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La principessa sfrattata, Caravaggio e il Casino Ludovisi

Caravaggio, Giove, Nettuno e Plutone, Casino di Villa Ludovisi, circa 1597 Caravaggio, Giove, Nettuno e Plutone, Casino di Villa Ludovisi, circa 1597
Caravaggio, Giove, Nettuno e Plutone, Casino di Villa Ludovisi, circa 1597
Caravaggio, Giove, Nettuno e Plutone, Casino di Villa Ludovisi, circa 1597

Dopo una battaglia legale e cinque aste andate a vuoto arriva lo sfratto per la principessa Ludovisi che abita il Casino dove si conserva l’unico affresco esistente ad opera di Caravaggio

Nel Casino Ludovisi – a pochi passi da via Veneto e dalle festose aragoste dell’artista britannico Philip Colbert che dividono l’opinione pubblica tra gli ammirati e i dubbiosi – si consuma una vicenda succulenta. C’è un ordine di sfratto, c’è una principessa che non vuole andarsene e c’è l’unico soffitto esistente affrescato da Caravaggio. Il Casino, detto dell’Aurora dal soggetto di un affresco del Guercino, custodisce in sé meraviglie: assieme ai tromp l’oeil dell’artista emiliano e ai decori architettonici di Agostino Tassi, un hapax che è il nodo di tutta la vicenda. Si tratta di un affresco commissionato al Merisi dal cardinale Francesco Maria del Monte che nel Casino abitò, anche se per poco tempo. Realizzato nel 1597 in quella che Giovan Pietro Bellori definisce “distilleria”. Ossia il gabinetto alchemico del committente, in una misurata sala del piano nobile.

Scomparso nel 2018, il principe Nicolò Boncompagni Ludovisi lasciò alla sua terza moglie Rita Jenrette Boncompagni Ludovisi, ex attrice e modella di Playboy americana, il diritto di abitare nella villa. Una decisione che fu però contestata dai tre figli maschi, innescando una battaglia legale. Nel 2021 il Tribunale di Roma decise: il Casino doveva essere pignorato e messo all’asta. Tuttavia dopo cinque aste deserte, la prima nel gennaio 2022 e l’ultima dello scorso giovedì, e a seguito del crollo di uno dei muri perimetrali della proprietà che ha causato un blocco stradale, è arrivato l’ordine di sfratto da parte del giudice Miriam Iappelli. La principessa Ludovisi ha 60 giorni di tempo per liberare la villa. Tuttavia la donna non sembra avere alcuna intenzione di andarsene e nega l’accusa mossale dal tribunale per aver organizzato tour guidati illegali all’interno della Villa. Accuse che aggravano la sua posizione e che sembra siano state determinanti per la delibera dello sfratto.

Allegoria alchemica

Ma cosa raffigura l’affresco di Caravaggio? E come si è stabilito il valore del mirabolante immobile? Autenticato da Giuliana Zandri nel 1969, lungo tre metri e largo un metro e ottanta, l’olio su soffitto del Merisi vede Giove, Plutone e Nettuno affiancati da un cavallo marino, un’aquila e Cerbero, gravitanti attorno ad una sfera celeste, nei quali sono riconoscibili alcuni segni zodiacali: Pesci, Ariete, Toro, Gemelli. Si tratta di un’allegoria alchemica trinitaria che affonda le sue radici negli studi di Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim, detto Paracelso. Coetaneo di Copernico, medico, alchimista e astrologo svizzero, una delle figure più in auge del Cinquecento, il quale predilesse alla tradizionale tetragonia alchemica di acqua, aria, terra e fuoco, la triade di zolfo di matrice gioviana, mercurio, nettunica e sale, plutonica.

 

Aurora del Guercino, Casino di Villa Ludovisi, 1621-23

Dalle parole del Bellori sembra che l’olio a soffitto del Merisi sia nato da una sfida: “Tiensi ancora in Roma esser di sua mano Giove, Nettuno e Plutone nel giardino Ludovisi a Porta Pinciana […]. Dicesi che il Caravaggio sentendosi biasimare di non intender né piani né prospettiva, tanto si aiutò collocando li corpi in veduta dal sotto in su che volli contrastare gli scorti più difficili”. Per raffigurare la complessa scena dal basso Caravaggio si mise al lavoro stando su uno specchio e osservando la propria figura nuda. Nelle tre divinità sarebbero infatti tre autoritratti del Merisi. E, come segnala Rossella Vodret, Cerbero conserva probabilmente tre ritratti del cane, a nome Cornacchia, che Caravaggio portava sempre con sé.

145 milioni di euro

È stato lo storico dell’arte Alessandro Zuccari, docente all’Università la Sapienza di Roma e Accademico dei Lincei, a stimare il prezzo di partenza del Casino Ludovisi, cornice dell’affresco di Caravaggio, per un totale di 471 milioni di euro. Zuccari ha adottato il metodo dei comparables, a partire dal valore della Giuditta che decapita Oloferne. Ritrovato nel 2014 in una soffitta di Tolosa e affidato alla casa d’aste Labarbe per una stima di circa 150 milioni di euro. Ma il ribasso del prezzo del Casino di 330 milioni non sembra comunque sufficientemente allettante per le tasche di alcuno.

L’ultimo evento privato che Villa Ludovisi vedrà celebrato avrà luogo il 26 maggio. Quando la violinista giapponese Midori proporrà brani musicali di Bach accompagnati da alcune letture legate a Caravaggio recitate da Vittorio Sgarbi. Che, sul futuro della villa dichiara: “Se l’edificio passa di mano al suo valore di mercato, ovvero tra i 30 e i 40 milioni, lo stato eserciterà il diritto di prelazione”. Il prossimo incanto è fissato per il 6 aprile, senza ribasso, con prezzo invariato di 145 milioni di euro. Sembra che uno dei motivi che spinge a non investire sia il groviglio burocratico nel quale il Casino si trova imbrigliato. Sottoposto a vincoli di tutela, dichiarato di interesse culturale, situato nel cuore di Roma. Che allo stato attuale dal punto di vista culturale ed economico non fa gola quanto il fervore di altre capitali mondiali.

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