Come ogni anno, vi proponiamo il meglio del meglio visto ad Art Basel Miami (1-4 dicembre 2022) che quest’anno festeggia i vent’anni sotto il sole della Florida con l’edizione più grande di sempre – seguirà a breve report dettagliato sulla fiera e sulla Art Week per una visione complessiva e una panoramica globale dell’evento. Di seguito, intanto, una selezione di cinquanta pezzi, sezioni, stand, artisti, corredata a quasi un centinaio di immagini fatte direttamente sul posto, il Convention Center a South Beach, accompagnata ai prezzi delle opere citate. Perché pur sempre di una fiera si tratta. Si è qua per vendere prima di tutto. Questa la nostra, lunghissima, scelta.
Les Femmes à la Toilette di Léger del 1920 è uno dei capolavori della fiera, lo porta Nahmad e la richiesta è di 18 milioni di dollari
L’altro capolavoro: tessere di alfabeto intessute in un criptico candido collage del ’68 firmato Jasper Johns – galleria: Zwirner, prezzo: 20-25 milioni di dollari
Oltre due metri di autoritratto dicromo: l’opera di Warhol è la più cara della fiera (32 milioni), la galleria è scritta a caratteri cubitali sopra il suo faccione: ACQUAVELLA
Puro lirismo astratto. Non il “solito” e iconico drappo appeso panneggiante ma comunque un pezzo storico e meno conosciuto. Volano le farfalle di acrilico sulla tela di Sam Gilliam (morto lo scorso giugno) – galleria: Thomas, prezzo: 1,15 milioni di dollari
Shirley Jaffe: finalmente un lavoro di rivalorizzazione su questa ottima artista astratta americana (morta a 93 anni nel 2016). L’anno prossimo il Kunstmuseum di Basilea le dedicherà la più importante retrospettiva mai fatta in Europa, seguirà il Museo Matisse di Nizza a cavallo tra 2023 e 2024 – galleria: Nathalie Obadia, prezzo: 250 mila dollari
Classico capolavoro di Diebenkorn da quasi due metri e mezzo, Ocean Park #102 del 1977, da Gagosian – prezzo: 7 milioni di dollari (l’altro bel Diebenkorn, più piccolo ma del ’54, ispirato ai Collage di De Kooning, ce l’ha Nahmad)
Issy Wood al quadrato: i suoi close-up su lino, qua in fiera meno inquietanti del solito, dalla (bellissima) personale da Michael Werner nell’Upper East Side alle palme della Florida – prezzi dai 150 ai 200 mila dollari
“King” Amoako Boafo ovunque, meritatamente: il pezzo migliore, forse, questo dalla sua galleria principe, Mariane Ibrahim, sui toni melanzana e voli vari di viola – prezzi da 290 a 400 mila dollari
Geoffrey Holder, Nude on bed with mirror, 1980: la storia (spesso drammatica) accovacciata, riflessa in uno specchio su tela – prezzo: 250 mila dollari, da James Fuentes
Due Chris Ofili uno più bello dell’altro, ci si potrebbe comporre un dittico. Li espone orgogliosamente come biglietto da visita all’esterno dello stand David Zwirner (che ha come al solito uno dei booth migliori con Nate Lowman, Kerry James Marshall, Noah Davis, Cecily Brown, Ruth Asawa) – prezzo: 750 mila l’uno
Gemma di gelatina ai sali d’argento di Tina Modotti del 1928 – galleria: Edwynn Houk, prezzo: 275 mila dollari
Tra i Basquiat che popolano la fiera, questi sono i due pezzi migliori. Gli anni ovviamente sono 1982 e 1983. Quello di Nahmad (Untitled, 1983) è sui 19 milioni, quello di Van de Weghe (The Ruffians, 1982), più raffinato, è sui 20 milioni
La più chiacchierata opera scultura installazione della fiera? Lei, o meglio loro: mega uova in mega paniere. Chi poteva essere se non Jeff Koons? – galleria: White Cube, prezzo: 7,5 milioni
Con Shirley Jaffe, avanti anche un’altra eccelsa pittrice dell’America post-war, morta appena due anni fa: Susan Rothenberg (tra le cose, è stata la moglie di Bruce Nauman), qua un suo iconico cavallo monocromo che galoppa sui toni del rosa carne – galleria: GRAY, prezzo: 2 milioni di dollari (si segnala per la monumentalità anche un Calder gigante da 7 milioni che fa capolino all’ingresso dello stand)
