Singapore, mon amour. Countdown partito per l'edizione inaugurale di ART SG

Botanical Installation celebrating the launch of ART SG. Conceptualised by London-based design studio The Plant, with tropical foliage native to Singapore composed by This Humid House. Image by The Primary Studio/Dju Lian Chng

L’edizione inaugurale di ART SG è in arrivo dal 12 al 15 gennaio 2023 presso il Marina Bay Sands Expo & Convention Centre di Singapore con oltre 160 gallerie da tutto il mondo

La nuova fiera ART SG offre un punto d’incontro strategico nel sud-est asiatico, in uno dei mercati più dinamici del momento. Come vi abbiamo raccontato qui, il 2022 è stato un anno ambivalente per il mercato asiatico. Se la roccaforte ormai storica Hong Kong sta dimostrando chiari segnali di declino (soprattutto per le aste), al contempo nuove realtà si stanno dimostrando sempre più frizzanti: parliamo di Seoul, Shangai, Tokyo e soprattutto Singapore. La città-stato a sud della Malesia, ha visto il ritorno di Sotheby’s dopo 15 anni con una vendita live che ha realizzato circa 18 milioni di dollari e l’acquisizione del gruppo MCH (società che gestisce il colosso fieristico Art Basel) di una quota di minoranza del 15% in Art Events Singapore, organizzatore di ART SG (Per la cronaca, solo pochi giorni fa sempre il gruppo MCH ha annunciato l’annullamento dell’edizione 2023 della fiera dell’arte e dell’antiquariato Masterpiece a Londra).

Così nel mercato asiatico si sono affermate o intendono farlo in questo 2023 tre nuove realtà che mirano a diventare un punto di riferimento a livello internazionale: la prima è stata Frieze Seoul, andata in scena lo scorso settembre (che è stata un grande successo); a luglio 2023 si terrà la nuova fiera Tokyo Gendai, con la quale il Giappone cercherà di tornare una forza dominante nel mondo dell’arte a livello globale, come non era più dagli anni ’80 e infine ART SG, che vedrà la preview a brevissimo, l’11 gennaio.

A conferma delle grandi aspettative sulla fiera, la presenza di molte gallerie importanti, come Almine Rech, David Zwirner, Gagosian, Pace, Perrotin, Thaddaeus Ropac, Victoria Miro, White Cube, Ben Brown Fine Arts, Goodman, Lehmann Maupin, Richard Saltoun Gallery…

Tre gli italiani presenti: Cardi Gallery, Galleria Continua e Galleria d’Arte Maggiore g.a.m.

Come ha commentato il curatore e critico Alfonse Chiu per Art Basel «Singapore si è da tempo definita come un hub per il suo ruolo di collegamento all’interno del sud-est asiatico e del più ampio panorama dell’Asia-Pacifico. Con notevole finezza, l’iperconnettività e la stabilità politica della città-stato hanno visto la sua crescente reputazione come centro finanziario intrecciarsi con i robusti investimenti culturali dello stato, determinando lo sviluppo di quello che potrebbe essere visto come l’epicentro di un nascente mercato dell’arte regionale che rifugge dal nazionalismo a favore di sistemi delocalizzati di scambio e connessione».

In una intervista rilasciata lo scorso dicembre a Ocula da Magnus Renfrew (co-fondatore di ART SG e direttore di Art Basel Hong Kong dal 2012 al 2014) si raccontano gli artisti e il tipo di collezionisti che si aspettano in fiera: «il sud-est asiatico ha un’incredibile produzione culturale in tutta la regione, quindi desideriamo assicurarci di avere una forte rappresentanza di artisti provenienti da un background culturale il più ampio possibile. In termini di collezionisti, storicamente l’Indonesia e le Filippine sono state le più forti, ma la Thailandia sta diventando sempre più importante, così come il Vietnam. E penso che nei prossimi anni vedremo molti dei diversi paesi del sud-est asiatico rafforzarsi dal punto di vista di della provenienza dei collezionisti». Al timone della direzione c’è Shuyin Yang, che ha iniziato la sua carriera in Christie’s (Londra, Singapore e Hong Kong) prima di lavorare in gallerie e fiere.