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Storia dell’arte e i cani: le opere imperdibili

Frans Snyders, Combattimento tra cani e lupi (un particolare), Inghilterra, collezione privata
A dispetto di quello che si potrebbe pensare, il cane si può considerare come l’animale con il maggior numero di rappresentazioni in tutta la storia dell’arte. Il migliore amico dell’uomo, infatti, è apparso in un gran numero di opere decisamente antiche, come si può notare da svariate rappresentazioni rupestri.

Da quei tempi ad oggi è cambiato tutto, dato che i cani sono diventati parte integrante della vita di tutti i giorni in un gran numero di famiglie. Ad esempio, come è stato approfondito sul blog del casinò online Betway, infatti, varie ricerche scientifiche hanno svelato come ci si pone sempre di più il problema di come contribuire al rilassamento dei propri fedeli amici a quattro zampe. Ebbene, sul blog L’Insider è stato condotto un interessante esperimento proprio con l’intento di andare alla ricerca dei sistemi più adatti per potersi prendere cura in maniera perfetta del proprio cane, aiutandolo affinché possa riposare nel migliore dei modi durante le ore notturne. E se l’ascolto di alcuni programmi in televisione oppure di brani che fanno parte di generi musicali specifici possa garantire loro un rilassamento ancora maggiore e condizionare positivamente il loro sonno?

Anubi e le divinità egizie
La popolazione egizia è sempre stata particolarmente affezionata ai cani. Basti pensare che una delle principali divinità, ovvero Anubi, il Dio dei morti, era oggetto di una rappresentazione del tutto particolare. Infatti, il Dio della mummificazione, nonché protettore dei cimiteri, veniva disegnato come un uomo che aveva la testa di un cane. A questa divinità egizia, in modo particolare, era legata la pesatura del cuore.

Era proprio Anubi, infatti, a occuparsi della valutazione circa l’anima della persona defunta e se era degna di poter avere accesso al regno di Osiride.

Illustrazione del Libro dei morti (Papiro di Ani), raffigurante Anubi che esegue la psicostasia. British Museum, Londra.

L’Impero Romano e le rappresentazioni di cani
Non solo tra gli Egizi, ma anche tra gli antichi Romani, i cani rivestivano un’importanza di tutto conto per un gran numero di ragioni. Infatti, i cani erano particolarmente diffusi e sfruttati per la caccia, una delle attività che erano più apprezzate dai Romani.

Quindi, sia i levrieri che i segugi erano molto utilizzati e, di conseguenza, erano rappresentati artisticamente in svariate occasioni. A partire dagli antichi Romani fino al Medioevo, il cane ha cominciato a essere visto sempre più di frequente come figura di veglia e di protezione rispetto al padrone. Basti pensare che a quei tempi i cani accompagnavano anche tanti uomini di fede e missionari.

Il pittore degli animali: ecco Frans Snyders
Dando uno sguardo alle epoche successive, ecco che nel ‘600 è diventato celebre Frans Snyders, un maestro in tema di rappresentazioni pittoriche di animali. Un talento fuori dal comune, soprattutto quando si trattava di creare delle rappresentazioni di cani oppure di dipinti in cui erano raffigurate delle meravigliose scene di caccia. Una delle sue opere più celebri è indubbiamente quella denominata “Combattimento tra cani e lupi”.

Frans Snyders, Combattimento tra cani e lupi. Inghilterra, collezione privata

Il rapporto tra nobili e cani
Nel periodo che va dal 1400 fino al 1700, ecco che il rapporto tra uomo e cane diventa sempre più forte. A testimonianza di quanto stiamo dicendo, sempre più ritratti di persone altolocate e nobili, ma anche governanti e uomini di potere, comprendevano anche il loro cane. Un’opera sicuramente da ammirare in tal senso è il “Ritratto di Carlo V con il cane”, realizzato nel 1533 da Tiziano.

Un’opera che vuole raffigurare il re Carlo V in compagnia del proprio fedele animale a quattro zampe, un cane irlandese. Non tutti sanno, tra l’altro, che in questo ritratto Tiziano decise proprio di aumentare le dimensioni del cane per evidenziare la corporatura piuttosto piccola del sovrano.

Tiziano, Ritratto di Carlo V con il cane, 1533, olio su tela

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