Storia, cultura, costume, società, il tutto ricamato a grafite: sei metri di opera composta da centinaia di copertine d’autore da esporre in un museo – galleria: Tornabuoni, prezzo: sui 4 milioni di dollari
Parete di poesia a pellicola fotografica di Christian Boltanski – galleria: Kewenig, prezzo: 700 mila dollari
Come Boafo, Kehinde Wiley dappertutto, sia pittura che scultura, e anche qui con merito – prezzi da 700 mila a 1,3 milioni
Dalla mega mostra da Ropac durante la FIAC del 2019, ai solo show di Hertogenbosch e Atene: non ne sbaglia più una l’iraniano Ali Banisadr. In fiera questa volta con Victoria Miro – prezzo: 500 mila dollari
Varrebbe la pena citare tutto lo stand, ma ci limitiamo alla coppia d’assi John Biggers (650 mila dollari) e Charles Ray (2 milioni) che dopo la mostrona al LACMA di Los Angeles (durante la prima edizione di FRIEZE LA) ha pian piano acquisito l’attenzione che si merita – galleria: Michael Rosenfeld
Linfa e metamorfosi nella creazione costellazione a spine di acacia di Penone – galleria Marian Goodman, prezzo: 1,3 milioni
Il 1992 di Richard Prince, da Skarstedt e da Gladstone, vale 1,5 milioni di dollari
Chicca storica di Kerry James Marshall da Jack Shainman – prezzo: 2,8 milioni
Un eloquente AMERICA/ME, Glenn Ligon da Hauser & Wirth sta sui 750 mila dollari
Michael Armitage, Wait del 2015 da White Cube – prezzo: 3,8 milioni
Fluorescenze in sequenza. Installazione museale di Dan Flavin del 1995 da Cardi – prezzo tra i 200 e i 300 mila dollari
Una delle regine del mercato d’oltreoceano: Georgia O’Keeffe, il suo Dead Tree Lake Taos del 1929, portato da Schoelkopf Gallery, vale tra i 6 e gli 8 milioni
Eleganza, curatela, coerenza espositiva: tutto Haris Epaminonda da RODEO; lo stand fin troppo sobrio e raffinato per Miami di NOERO; la qualità delle litografie di SUSAN SHEEHAN
Non il solito Keith Haring, ma gli oltre sei metri e mezzo di tessere pop a intarsio valgono la segnalazione – galleria: Edward Tyler Nahem, prezzo: 4,5 milioni
Tutta la sezione SURVEY, come sempre di altissima qualità, dedicata alla riscoperta storico-critica di artisti del Novecento, da Endre Tòt portata da ACB a Lynne Drexler da Berry Campbell
L’ora magica di Tacita Dean dipinta a mano – galleria Gemini, prezzo: 8,5 mila dollari a porzione di cielo
Una insolita figura appare leggera e delicata nel panorama di colore del maestro Avery, sulla cresta dell’onda dopo la grandissima antologica della Royal Academy questo autunno – galleria: Yares, prezzo: 2,5 milioni
Combo da 1,5 milioni l’uno: Ed Clark e Frank Stella da Mnuchin
Un Salman Toor quasi “storico” (2010), prima di esplodere e macinare milioni – prezzo: 140 mila dollari, da Luhring Augustine
Uno dei tantissimi Omaggi al Quadrato di Albers materializzatisi in fiera (il catalogo ragionato –Catalogue raisonné of the Paintings of Josef Albers, 1914–1976– è attualmente in via di realizzazione…), questo è di Karsten Greve e la richiesta è di 600 mila dollari
Reduci, le Mappe e Boetti, da due record di fila nell’ultimo mese il globo ricamato è impossibile non citarlo – galleria Ben Brown, prezzo: 3 milioni
Grazie afro-contemporanee, Wangari Mathenge da Roberts Projects – prezzo: 135 mila dollari
Immancabile di questi tempi Shara Hughes, presentata da David Kordansky (ricordiamo che il record in asta, folle, è di appena lo scorso maggio di 2,9 milioni…) – prezzo: 350 mila dollari
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