Si susseguono i ritrovamenti nel sito di Sanxingdui, nel sud-ovest della Cina. Individuate sei nuove fosse con manufatti in bronzo, oro, giada e avorio
“Scavi che forniscono importantissime prove del grande sviluppo della metallurgia, dell’urbanistica e della cultura in Cina fin dal secondo millennio a.C.”. Così Antiquity, rivista di archeologia della Cambridge University, introduce le scoperte effettuate sul sito di Sanxingdui, nel sud-ovest della Cina. Reperti studiati fin dal 1927, quando un contadino portò alla luce un giacimento di reliquie di giada. Ma ripresi con metodologie moderne dal 1987. Ma solo recentemente si è assegnata la reale portata a questi depositi di centinaia di manufatti in bronzo, oro, giada e avorio. Con la scoperta di sei nuove fosse dove il popolo di Sanxingdui effettuava sacrifici rituali dei propri tesori.
Le nuove fosse hanno evidenziato stratificazioni di tipologie di oggetti. Manufatti in bronzo nei depositi più profondi, oggetti in avorio negli strati superiori. E poi frammenti di tessuti, e pregiatissimi oggetti in lamina d’oro. Ricorrente è la figura di un uomo inginocchiato, con la testa variamente orientata, e con i palmi delle mani sollevati all’altezza del collo, quasi in atteggiamento di preghiera. È stata trovata anche una grande maschera d’oro che potrebbe essere una delle più grandi nel suo genere riferibile alle dinastie Shang e Zhou, databile tra il XVII e il III secolo a.C..