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Bulgari e Audemars Piguet guidano le aste di Wannenes in arrivo a Monaco

Il 2023 di Wannenes apre con due aste dedicate ai Gioielli e agli Orologi da collezione a Monaco il 18 e il 19 gennaio

Il 2022 è stato un anno storico per il mercato dell’arte, con un fatturato di quasi 20 miliardi di dollari per le tre major internazionali Christie’s, Sotheby’s e Phillips. Anche in Italia le maggiori case d’asta nazionali hanno registrato risultati importanti e nella maggior parte dei casi migliori del 2021. Come per le major estere, anche nel Bel Paese il segmento del lusso ha visto un forte incremento. Sempre più collezionisti sono interessati agli orologi e ai gioielli, tanto che tra i top price di molte case d’asta sono comparsi, anche alle prime postazioni, lotti afferenti a questi settori.  Così è stato per Wannenes che ha visto nella sua top ten diverse posizioni occupate dai preziosi, tra tutte la numero uno con la coppia di orecchini con zaffiri Kashmir e diamanti, taglio cuscino del peso di 9.44 e 10.62 carati, venduti per 1.714.500,00 €.

Ora il 2023 di Wannenes si apre con due vendite di gioielli e orologi a Monaco, in calendario per il 18 e il 19 gennaio. I cataloghi sono ricchi di soluzioni adatte agli investimenti e al collezionismo più sofisticato. Il trend di crescita del settore del lusso continua a trainare il mercato andando in contro tendenza rispetto ai dati generali degli altri comparti. La scelta della location monegasca consolida i risultati delle vendite che si collocano nell’ambiente più internazionale ed idoneo alla richiesta.

Gli appuntamenti si svolgeranno nella prestigiosa sala Princesse Louise-Hippolyte dell’Hotel de Paris in Place du Casino a Monaco.

Entrando nello specifico, la proposta dei Gioielli del 18 gennaio, che comprende 244 lotti, annovera firme importanti che non necessitano di presentazioni. Come nel caso dello splendido anello contrarié con zaffiro del Kashmir e diamante dalla maison Bvlgari (lotto 159, stima 220.000 – 300.000 euro). Il prezioso si compone appunto di uno sofisticato zaffiro caratterizzato da un taglio a goccia del peso di 5,10 carati, incastonato con un diamante sempre a goccia di 2,50 carati e circondato da diamanti tagliati a baguette.

Lotto 159

Non è da meno un altro meraviglioso anello in oro, smeraldo e diamanti (lotto 122, stima 30.000 – 40.000 euro) che presenta al centro uno smeraldo ottagonale del peso di 10,72 carati attorniato da diamanti taglio brillante e taglio marquise. La pietra centrale è accompagnata da un certificato GÜBELIN che ne dichiara l’origine colombiana e che ne aumenta la rarità e la desiderabilità.

Lotto 122

Sempre di smeraldi è anche il pendente con collana in platino, smeraldi, onice e diamanti della fine anni ’20 (lotto 120, stima 24.000 – 30.000 euro). La sua particolarità è data dalla catena impreziosita da 85 diamanti taglio vecchio che sostiene un elegante pendente a forma di arco in onice e diamanti. Quest’ultimo è impreziosito da un disegno geometrico da cui scendono frange lineari nuovamente di diamanti, ciascuna delle quali termina con una goccia di smeraldo cabochon. Ne attesta l’ulteriore prestigio il fatto che si tratta di un pezzo molto simile a quello illustrato nel libro dedicato da Van Cleef & Arpels a “L’Arte dell’alta gioielleria” (pagina 62).

Lotto 120

Passando al rosso rubino non sfugge l’anello del 1960 in platino, rubini e diamanti (lotto 104, stima 30.000 – 35.000 euro). Il bijoux è dotato al centro di un rubino taglio cuscino di circa 2,20 carati, corredato dal certificato IGI che ne attesta l’origine Birmania (Myanmar) priva di trattamento termico, incastonato e valorizzato tra due linee di diamanti.

Lotto 104

Ricco di storia e di fascino è invece il ciondolo porta reliquie del XIX secolo in oro, smalto, rubini, diamanti e perle (lotto 62, stima 4.500 – 5.500 euro). Con forte probabilità il prezioso è stato commissionato al rinomato gioielliere parigino Chaumet da Anatole Nikolaïevitch Demidoff (San Pietroburgo, 1812 – Parigi, 1870). Diplomatico, industriale, mecenate, primo principe di San Donato e marito della principessa Matilde Bonaparte, figlia di re Girolamo Bonaparte. Oggetto d’arte di forma ovale decorato con smalto guilloché policromo a motivi floreali, con iscrizione in latino e monogramma “AD”, il tutto incastonato con diamanti taglio vecchio, rose di diamanti, rubini e una perla.

