Print Friendly and PDF

Sfasciamo tutto. Presentano il Salone del libro di Torino. Senza direttore

Il Salone del libro di Torino (foto Salone del libro) Il Salone del libro di Torino (foto Salone del libro)
Il Salone del libro di Torino (foto Salone del libro)
Il Salone del libro di Torino (foto Salone del libro)

Le schermaglie politico/istituzionali rischiano di ridicolizzare il Salone, leader nel panorama internazionale, che lo scorso anno ha avuto 168mila visitatori

Succederà anche con il Festival di Sanremo. Senza entrare nel merito delle polemiche, la politica riuscirà a distruggere un grande evento italiano. Destra e sinistra, indistintamente, operano – più o meno apertamente – in questa direzione. Qualcosa di simile accade – accadrà? – con un altra eccellenza culturale italiana come il Salone del libro di Torino. Un evento che alla sua 35ma edizione arriva con un ruolo da leader nel panorama internazionale, e che lo scorso anno ha avuto 168mila visitatori. L’avvisaglia più allarmante? Dopo mesi di schermaglie, si giunge alla presentazione ufficiale della kermesse libraria senza che la stessa abbia un direttore.

Un paradosso, che non ha eguali nei paesi civili. Dovuto ai torbidi ma ben noti a tutti contrasti fra i diversi livelli istituzionali decisionali. Paradosso ancor più scottante perché un direttore dimezzato in verità c’è, Nicola Lagioia, ma il suo mandato scadrà a maggio, con il Salone il programma dal 18 al 22 maggio. Nei giorni scorsi è andata in scena la salomonica pantomima della doppia direzione a Paolo Giordano e Elena Loewenthal, palesemente destinata al naufragio.

A cosa è dovuto lo stallo? “All’ingerenza della politica”, risponde a La Stampa lo scrittore Gianluigi Ricuperati. “È evidente che la destra voglia accaparrarsi il Salone. Prima lo si voleva gestire tutto in famiglia, ma io dico no anche alla smania attuale. Serve trasparenza, basta concorsi preconfezionati. La manifestazione d’interesse è giusta, ma bisogna chiedere di esporre dei progetti precisi. […] Per me va bene se scelgono Paolo Giordano ed Elena Loewenthal, scrittori di gran qualità, ma vorrei allargare il campo: la vicenda del Salone è il sintomo di un rapporto malato tra politica e cultura. E gli intellettuali devono sottrarsi al doppio ricatto”.

https://www.salonelibro.it/

 

Commenta con Facebook