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La pittrice e scrittrice Lynette Yiadom-Boakye protagonista al Museo Guggenheim Bilbao

© Lynette Yiadom-Boakye, Bilbao 2023
Lynette Yiadom-Boakye, Divine Repose, 2021, Olio su lino, 90 x 85 x 3,6 cm. Cortesia dell’artista, Corvi-Mora, Londra, e Jack Shainman Gallery, New © Lynette Yiadom-Boakye, Bilbao 2023
La ritrattista e scrittrice Lynette Yiadom-Boakye è protagonista della mostra personale che il Museo Guggenheim Bilbao le dedica dal 31 marzo al 10 settembre 2023. In esposizione oltre 60 opere tra dipinti e disegni a carboncino.

Lynette Yiadom-Boakye è conosciuta per i suoi ritratti di personaggi di fantasia. Un modo sottile ma rilevante di intervenire su un genere molto codificato nella storia dell’arte. Lo fa con pennellate sciolte, libere di muoversi sulla tela fino a dettagliare le figure in momenti quotidiani. A incorniciare le opere in un contorno narrativo sono i titoli, sempre ben calibrati dall’autrice che è anche scrittrice. Sospesi invece i dettagli temporali in cui si svolgono le piccole scene, che dettagli come indumenti o accessori non riescono mai a chiarire del tutto.

Ma è proprio di questa magia che vivono le opere di Lynette Yiadom-Boakye (Londra, 1977). Lo sa bene il Museo Guggenheim Bilbao che ne espone oltre 60 tra dipinti e disegni a carboncino, tutti eseguiti tra il 2020 e il 2023. La mostra – intitolata Nessun crepuscolo è troppo potente – mette dunque a confronto le diverse pratiche artistiche di Yiadom-Boakye, che ovunque sparge la silenziosa magia che dall’animo umano è in grado di trasportare nell’opera.

© Lynette Yiadom-Boakye, Bilbao 2023

L’artista non lavora con modelli, trae ispirazione da varie fonti, come album di ritagli e disegni, ricordi e osservazioni della vita quotidiana. Poi li ricompone in soluzioni inedite, senza uno spazio o un tempo preciso in cui collocarle. Anche gli animali – uccelli, volpi, gufi e cani – che spesso compaiono nelle sue opere partecipano a creare quella strana atmosfera domestica e al tempo stesso misteriosa. Le scene che ne derivano invitano lo spettatore a fermarsi e a osservare con attenzione; a entrare nelle fantasiose narrazioni visive che l’artista tesse. I titoli poetici delle opere invitano alla riflessione e lasciano ampio margine all’immaginazione.

A tale aspetto contenutistico se ne aggiunge uno più spiccatamente tecnico. Ovvero quello legato alla materialità della pittura, alla forza de colore e all’importanza della composizione. Meticolosità negli strumenti a cui non corrisponde un’impostazione altrettanto rigida nella resa, che rimane sempre spontanea e poco interessata alla precisione segnica.

Sullo stretto legame tra pittura e filosofia, l’artista dice: “Scrivo su ciò che non posso dipingere e dipingo ciò che non posso scrivere”. La letteratura, la poesia e la musica sono quindi alcune delle spinte creative che alimentano il lavoro di Yiadom Boakye, sia come pittrice che scrittrice. Autori come James Baldwin, Okwui Enwezor e Toni Morrison sono una costante fonte di ispirazione per l’artista. Una selezione di questi testi è esposta in una sala di lettura adiacente all’esposizione in modo da riverberare l’esperienza proposta dai dipinti. É inoltre disponibile per i visitatori una playlist creata dall’artista appositamente per l’occasione.

© Lynette Yiadom-Boakye, Bilbao 2023

Biografia  

Yiadom-Boakye, di genitori ghanesi, è nata nel 1977 a Londra, dove continua a vivere e lavorare. Ha  studiato al Saint Martins College of Art and Design, al Falmouth College of Arts e alla Royal Academy  Schools. Nell’ultimo decennio, il lavoro di Yiadom-Boakye è stato oggetto di mostre personali presso prestigiose istituzioni come: Serpentine Gallery, Londra (2015); Haus der Kunst, Monaco di Baviera  (2015); Kunsthalle Basel, Svizzera (2016); New Museum of Contemporary Art, New York (2017); Tate  Britain, Londra (2020/2022); MUDAM, Lussemburgo (2020); Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen,  Düsseldorf (2021); Moderna Museet, Stoccolma (2021). Yiadom-Boakye ha ricevuto il Future  Generation Art Prize del Pinchuk Art Centre di Kiev nel 2012 e il 57° Carnegie Prize del Carnegie  International di Pittsburgh nel 2018.  

© Lynette Yiadom-Boakye, Bilbao 2023
© Lynette Yiadom-Boakye, Bilbao 2023

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