Lotto 62

Per l’Orologeria del 19 gennaio il catalogo comprende 113 lotti delle maison più famose e delle apprezzate case indipendenti che negli ultimi anni hanno registrato una richiesta considerevole. Per Patek Philippe non poteva certo mancare il modello Nautilus, ref. 3700/1 (lotto 342, stima 80.000 – 100.000 euro), disegnato dal genio di Gerald Genta nel 1976. Il design richiama l’oblò di un sottomarino ed è proprio a questa ispirazione che l’orologio deve il suo nome: Nautilus, come il sottomarino del Capitan Nemo del romanzo “Ventimila leghe sotto i mari”. Questa referenza è conosciuta dagli amatori anche come “Jumbo” poiché è dotata di una cassa in due pezzi monoblocco, anziché tre pezzi, come la maggior parte dei segnatempo da polso. Il 3700 ospita, inoltre, un movimento meccanico automatico da 40 ore di riserva di carica, frutto di una collaborazione tra Jaeger-Le Coultre e Patek Philippe. Al suo interno è alloggiato il calibro 28-255C, sottile e raffinato nel suo profilo di soli 3,15 mm, considerato uno dei movimenti più leggendari mai prodotti.

Lotto 342

Per Rolex spicca in asta il Cosmograph Daytona, ref. 6241, in oro 14k del 1969 circa (lotto 385, stima 130.000 – 180.000 euro). Quando si parla di Daytona, si pensa subito a questa referenza che è stata prodotta unicamente per quattro anni per un totale di 2 milioni di esemplari. Altro tratto inusuale dell’orologio è la cassa in oro 14 carati realizzata per il gusto del mercato americano, che lo distingue dai modelli più comuni ideati nella variante a 18 carati. Il 6241 è inoltre caratterizzato da uno splendido quadrante nero che contrasta con la lussuosa lucentezza del quadrante in oro e la firma Daytona, collocata al di sopra della curva del totalizzatore delle ore, esalta ulteriormente l’eccezionalità dell’oggetto.

Lotto 385

Tra le proposte di Audemars Piguet, gli occhi dei collezionisti sono puntati sul Royal Oak del 1993 circa, ref. 14802ST in acciaio inossidabile e quadrante rosa salmone (lotto 393, stima 160.000 – 220.000 euro). La referenza è protagonista della rinascita del Royal Oak “Jumbo” da 39 mm, ideata in occasione del 20° anniversario del modello. Venduta tra il 1992 e il 2002, è stata prodotta in 1000 esemplari di cui: 691 in acciaio, 286 in oro giallo e infine 20 in platino. Delle oltre seicento realizzazioni in acciaio, meno di 300 pezzi erano dotati del particolare quadrante color salmone. Oltre a tutti gli accessori autentici, tra cui il certificato originale con la caratteristica scritta in verde e la scatola di legno numerata, l’orologio in vendita è uno dei pochi ancora completi e mai toccati, è stato consegnato a Wannenes così dal suo primo proprietario.

Lotto 393

Veramente particolare è pure lo Urwerk Ur 102 “Night Watch Sputnik” in acciaio del 1997 circa, n.14 di una tiratura limitata (lotto 334, stima 50.000 – 80.000 euro). Questo segnatempo è stato presentato a Baselworld nel 1997 e segna la fondazione della casa produttrice che attesta, grazie a questo modello, la sua ambizione di proporre un approccio orologiero totalmente nuovo. L’indicazione dell’ora girovaga, simbolo del marchio, è già presentata in modo minimalista. Il design della cassa, con la sua forma bombata e le 8 anse, si ispira al satellite sovietico Sputnik. Incredibilmente raro e storicamente rilevante, l’UR-102 offre agli intenditori la possibilità di possedere uno dei primi orologi frutto della creatività dei principali promotori dell’orologeria indipendente che si collocano oggi ai vertici di questo settore.

Lotto 334

 

SFOGLIA I CATALOGHI:

BIJOUX
18 gennaio 2023

MONTRES RARES
19 gennaio 2023

 

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