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Le mele di de Chirico, la pomona di Marino Marini e un paesaggio di Salvo nell’asta che chiude il 2022 di Wannenes

Lotto 25
Lotto 25

Un piccolo ma prezioso catalogo di 45 lotti compone l’asta milanese del 21 dicembre da Wannenes dedicata all’arte moderna e contemporanea, l’ultima del 2022 della maison

Grandi nomi del Novecento, principalmente italiani, compongono il catalogo di Wannenes che spazia tra pittura e scultura e che vede in Marino Marini, Antonio Ligabue e Arturo Martini la triade dei top lot. Il lotto più prezioso è un olio dello sculture di Pistoia, noto ai più soprattutto per i suoi cavalieri a cavallo. Da Wannenes, invece, è in asta con una tela del 1950 intitolata “Notte della Luna”.  La produzione di questo periodo artistico di Marino Marini si caratterizza per una particolare attenzione per le opere arcaiche, in special modo per la scultura egizia, la statuaria greca e le terrecotte etrusche. I nudi femminili dalle forme opulente prendono il nome delle dee della fertilità. L’olio in asta, dalle tinte scure, raffigura proprio una donna in piedi, nella classica posa della statutaria greca e dalle forme abbondanti. È stimato 40.000 – 50.000 euro (lotto 20).

Lotto 20

Copertina del catalogo per Salvo. L’artista siciliano, ma torinese d’adozione, negli ultimi anni ha visto una forte rivalutazione dei prezzi in asta. I suoi paesaggi sognanti e sospesi nel lirismo di una tavolozza cromatica e poetica hanno visto ottimi risultati, come il recente record mondiale realizzato da “La valle”, dipinto che vede la tipica miscela di forme morbide e spigolose dei paesaggi di Salvo che è stato venduto per 155.500 euro lo scorso luglio a Milano. Da Wannenes è presente con due lotti. La copertina è per “Una gita in montagna” del 2007 che stima € 35.000 – 40.000 (lotto 25), mentre il paesaggio innevato “Una domenica di gennaio” del 2009 quota poco meno, € 30.000 – 40.000 (lotto 26).

Lotto 26

Non manca mai nelle aste di Wannenes Giorgio De Chirico. La natura morta “Mele” (Lotto 12, olio su tavola, stima 30.000 – 40.000 euro) è una composizione del 1958 circa e si colloca nella tarda produzione dell’artista, quando il Pictor Optimus trae ispirazione dal suo periodo di poco successivo alla Metafisica dove riprende soggetti già sperimentati in età giovanile: i tipici manichini, i tradizionali busti in marmo greco-romani, le antiche reliquie di un’epoca passata e appunto le nature morte.

Lotto 12

Antonio Ligabue è in asta con due lavori:  “Cavaliere con paesaggio” del 1956 e “Aratura” del 1952 (Lotto 15, stima 15.000 – 20.000 euro). La sua pittura, affinatasi nella campagna padana e nel ricordo indelebile del suo nordico Cantone svizzero, è un impasto di gotico e di realismo, una tavola imbandita di colori che manifesta espressioni e costumi contadini. Il percorso nella natura e nelle stagioni, un viaggio simbiotico tra uno spirito tormentato e un sogno che prede forma, Ligabue lo compie insieme con gli animali e con i contadini che guardano l’orizzonte e riconoscono dai colori del cielo il senso di una giornata. Forse è questo impasto di emozioni, di sorprese, di sortilegi cromatici che porta il pittore di Gualtieri nella sua dimensione di autentico primitivo, di artista che dipinge senza formalismi, spinto da una necessità interiore che non risponde ad alcun preconcetto o ad alcun retaggio derivante da studio o tradizione: la sua arte è un’esigenza innata e l’opera a catalogo lo testimonia.

Lotto 15

Molte le sculture in catalogo: “La fede e la luce” (Lotto 17, stima 35.000 – 45.000 euro) di Arturo Martini è un gruppo in bronzo del 1934 e rappresenta un cavallo alato sovrastate un mostro marino e attorniato ai lati da un giovane eroe e da una figura di donna seduta nell’atto di sollevare il lembo di un manto per volgere gli occhi alla luce. Composizione intrisa di un classicismo venato di arcaismo in cui si fondono reminiscenze etrusche e medioevali della città natale.

