Arriva sul mercato una collezione storica di opere inedite di Théodore Géricault, da Sotheby’s a Parigi il 23 marzo. Sono cinque (più una collaborazione) i dipinti del pittore noto universalmente per il capolavoro “La zattera della Medusa”, il cui stile drammatico e realistico preannunciava il movimento pittorico romantico. Fanno parte della collezione di Adam e Zoé Elmore, che furono amici e mecenati di Géricault
Conservate nella stessa collezione di famiglia fin dall’Ottocento, l’ensemble di opere di Théodore Géricault in arrivo da Sotheby’s a Parigi è unico sia per qualità che per provenienza. Adam Elmore e sua moglie Zoé hanno commissionato le opere all’artista e i loro discendenti le hanno conservate per 200 anni.
La storia inizia a Londra, quando gli Elmore incontrano Géricault. Dopo il successo della mostra del 1820 con il suo capolavoro “La zattera della Medusa” (1818-1819) nella capitale inglese, l’artista attraversa nuovamente la Manica l’anno successivo. E questo secondo viaggio risulta cruciale per lo sviluppo della sua arte. Per diversi mesi risiede a casa Elmore. Adam è un commerciante di cavalli e l’ospitalità sua e della moglie gli permette di consacrarsi interamente al suo lavoro. Inoltre, l’immediata vicinanza della scuderia Elmore permette all’artista di accedere agli splendidi purosangue che il suo padrone di casa allevava. Géricault stesso era un grande appassionato di cavalli e qui può studiarli con calma, migliorando rapidamente la sua tecnica nella rappresentazione di questi animali. È proprio grazie ad Adam che Géricault dipinge “Il derby a Epsom” del 1821, che oggi si trova al Louvre. Questo è l’unico lavoro che ha lasciato la raccolta di famiglia, la testimonianza più preziosa finora emersa del soggiorno inglese dell’artista.
Nato nel 1791 e prematuramente scomparso nel 1824, Géricault presenta il suo primo dipinto al Salon del 1812, dove riceve la medaglia d’oro a soli 21 anni. Fin dalla tenera età è stato appassionato di cavalli e li ha dipinti fin dall’inizio della sua carriera. Sono diventati uno dei soggetti centrali del suo lavoro quando ha iniziato a viaggiare in Inghilterra.
Le opere in asta
«Questa collezione perfettamente conservata, che il pubblico scoprirà per la prima volta questa primavera, offre una nuova prospettiva sul lavoro di Gericault, che incarnava il ‘genio romantico’» ha commentato Olivier Lefeuvre, capo dipartimento dipinti antichi e dipinti del XIX secolo Sotheby’s
Ritratto di Zoé Elmore
Zoé Elmore (1797-1877) è figlia di Armand Séguin, un ricco industriale e uomo d’affari francese (noto oggi per l’isola di Boulogne Billancourt che porta il suo nome, Île Seguin). La madre si chiamava Marie-Emilie-Félicité Raffard de Marcilly. Nel 1816, quando aveva 19 anni, sposa Adam Elmore e si trasferisce a Londra. Qui Géricault dipinge il suo ritratto nel 1821, quando aveva 24 anni. Il dipinto, che da allora è rimasto ai discendenti degli Elmore, non è mai stato esposto al pubblico. La sua comparsa è considerata un evento importante per la comprensione dell’opera di Géricault, poiché si tratta di uno dei rari ritratti di donna realizzatoidall’artista (stima: € 800.000- € 1.200.000).
Secondo gli esperti di Sotheby’s «in questo dipinto si può notare l’influenza dei ritrattisti inglesi che l’artista scoprì durante i suoi viaggi a Londra nel 1820 e nel 1821. “Portrait de Zoé Elmore” riflette quell’influenza, così come l’interesse del pittore per la figura umana in tutta la sua complessità. A differenza di altri ritrattisti del suo tempo, che si concentravano maggiormente sull’aspetto esteriore e sullo status sociale, Géricault cerca di esprimere ciò che costituisce veramente un essere umano: il mondo interiore, la psiche. “Portrait de Zoé Elmore” è rappresentativo di questa ricerca, il pittore utilizza ogni mezzo a sua disposizione per catturare l’anima della sua modella».
