta di testi corredati da dettagliate e fantasiose illustrazioni, diffusi soprattutto in Francia, in Inghilterra e nei Paesi Bassi tra il XIII e il XIV secolo. Per ognuna di queste bestie, spesso mostri deformi o creature mitologiche e folkloristiche, si offriva un’interpretazione in chiave simbolica e religiosa, accompagnata da riferimenti biblici. L’immaginazione di Bosch si radica in questa tradizione medievale e la rielabora facendo prendere vita a proverbi, omelie, racconti moraleggianti del tempo. Abbiamo raccolto una sorta di bestiario immaginario, un campionario di mostri che medievalisti, storici dell’arte e addirittura psicologi si sono cimentati ad interpretare, affascinati dalla misteriosa ricchezza della fantasia boschiana”.

 

Fig. 1 Jheronimus Bosch, c. 1500
Trittico delle Tentazioni di sant’Antonio, Museu Nacional de Arte Antiga, Lisboa
Figura ricorrente di un uccello deforme e senz’ali che ingoia un’altra bestia intenta a dimenarsi.

Fig. 2 Jheronimus Bosch, c. 1500
Trittico delle Tentazioni di sant’Antonio, Museu Nacional de Arte Antiga, Lisboa
Un ibrido con orecchie da cane e becco da uccello trasporta una misteriosa lettera e indossa pattini da ghiaccio.

Fig. 3 Jheronimus Bosch, c. 1500
Trittico delle Tentazioni di sant’Antonio, Museu Nacional de Arte Antiga, Lisboa
Un topo raffigurato con minuzia naturalistica, ma usato come cavalcatura da un demone-albero.

Fig. 4 Jheronimus Bosch, c. 1500
Trittico delle Tentazioni di sant’Antonio, Museu Nacional de Arte Antiga, Lisboa
Un gigantesco pesce è usato come una macchina da guerra, sormontato da un campanile e guidato da un soldato.

 

Fig. 5 Jheronimus Bosch, c. 1500
Giudizio finale, Musea Brugge, Groeningemuseum, Bruges
Bosch compone le sue bestie anche con parti umane: una testa con coda di rettile e zampe feline.

Fig. 6 Jheronimus Bosch, c. 1500
Giudizio finale, Musea Brugge, Groeningemuseum, Bruges
Alcune bestie mostrano dettagli ecclesiastici, come questa creatura con ali d’insetto vestita da monaco.

Fig. 7 Jheronimus Bosch, c. 1500
Giudizio finale, Musea Brugge, Groningemuseum, Bruges
Coperto da un curioso elmo, il mostro si presenta come un agglomerato di una testa sostenuta da arti umani.

Fig. 8 Jheronimus Bosch, c. 1500
Giudizio finale, Musea Brugge, Groeningemuseum, Bruges
Una sorta di roditore, cavalcato da un piccolo demone col naso a piffero, trasporta in due panieri suore e frati nudi.

 

Fig. 9 Jheronimus Bosch, c. 1510-15
Le tentazioni di sant’Antonio, Museo Nacional del Prado, Madrid
In questo mostro si fondono elementi architettonici e parti di animali come una testa di uccello e arti di scimmia.

Fig. 10 Jheronimus Bosch, c. 1510-15
Le tentazioni di sant’Antonio, Museo Nacional del Prado, Madrid
La bestia cammina su due zampe, ma la testa ricorda quella di una balena.

Fig. 11 Jheronimus Bosch, c. 1495-1505
Trittico dei santi eremiti, Gallerie dell’Accademia, Venezia
In questo esserino si mescolano le fattezze di mammifero, di anfibio, di pesce e d’insetto.

Fig. 12 Jheronimus Bosch, c. 1495-1505
Trittico dei santi eremiti, Gallerie dell’Accademia, Venezia
Un essere con gambe umane e coda a ruota come quella di un pavone, con fattezze d’uccello dal becco a spatola.

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