![Michelangelo Merisi da Caravaggio, Saint Francis of Assisi in Ecstasy, about 1595-96](https://artslife.com/wp-content/uploads/2023/02/X10212-online.jpg)
La National Gallery si prepara a esporre quaranta opere che raccontano la figura di San Francesco d’Assisi attraverso sette secoli di storia dell’arte. Dai dipinti medievali fino anche a un fumetto Marvel, l’immagine di Francesco nei secoli si è rinnovata senza disperdere la sua carica evocativa. Dal 6 maggio al 30 luglio 2023.
Per l’occasione, ai dipinti della collezione della National Gallery – tra cui quelle di Sassetta, Botticelli, Zurbarán – si uniscono alcuni prestiti internazionali dove si distinguono le opere di Caravaggio, Murillo, El Greco, Stanley Spencer, Antony Gormley, Andrea Büttner, Giuseppe Penone e Richard Long.
Ad alimentare l’ispirazione degli artisti, come è facile immaginare, sono stati i miracoli compiuti dal Santo; oltre che la narrazione legata alla sua vita. Dalla rinuncia ai beni materiali alle opere di pace, unito a un impegno che oggi intenderemmo vicino a questioni sociali e ambientali. Ma come queste storie sono giunte fino agli artisti sopracitati? A tal proposito, gli storici stimano che nel secolo successivo alla sua morte siano comparse circa circa ventimila immagini di Francesco, coadiuvate dai manoscritti miniati.
![Francisco de Zurbarán, Saint Francis in Meditation, 1635-9](https://artslife.com/wp-content/uploads/2023/02/N-0230-00-000043-A5c-652x1000.jpg)
Unità minime di trasmissione che hanno reso possibile l’evolversi dell’iconografia del Santo. Che ha trovato consacrazione in opere imponenti come quella di Francisco de Zurbarán, San Francesco in estasi (1635-9, National Gallery), che mostra il santo in meditazione profonda nel suo saio rattoppato. O i pannelli di Sassetta per la pala di San Sepolcro (1437-44, National Gallery). Ma anche soluzioni più contemporanee, come quella in cui Antony Gormley – Senza titolo (per Francesco), (1985, Tate) – astrae la figura del Santo rappresentando le sole stigmate. Richard Long è in mostra con ben due rappresentazioni di Francesco: River Avon Mud Crescent (in cui utilizza il fango per dettagliarne la figura) e A Walk for Saint Francis (realizzata per la mostra, in cui dispone una seri di parole in forma circolare per evocare esperienze e visioni del Santo).
Tra gli highlights le opere che portano più indietro nel tempo: San Francesco d’Assisi con gli angeli (circa 1475-80, di Sandro Botticelli, National Gallery) e i disegni di Matthew Paris nella Chronica maiora (Parker Library, Corpus Christi, Cambridge), ovvero alcune delle prime raffigurazioni inglesi di San Francesco.
![Antony Gormley, Untitled (for Francis), 1985](https://artslife.com/wp-content/uploads/2023/02/X10190-online.jpg)
Grande spazio anche al lato mistico di Francesco, come il Francesco che riceve le stimmate di El Greco (1590-95, National Gallery of Ireland), San Francesco che abbraccia il Cristo crocifisso di Bartolomé Esteban Murillo (1668-9, Museo de Bellas Artes, Siviglia) e il primo capolavoro di Caravaggio, San Francesco d’Assisi in Estasi (1595 circa, Wadsworth Atheneum, Hartford).
E di nuovo si passa al contemporaneo, con una serie di litografie di Arthur Boyd (1965, The British Museum) e un Sacco di Alberto Burri (1953, Fondazione Palazzo Albizzini, Collezione Burri, Città di Castello). Un modo poetico e convincente di chiudere la parabola di una delle figure più rappresentate della storia.
![Giuseppe Penone, Albero porta-cedro / Door Tree-Cedar, 2012](https://artslife.com/wp-content/uploads/2023/02/X11583-online.jpg)
![Alberto Burri, Sacco, 1953](https://artslife.com/wp-content/uploads/2023/02/X11977-online.jpg)