Al MACC di Calasetta una coinvolgente immersione nella pittura analitica tra Paolo Masi e la collezione permanente della Fondazione
Un confronto e un dialogo tra mondi astratti: le ricerche visive dell’artista Paolo Masi entrano in contatto con le sperimentazioni geometriche della raccolta Leinardi in una mostra dai mille collegamenti, curata da Efisio Carbone e visibile fino al 30 marzo nel Museo di arte contemporanea del bianco paese sulcitano.
L’esposizione pone al centro le più recenti creazioni di Paolo Masi, autore attivo sin dagli anni Cinquanta e rivolto all’esplorazione dell’informale prima e dell’universo astratto-concreto poi, in un percorso ricco e tecnicamente vario. Nel bianco del MACC i Contenitori di forma colore, La geometria del posto, le Serialità e i Cartoni: opere che sui materiali vedono un intervento pittorico frutto della profonda esperienza del pittore attraverso gli anni e prova della creatività sempre viva e multiforme dell’artista fiorentino quasi novantenne, ancora e sempre attivo nella ricerca visiva. E così l’azione pittorica si staglia sulle superfici della serie Incisione, 2009, e la pressione millimetrica della mano e degli strumenti genera un tratto che ripetuto si fa immenso mondo da esplorare sull’opera, nelle sottilissime profondità del cartone aprendo a suggestioni mobili e cromatiche con il gioco d’ombre e di luci e insieme quello del movimento umano. E ancora la serie Vibrazioni, 2022, dove l’intervento artistico rivela l’infinita trama nascosta della materia e ricrea il tessuto stesso dell’esistenza che dal nero emerge in un intricarsi infinito di bianco e viceversa. Le opere e la mostra, realizzata in collaborazione con l’archivio Paolo Masi, Frittelli Arte Contemporanea e la galleria Massimo Ligreggi, scoprono, tra le linee e le macchie, le pieghe e la pittura, costellazioni e segni della fisicità delle cose, dando libertà al sottofondo lirico dell’universo. Nella sua multiforme e decennale ricerca alchemica sugli elementi dell’esistenza Masi “di volta in volta si apre a nuovi approfondimenti e a nuove soluzioni come una sorta di opera aperta” scrive il curatore Efisio Carbone.
A colloquio con l’artista le opere della civica Raccolta Leinardi, donate dal pittore Ermanno Leinardi per l’istituzione di un centro culturale, divenuto poi Museo e Fondazione MACC, a Calasetta, luogo del suo ultimo atelier e sua ultima casa. Un insieme di grande coerenza e unicità offerto a fini educativi al paese sulcitano nel 2000, testimonianza dell’arte astratta e concreta europea dagli anni Sessanta in poi: oltre un centinaio di opere, collezionate in più di quarant’anni, frutto di interessi, incontri, scambi e amicizie fioriti dai contatti sviluppati dall’attività di Leinardi.
Tra gli artisti che nell’esposizione dialogano con Paolo Masi Lucio Fontana, Lia Drei, Piero Dorazio, Mirella Mibelli, Bruno Munari, Bice Lazzari, Tonino Casula, Rosanna Rossi, Josef Albers, Maryse Eloy, Mauro Manca, Zaza Calzia, Gaetano Brundu, Sara Campesan, Mauro Reggiani, Maura Saddi, Giuseppe Capogrossi, Aurélie Nemours, Gastone Biggi, Lalla Lussu, Giovanni Campus, Lucia Di Luciano, Achille Pace, Fernanda Fedi e lo stesso Leinardi solo per citarne alcuni. Ad arricchire la mostra il progetto multimediale sviluppato da Francesco Casu ARTESPLORA, viaggio virtuale dentro la collezione permanente: applicativo che permette una fruizione interattiva della raccolta museale e unisce didattica, divulgazione e attività ludica nella modalità “Crea la tua opera”.
Con la mostra in corso la Fondazione MACC porta avanti con coerenza l’esplorazione dell’universo astratto, della galassia geometrica e del mondo dell’arte concreta dando ai visitatori l’occasione di viaggiare per questi lidi e scoprire un capitolo senza fine del pensiero artistico europeo.