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L’unico vizio dell’acqua è avere un peso. Momentum (Adda) di Fabio Roncato

Fabio Roncato, Momentum, Adda

 

Fabio Roncato, Momentum, Adda

Fino al 28 febbraio 2023, la vetrina di Platea | Palazzo Galeano a Lodi ospita Momentum (Adda): inedito progetto dell’artista Fabio Roncato, a cura di Gaspare Luigi Marcone. Prendendo le mosse dallo studio e dall’osservazione del territorio locale, l’artista presenta un’installazione scultorea site-specific, pensata appositamente per la città di Lodi e gli spazi di Platea.

“Lo scorrere del fiume non significa che tutto cambia e quindi non possiamo riviverlo, ma che alcune cose restano uguali solo attraverso il cambiamento”.

La chiosa del celebre frammento di Eraclito che inneggia all’inesorabile fluire di un tempo apparentemente inafferabile, introduce alla riflessione che dà vita al progetto di Fabio Roncato, legato ai confini della rappresentazione visiva nelle pratiche artistiche del contemporaneo. Momentum (Adda), è la scultura protagonista della vetrina di Platea | Palazzo Galeano, la cui genesi è stata affidata all’imprevedibilità della natura, nel tentativo di catturare un’istantanea immutabile delle correnti del fiume Adda.

Il ruolo dell’artista nel processo di realizzazione dell’opera è quello di un mediatore tra gli elementi coinvolti in un’operazione che si carica di valenze performative. Roncato dopo gli attenti studi sul fiume Adda, condotti nell’inverno e nella primavera 2022, ha selezionato il sito specifico più favorevole all’operazione di immersione, avvenuta nel luglio dello stesso anno, durante la quale ha disperso la cera naturale disciolta in un apposito contenitore nelle acque del fiume. Immediata è la reazione del materiale immerso nei flussi, che grazie allo sbalzo termico solidifica in un istantanea le forme che ad esso ha conferito la corrente fluviale.  Il lavoro notturno ha inoltre concesso di tutelare il grande frammento di cera che ha potuto così asciugarsi e stabilizzarsi in condizioni ottimali.

Fabio Roncato, Momentum, Adda

Questo primo stadio scultoreo, generato in un momentum irripetibile, costituisce la cosiddetta matrice, o anima della scultura in metallo, la cui robustezza e solidità consente alle forme organiche prodotte dalle acque di preservare l’istantanea nel tempo. Il frammento in cera è infatti stato successivamente trasportato in una fonderia. Attraverso la classica tecnica della cera persa, si è così ottenuta la fusione in alluminio, metallo che dona rinnovati effetti luministici all’opera, i cui anfratti profondi e i rilievi minimi inflitti dalla forza dell’acqua, contribuiscono ad enfatizzarne il valore chiaroscurale.

Spiega Fabio Roncato: “A determinare la prima fase del lavoro non c’è mai stato un vero progetto, in modo particolare non c’è mai stata una previsione sull’aspetto finale dell’opera. Quello che ho cercato di ottenere fin dall’inizio è stato creare delle condizioni instabili al fine di alterare lo stato di sonno della materia. Non sapevo cosa avrei ottenuto ma sapevo come l’avrei ottenuto. Il rapporto con la natura e le condizioni climatiche hanno sempre rappresentato il principale ostacolo per la realizzazione di questo lavoro; negli anni ho imparato sempre di più ad ascoltare il territorio dove opero rendendo sempre più specifiche le mie decisioni. Lo scopo di questa ricerca è creare un sistema all’interno del quale la scultura possa sviluppare un suo comportamento indipendente. lo semplicemente verso della cera fusa nelle acque di un fiume, è l’acqua con le sue correnti a determinare la forma dell’opera”.

Il lavoro dell’artista si configura come metodologia sperimentale della pratica scultorea, ripensata attraverso modalità che interrogano la natura, come primaria forza motrice, capace di assumere un ruolo determinante nella creazione di un opera d’arte che principia nel progetto pianificato dall’uomo, ma che ad esso conferisce il mistero dell’incognita, la connotazione fisica di risultanze non prevedibili. La componente umana è altresì imprescindibile, l’artista, sebbene non assuma il ruolo di demiurgo, mette in atto un processo performativo, instaurando un dialogo con gli elementi naturali che andranno a comporre e a forgiare le fattezze di un’idea, palesata esclusivamente dalla natura. Il risultato finale per questo progetto ha fornito una delle sculture più grandi mai realizzate dall’artista unitamente a un ricco apparato fotografico delle diverse fasi della realizzazione dell’opera.

Fabio Roncato, Momentum, Adda, Platea Palazzo Galeano, Brescia

Aggiunge il curatore Gaspare Luigi Marcone: “Momentum è un ciclo di pezzi unici, l’unicità di quel singolo attimo, o appunto, “momento”, dato dalla congiunzione tra l’energia della natura e l’atto artistico. Direttamente o indirettamente l’artista si confronta con i temi universali dell’essere umano e dunque della filosofia, della storia e dell’antropologia. Il profumo del pensiero di Eraclito si apre alle numerose metafore e simbologie che hanno il fiume come soggetto e scenario primario; le grandi civiltà nascono sulla riva dei fiumi e l’immersione nel fiume è un atto rituale comune a molte culture”.

Momentum si configura dunque come monumentum dell’acqua, espressione del rapporto ineliminabile tra elemento umano e territorio, reliquia che affiora dalle acque di un fiume instabile come l’Adda, ricordato per eventi catastrofici come la grande alluvione del 2002 che sommerse la città di Lodi. Ma è allo stesso tempo, come ricorda Hillman, la materia specifica del flusso-rêverie, del fantasticare: “l’elemento delle immagini riflessive e del loro incessante inafferrabile fluire”. 

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