169 gallerie da 27 Paesi del mondo, per un totale di partecipazioni straniere di oltre il 40 per cento; tre sezioni, otto premi e la continuità di Intesa SanPaolo come main sponsor: ecco miart 2023
Una presentazione decisamente trionfale per la nuova edizione di miart, la fiera d’arte moderna e contemporanea di Milano che ritorna dal 14 al 16 aprile 2023, per la sua 27ma edizione.
Ospitata nella Sala delle Passioni, nel cortile di Brera, e tenuta a battesimo dal direttore della Pinacoteca James Bradburne – alla presenza di Luca Palermo, Amministratore Delegato di Fiera Milano, dell’Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi e del direttore Nicola Ricciardi, al suo terzo anno, l’edizione di quest’anno ritorna ai numeri pre-covid in un “crescendo”, titolo dato alla prossima kermesse, che è anche un auspicio di successo.
Partiamo dando qualche numero: saranno 169 le gallerie presenti ad aprile alla fiera, provenienti da 27 Paesi diversi con una partecipazione straniera di oltre il 40 per cento.
Così, dopo la sofferta edizione del 2021, intitolata “smantellamento del silenzio” e il “primo movimento” del 2022, che lo scorso aprile ha cercato di dare una “nuova partitura” all’andamento del sistema dell’arte dopo la pandemia, si riparte con un sospiro di sollievo anche se, stando alle parole di Ricciardi, il traguardo non è ancora raggiunto.
Quello che resta invariato, invece, è la composizione della fiera: tre sezioni, che si aprono con Emergent, a cura di Attilia Fattori Franchini, dedicata a 26 giovani gallerie; Established, la main section che ospiterà 133 gallerie il cui lavoro è dedicato all’arte contemporanea e a quella del XX secolo, e Decades, a cura di Alberto Salvadori, che racchiuderà la storia del secolo scorso attraverso 10 progetti monografici dagli anni ’10 del Novecento agli anni ’10 del Duemila.
Per Luca Palermo, miart è una fiera che – secondo le previsioni – è destinata a diventare un vero e proprio referente globale del mercato dell’arte, in grado di attrarre non solo artisti e collezionisti ma anche aprire collaborazioni, il tutto con un occhio puntato alla tutela dell’ambiente e all’impatto che queste grandi manifestazioni fieristiche hanno sul territorio.
Nicola Ricciardi parla anche di un grande ritorno di fiducia e della crescita di diverse gallerie che nel corso degli anni sono passate da Emergent a Established proprio all’interno della fiera di Milano. E a proposito della relazione con l’esterno Ricciardi afferma che «C’è la volontà di far diventare la Triennale la casa di miart in città, per poter lavorare su contenuti inediti e innovativi per una fiera: un lavoro sulle fondamenta per poter ricominciare, in un “crescendo” che non è una parola-escamotage ma il primo passo per dare una forma alla miart del domani».
E come in ogni grande progetto che si rispetti non può mancare il supporto alla città e della città, ecco che anche quest’anno miart sarà circondata dalla settima edizione dell’Art Week che – come ricorda Tommaso Sacchi – coinvolgerà tutti gli attori milanesi del contemporaneo e della cultura, partendo dalle fondazioni cittadine, sia pubbliche che private, passando per le gallerie e i musei.
Infine, ecco qualche nome, tra presenze italiane e straniere: a Milano arriveranno C L E A R I N G (Bruxelles, New York, Los Angeles), Andrew Kreps Gallery (New York), Perrotin (Parigi, New York, Hong Kong, Seoul, Tokyo, Shangai, Dubai), Esther Schipper (Berlino, Parigi, Seoul), Hoa Galeria (San Paolo) Capsule Shanghai (Shanghai) e anche le milanesi Tommaso Calabro, Raffaella Cortese, Monica De Cardenas, Gió Marconi, FRANCESCA MININI, Vistamare e ZERO…
Sono otto invece i premi confermati tra cui la nuova commissione Henraux che offrirà alla città di Milano la possibilità di scoprire un progetto inedito che resterà per un anno in mostra al Museo del Novecento. L’identità visuale della fiera è, per il secondo anno, affidata a Cabinet, con la direzione creativa di Francesco Valtolina e Rossana Passalacqua.