Dall’8 al 24 aprile 2023 torna Antibes Art Fair, il più importante appuntamento di primavera in Costa Azzurra per collezionisti e appassionati di antiquariato, di arte moderna, contemporanea e decò. Fra i più frequentati dell’area mediterranea, il Salone della spianata del Prè des Pecheurs, situata di fronte al Porto di Antibes, accoglie più di 20.00 visitatori ogni anno.
Salone eclettico per eccellenza, si possono trovare pezzi degni di essere esposti in un museo e che valgono una fortuna. Oggetti d’arte e antichità a livelli molto alti che danno la temperatura generale del mercato internazionale. Un viaggio nel tempo e nella storia alla ricerca del pezzo raro e originale fra mobili, tavoli da gioco, tappezzerie delle manifatture Gobelins o commode di stile Luigi XVI, seggiole da salone, canapè, bibelots, splendidi Gallé e Lalique d’epoca, oreficeria e argenteria, curiosità e oggetti insoliti.
La scelta per gli appassionati è assai vasta: straordinari gli oggetti art decò per cui il salone è giustamente famoso, a ricordo degli anni folli della Costa Azzurra descritti da Scott Fitzgerald in Tenera è la notte. Gli appassionati del genere potranno apprezzare, ad esempio, la sezione Giochi, sempre molto presente al Salon. Nel passato non c’era la televisione e per divertirsi la gente giocava molto. Tutti i grandi artigiani dell’epoca hanno composto per i giochi dei piccoli capolavori.
Importante la sezione dedicata a libri antichi e stampe d’arte, Il Salone di Antibes è specializzato in arte moderna e contemporanea, art Nouveau, Art deco, ma si trovano anche mobili design e Street Art. Fra acquerelli di Lebasque e Manguin, dipinti di Raoul Dufy, Geer van Velde, Bernard Buffet, Georges Mathieu, sculture di Gérard Boudon e Cèsar, ecco i quadri e le stampe di Wesselmann, Chagall, Dufy, Kjino, Lèger, Hartung, Niki de Saint Phalle, De Stael, Plensa, Venet, Jim Dine, Jeff Koons. Accanto alle gallerie “storiche” (Nicolas Le Floch, Michel Estade, Keller, Schanewald), la Jda Galley proporrà una selezione di mobili di Chandigarh creati da Le Corbusier e dal cugino Pierre Jeanneret.
Fin dalla sua prima edizione il salone si è svolto ai piedi dei bastioni di Antibes, dove i Focesi fondarono la città di Antipolis parecchi secoli a.C., a pochi passi dai vicoli della vecchia Antibes e dal Museo dedicato a Picasso. L’artista venne invitato dal lungimirante professore di latino e greco Romuald Dor de Souchère, a trascorrere qui l’estate del ’46 e a lavorare nella grande sala del secondo piano del castello dei Grimaldi. Imperdibile una visita al Museo.
“Da ora in avanti chi vorrà vedere il Picasso di Antibes, dovrà venire ad Antibes”, sembra abbia detto l’artista catalano quando nel 1949 fece dono alla cittadella dell’intero corpus dipinto durante quella formidabile estate. Entusiasta della proposta di Dor de la Souchère, Picasso si stabilì nel grand atelier da settembre a novembre del ’46, cambiando completamente il destino del piccolo museo di archeologia.
Direttamente sul muro impresse la sua firma con “Les Clés d’Antibes” e lasciò alla città 23 quadri e 40 disegni. Fu quella la stagione della “gioia di vivere”, momento felice per l’uomo e l’artista, colto dall’obiettivo di Michel Sima sulla spiaggia assieme alla giovane compagna di allora Francoise Gilot o a spasso con il figlioletto Claude. “Joie de vivre” è il titolo del grande olio in fibrocemento in cui satiri, centauri e fauni danzano e suonano, al centro una donna-fiore sembra incarnare il sogno di un nuovo paradiso terrestre. Lo si può oggi ammirare collocato nel grand atelier con vista sul mare ed i tetti di Antibes, proprio dove l’artista lo dipinse.
Esplanade de Près des Pecheurs- Port Vauban www.antibesartfair.com