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Burns Halperin Report 2022: ancora sessismo e razzismo nel mercato dell’arte

Mary Beth Edelson, Some Living American Women Artists (1972). Courtesy of the Museum of Modern Art.
Mary Beth Edelson, Some Living American Women Artists (1972). Courtesy of the Museum of Modern Art.

È uscita la terza edizione del Burns Halperin Report, una pubblicazione inaugurata nel 2018 dalle giornaliste Charlotte Burns e Julia Halperin di Artnet News

Secondo il rapporto, che indaga la presenza di donne artiste, artisti neri americani e donne artiste nere americane nei musei statunitensi e nel mercato dell’arte globale, i progressi avvenuti per queste categorie percepiti dai più come rilevanti sono in realtà in gran parte inesistenti nel mondo dell’arte americano. Mentre l’arena internazionale è in evoluzione, ma non alla velocità che si potrebbe sperare.

In particolare emerge dal report che le artiste nere americane rappresentano solo lo 0,1% dell’arte venduta all’asta nel mondo e che dal 2008 il valore delle opere d’arte di donne e di artisti neri americani continua a rappresentare una percentuale minima del mercato dell’arte del XX secolo e contemporanea, nonostante l’incremento rivelato negli ultimi anni. «Il mercato di un uomo vale più dell’intero mercato per tutte le donne, in tutti i generi, in tutti i periodi nel tempo. Le vendite di opere di Pablo Picasso all’asta dal 2008 hanno totalizzato 6,23 miliardi di dollari. L’arte delle donne, invece, ha generato 6,2 miliardi di dollari. Tendenze simili valgono nel mercato dell’arte contemporanea. Al tasso di crescita attuale, non vedremo la parità nel mercato delle aste per le opere di artiste donne fino al 2053» spiegano Burns e Halperin.

Graphic by Nehema Kariuki. Courtesy of the Burns Halperin Report 2022 and Artnet Analytics.

La problematica rivelata dal report riguarda proprio la percezione dei progressi per gli artisti neri e le donne americane: spesso la percezione è stata falsata da poche vendite all’asta con prezzi record per artisti “superstar”. Piuttosto che un cambiamento strutturale, i dati mostrano che il mondo dell’arte occasionalmente venera alcune superstar consacrate, ma che i sistemi di valori sottostanti rimangono accuratamente indisturbati. «Quello che abbiamo scoperto – raccontano le due giornaliste – è che alcune mostre di alto profilo e risultati d’asta hanno oscurato un sistema molto più radicato di razzismo e sessismo che non stava cambiando neanche lontanamente così rapidamente come suggerivano i titoli trionfali. In effetti, stava cambiando a malapena».

Graphic by Nehema Kariuki. Courtesy of the Burns Halperin Report 2022 and Artnet Analytics.

Il report spiega anche che le acquisizioni da parte dei musei di lavori realizzati da donne hanno raggiunto il picco nel 2009, con lievi aumenti verificatisi nel 2016 e nel 2017, dopo l’emergere del movimento #MeToo. Le acquisizioni istituzionali di opere di artisti neri americani hanno raggiunto il picco nel 2015, due anni dopo la formazione del movimento Black Lives Matter.

Come accennavamo poco sopra, L’indagine sui risultati delle aste globali dal 2008 alla metà del 2022 ha mostrato che le opere di artisti neri americani hanno rappresentato solo il 2% delle vendite; quelli di donne nere americane comprendevano lo 0,1%.

«Quando abbiamo avviato il Burns Halperin Report nel 2018, avevamo un obiettivo chiaro: utilizzare i dati per verificare se il mondo dell’arte mainstream stesse davvero fornendo un riconoscimento in ritardo agli artisti neri americani, come raccontava la narrativa mediatica dominante all’epoca – proseguono Burns e Halperin –  Se ciò fosse stato vero, nel bel mezzo della presidenza Trump, allora voleva dire che il mondo dell’arte rappresentava una sorta di alternativa utopica al resto della società. Se non fosse stato vero, abbiamo pensato: dovremmo smetterla di ripeterlo».

Tralasciando i numeri delle acquisizioni dei musei americani e guardando più nel dettaglio al mercato dell’arte, ecco qualche numero citato dal report: «I mercati dell’arte delle donne, degli artisti neri americani e delle artiste nere americane hanno registrato i totali più alti di sempre nel 2021. Tenendo conto dell’inflazione, il mercato complessivo delle aste di opere d’arte è cresciuto di circa il 30% tra il 2008 e il 2021, mentre il mercato delle opere di artiste donne è cresciuto di quasi il 175%, il mercato delle opere di artisti neri americani sono cresciuti di quasi il 400% e il mercato delle opere di artiste nere americane è cresciuto di oltre il 700%. Queste cifre sembrano impressionanti, ma in realtà questi mercati rappresentano cumulativamente 1,5 miliardi di dollari dei 15,9 miliardi di dollari spesi per l’arte all’asta quell’anno».

La domanda è concentrata su una manciata di artisti. I primi cinque artisti neri americani all’asta rappresentano quasi l’85% dell’intera spesa all’asta nella categoria. Basquiat da solo rappresenta i due terzi di tutti i soldi spesi per gli artisti neri americani all’asta.

Graphic by Nehema Kariuki. Courtesy of the Burns Halperin Report 2022 and Artnet Analytics.
Graphic by Nehema Kariuki. Courtesy of the Burns Halperin Report 2022.

 

The Burns Halperin Report

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