Adam Elmore sur la grève
In perfetto stato di conservazione e sulla sua tela originale, questo ritratto mostra Adam Elmore mentre passeggia in riva al mare, con gli occhi che scrutano l’orizzonte. Con la sua ispirazione romantica, questo ritratto – diverso da qualsiasi altro nella produzione di Géricault – riflette ancora una volta l’influenza della pittura inglese sulla sua arte (stima: € 400.000- € 600.000).
Le rappresentazioni di piccolo e medio formato di modelli a figura intera in posa in paesaggi divennero di moda in Europa alla fine del XVIII secolo. Questo tipo di composizione entrò in voga in Francia all’inizio dell’Ottocento, rispecchiando il gusto della ricca borghesia. Géricault ha sicuramente eseguito il ritratto su richiesta dello stesso Adam Elmore o come segno di gratitudine per essere stato ospitato a casa sua.
Gli esperti di Sotheby’s sottolineavano come “Portrait d’Adam Elmore sur la grève” mostri lo straordinario talento di Géricault nel catturare lo stato psicologico del modello. «Al di là della postura sicura di un uomo di successo, i lineamenti di Elmore esprimono la gentilezza e la cordialità del suo carattere sincero. L’empatia di Géricault per il suo modello è evidente in questo ritratto, che trasmette un fascino poetico molto personale».
Zoé à cheval
La cavallerizza, che monta all’amazzone, mostra il volto di profilo (Stima: € 400.000-€ 600.000). «L’atmosfera caratteristica di Géricault pervade l’opera, dove un cielo tormentato rivela aree scure bruscamente punteggiate da raggi di luce – spiegano da Sotheby’s – Il cavallo è rappresentato al galoppo, raffigurato con una precisione che ne rivela la muscolatura muscolosa e le sfumature sfumate del mantello».
Deux chevaux à l’écurie
La composizione mostra due cavalli che riposano in una luminosa stalla che molto probabilmente apparteneva ad Adam Elmore. Il virtuosismo di Géricault nel ritrarre i dettagli dei loro manti rivela la maestria tecnica che il pittore ha acquisito attraverso il suo contatto con gli acquerellisti inglesi (stima: € 400.000-€ 600.000).
Adam et Zoé Elmore à cheval
Anche questo ritratto è caratteristico dello sviluppo dello stile di Géricault durante il suo soggiorno londinese del 1921. Il soggetto degli eleganti cavalieri su cavalli di razza era molto di moda all’epoca a Londra (stima: € 200.000-€ 300.000).
Pierre Subleyras et Théodore Géricault, martire di sant’Ippolito
L’ultima opera in asta è un dipinto a 4 mani. Gli esperti della casa d’aste raccontano che probabilmente fu Adam Elmore a insistere affinché il suo protetto rielaborasse il dipinto di Subleyras. Il contributo di Géricault a quest’opera, che Zoé ha ereditato da suo padre, è principalmente nella rappresentazione del cavallo, il cui naturalismo è stato sviluppato attraverso una frequentazione quotidiana delle stalle appartenenti al suo inquilino. «Il giovane artista va oltre la semplice “modernizzazione” del cavallo nella composizione: lo completa, cambiandone significativamente la direzione e l’impatto. Géricault prende questo pezzo poetico, che segue le convenzioni del suo tempo, e inietta una visione contrastante: una visione sublime ed energica del martire. Drammatizza intensamente ma allo stesso tempo umanizza la composizione stabilendo una connessione tra il santo in punto di morte e il cavallo, che gira la testa per offrire uno sguardo di compassione quasi umana in una disposizione che cambia completamente l’interpretazione del soggetto».