A Parigi Valentina Ilardi – stilista, editor e creator director del magazine Grey – presenta la nuova collezione autunno/inverno del suo brand, ispirata ad una modella e pittrice del passato
Che il fashion trend 2023 avrebbe visto un’ibridazione dai rivolti surrealisti tra grunge e cyber-punk lo avevano annunciato Bottega Veneta, Blumarine, Givenchy e KNWLS. Non tutti i designer però hanno captato qualcosa che si sta muovendo nell’aria e nei social, in sottoparlato e per vie traverse, una nuova linea che fa impazzire i giovani e non solo: l’estetica della ragazza strana. Colta in pieno dal brand VI di Valentina Ilardi, sull’onda di un nuovo massimalismo.
Nella sua collezione ‘23 infatti c’è la fascinazione per il passato, da cui la ricerca di preziose texture e c’è anche la rifunzionalizzazione dei capi in chiave street, per una proposta unica. L’ispirazione è vintage e moderna insieme e viene alla Ilardi da una donna d’altri tempi.
Veliterna, ma presto migrata nella Parigi di fine Ottocento; prima modella, poi artista indipendente, musa di pittori come Victor Prouvé e Ferdinand Boybet per il suo fascino lunare e gli occhi scurissimi, la figura fresca ed enigmatica: Juana Romani. Ecco il nome dell’eroina indipendente alla quale guarda la collezione FW23 di Valentina Ilardi, in debutto alla parigina Galerie Les Art Dessinés, nel Marais.
Sulla scia di suggestioni che la stylist romana aveva avuto durante il suo primo ingresso in passerella nel 2020, i suoi abiti sovrapponibili in layer, partecipano di un innesto tra mood streetwear e sensibilità sartoriale.
Il bomber, capo signature della collezione, si fa tanto over da trasformarsi come per incanto in un abito oppure si restringe nella proposta crop. Le tute e i jogger sono in pizzo melange dipinto a mano, gli shorts in broccato. C’è una continua tensione tra funzionalità che diventano interscambiabili. E a questo concorre la mutevole varietà delle texture: si va da tessuti spalmati a superfici lucenti, dai velluti al tulle di seta.
Il cuore della collezione è una selezione di capispalla: il cappotto in lana mohair si contrappone a capi tecnici come le giacche in velluto floccato, il bathrobe in astrakan argento e il trench a motivi floreali.
Dulcis in fundo: gli abiti da sera e da cocktail richiamano le atmosfere disco anni ’80, con inserti in pizzo floccato e capi dorati in versione groffata. Campeggia su tutto la gonna versione harlequin che nella sua ruota, alterna le cromie del rosa e del nero. A queste si accompagnano le altre tonalità della collezione per una palette cangiante che sa di natura e anche di urban leisure: verde scarabeo e militare, magenta, grigio luminoso, viola, oro, rosso granato.
La ricerca tessile condotta da Valentina Ilardi, volta alla resa avvolgente, confortevole, sensuale o aggressiva delle sue creazioni, combina materiali di alta gamma ad una manifattura sartoriale italiana.
Una ricerca nella quale riecheggia ancora la figura di Juana Romani: un’affascinante donna libera che seppe trovare la propria strada nel clima incantato e vivace della Belle Époque e che aveva la deliziosa consuetudine di collezionare stoffe: fonte inesauribile di stimoli per la sua arte.
Dai tessuti di Juana ai suoi dipinti, dalla sua avventura parigina d’Ottocento a quella contemporanea di Valentina Ilardi. Arte e moda si parlano continuamente e da questo dialogo nascono spesso irresistibili frutti.