Lotto 17

Il bronzo più tardo, del 1987, di Pietro Consagra è intitolato “Bifrontale” (Lotto 18, stima 12.000 – 16.000 euro) ed è l’esemplare 5 di 6. Lo schema è un archetipo che l’artista ripete in vari formati, in diverse materie e in molte varianti. “All’inizio – dice Consagra in un’intervista del 1973 – ho fatto le sculture totemiche che poi piano piano diventano frontali. Io cerco di liberare la scultura dalla costrizione fisica frontale allargando il concetto della frontalità alle altre espressioni. La frontalità è come un vetro su cui tutti gli avvenimenti arrivano e si attaccano. Tutti gli arrivi si definiscono allo stesso modo”.

Lotto 18

“Folla” (Lotto 19, stima 10.000 – 15.000 euro) di Gio Pomodoro in bronzo lucido è stato realizzato nel 1962. L’artista, marchigiano di nascita ma attivo nel fervido laboratorio milanese creatosi intorno al genio di Lucio Fontana, è il fratello più giovane di Arnaldo e il decennio ’60 è per lui quello dell’evoluzione delle superfici in tensione. Tratta il bronzo come una pagina plastica che pare contraddire la rigidità della materia in virtù del pittoricismo della superficie. I segni che contrastano la durezza delle superfici, il gioco serrato delle cavità e delle convessità e l’intrusione di abbozzati accidenti plastici, immettono un elemento di drammaticità e di accentuata dinamicità nelle opere. La partitura visiva si tende e viene resa in sagome che, inclinandosi, si inoltrano ai limiti dello squilibrio con un effetto marcatamente tridimensionale che offre alle composizioni una lettura circolare. Infine si segnala il marmo “Battesimi umani” (lotto 39, stima 8.000 – 12.000 euro) di Oliviero Rainaldi datato 1998.

Lotto 19
Lotto 39

Per l’inizio del Novecento emerge “Ballerina – Dinamismo” del 1930-1935 di Pippo Oriani (stima 10.000 – 12.000 euro) che proviene direttamente dall’Atelier dell’artista e ha una buona storia espositiva. E’ forma in puro segno “Il re bizantino” del 1961 di Achille Perilli, che proviene dalla collezione di Giulio Argan, in vendita a € 26.000 – 32.000 (Lotto 21).  La Scuola Romana di Piazza del Popolo è rappresentata da Tano Festa in asta con due persiane, un dipinto di coriandoli e un “Michelangelo”. A questi si unisce un “Senza titolo” del 1990 di Mario Schifano, il re della Pop Art italiana, una tecnica mista e sabbia su tela che stima € 10.000 – 15.000 e “Un grandangolare, un cammello” degli  anni ’70 di Renato Mambor.

Lotto 21

Per la figurazione citiamo Luciano Ventrone con “Nudo” (Stima € 2.400 – 2.600), Roberto Ferri con “Vizio e virtù” del 2006 e il dechirichiano ”Autoritratto” (lotto 11, stima € 7.000 – 9.000) di Gregorio Sciltian. 

Fillia è in catalogo con “Aeropittura” del 1931 (lotto 5, stima € 6.000 – 8.000), Piero Dorazio con “Lust VI” del 1976 (lotto 27, stima 12.000 – 16.000 euro).

Lotto 11
Lotto 5
Lotto 27

Mentre tra gli artisti stranieri si segnala Hermann Nitsch che con il grande  “Schuettbild” del 2008, tecnica mista e acrilico rosso su tela (Lotto 44, stima € 28.000 – 32.000), che chiude il catalogo. I suoi “dipinti versati”, capisaldi della sua produzione, si ispirano al modo in cui il sangue, o in questo caso il colore, si fissano sulla superficie del telo, scorrendo liberamente verso il basso.

Lotto 44

Asta: mercoledì 21 dicembre, alle ore 18:0
Palazzo Recalcati, via Amedei 8,Milano
esposizione: 18, 19, 20 dicembre e il 21 dicembre solo la mattina

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