La Fondation Custodia di Parigi è un luogo unico, dove la carta assume molteplici forme artistiche – libri, disegni, dipinti, lettere – databili dal XV al XXI secolo e provenienti da Francia, Italia, Olanda e l’Europa intera. Con il suo stile aperto alla condivisione, la Fondation Custodia è uno spazio che accoglie visitatori, studenti e ricercatori in un ambiente intimo e familiare.
Parigi è una città che gronda arte da ogni hausmanniano palazzo. Quartieri dove ci sono più gallerie che semafori; vie in cui si trovano musei dedicati a ogni genere di espressione creativa; anche l’architettura stessa sembra suggerire che qualcosa di bello potrebbe trovarsi all’interno di qualsiasi edificio. E in molti casi è proprio così. Tanto che a volta capita di imbattersi in una realtà di non troppo blasonata, ma che meriterebbe le stesse attenzioni di tutte le altre più citate luci che illuminano la Ville Lumiere. Tra queste, c’è sicuramente la Fondation Custodia.
Situata nell’Hôtel Turgot, un hôtel particulier del XVIII secolo incastonato tra Rue de Lille e Rue de l’Université nel 7° arrondissement, la Fondation è una delle più grandi collezioni private di disegni antichi, stampe e lettere d’artista. Una raccolta così profonda e particolare da rendere la Fondation Custodia la “casa delle opere su carta” in Francia. Ma non solo. Il museo vanta infatti una vasta collezione di libri rari, miniature di ritratti, dipinti, antichità, vetrate, cornici, sculture, mobili e porcellane cinesi.
A fondarla, nel 1947, il collezionista Frits Lugt insieme alla moglie Jacoba Klever. Da subito i coniugi hanno pensato alla Fondation come un luogo intimo eppure aperto. Ancora oggi la maggior parte delle opere sono appese (nel caso dei dipinti ad olio) alle sale del museo, in alcuni frangenti in maniera così densa da saturare lo spazio e coprire quasi interamente le pareti. Oppure ne costituiscono l’arredo (nel caso dei mobili) o la decorazione (nel caso, per esempio, delle porcellane cinesi). L’estrema cura conservativa fa si che la quasi totalità degli oggetti sia la stessa che riempiva le stanze quasi un secolo fa. Nonostante in queste sale tutti i membri della Fondation continuino a lavorare ogni giorno, vivendo in modo diretto ma rispettoso il prezioso patrimonio che quotidianamente li circonda.
Per questo visitando la Fondation Custodia si ha la sensazione di entrare in un’abitazione, che una volta fu di Frits Lugt e della moglie e che ora appartiene a curatrici, direttore e tutti gli altri membri dello staff. Sono loro ad accoglierti in ogni sala, spazi espositivi ma anche privato, dove l’arte riposa tranquilla ma disponibile a chiunque voglia entrare in contatto con lei. Tanto che la Fondation è sempre aperta a visitatori e ricercatori, prontamente accolti in condizioni privilegiate, seguiti passo per passo come non accade in nessun altro museo. Qui hanno a disposizione la sala studio dell’Hôtel Turgot, forse uno dei luoghi più belli al mondo per trovare la concentrazione e predisporre lo spirito al contatto con una collezione che vanta oltre 100 mila pezzi.
Tra questi spiccano 7000 disegni provenienti dall’Italia, Francia, Paesi Bassi e l’Europa tutta, databili dal XV al XXI secolo, di artisti del calibro di Leonardo da Vinci, Barocci, Bruegel, Rubens, Rembrandt, Watteau e Ingres. A questi si aggiungono le 15.000 stampe di maestri come Lucas van Leyden, Rembrandt, Van Dyck, Goya, Parmigianino e Andreani. E ancora, 450 dipinti di pittori come Ruisdael, Saenredam, Guardi, Michallon e Corot. Più particolare e rare, se possibile, le 55.000 lettere autografe scritte da Tiziano, Michelangelo, Rembrandt, Ter Borch, Poussin, Ingres, Manet, Gaugui, Goya e altri ancora. Tutti questi lavori, a causa della loro delicatezza e sensibilità, non sono esposti direttamente al pubblico, ma si trovano custoditi al riparo dalla luce in appositi faldoni. Anch’essi, ovviamente, d’epoca.
Come del resto i 130.000 volumi della biblioteca della Fondation Custodia, una delle più grandi collezioni di libri di storia dell’arte specialistica di Francia. Essa consiste principalmente di monografie, periodici e cataloghi di mostre e collezioni che coprono la storia dell’arte occidentale dal 1450 al 1900. Vi è anche un numero considerevole di studi dedicato alle miniature indiane, alla topografia e all’arte danese, alle miniature ritrattistiche, alla storia del collezionismo e del libro illustrato. La biblioteca, in pieno spirito Custodia, è aperta a tutti: appassionati d’arte, professionisti e studenti di tutti i livelli.
Tale carattere ecumenico, per così dire, rende inoltre la sua collezione in continuo aggiornamento, tramite donazioni o mirate acquisizioni. Ma soprattutto la Fondation è sempre disponibile a prestare le sue opere alle altre istituzioni culturali, in Italia e nel mondo. Anima collaborativa che si estende anche ad altri ambiti. Per esempio, assistendo i musei francesi nella catalogazione delle loro collezioni, fornendo l’esperienza dei sui curatori e ricercatori; collaborando con le università e gli studenti; organizzando workshop e programmi di formazione.
Particolarmente utile, inoltre, il database (accessibile online gratuitamente) di marchi da collezione. Ovvero quei timbri personali che i collezionisti hanno impresso su stampe e disegni. Uno strumento di ricerca unico, che consente di ricostruire la provenienza e gli spostamenti di un’opera. Una vera e propria opere sulle opere, iniziata da Frits Lugt stesso nel 1921 e che prosegue anche oggi, con nuove aggiunte e la continua digitalizzazione dei documenti già acquisiti.
Infine, negli spazi dell’Hôtel Lévis-Mirepoix, adiacente all’Hôtel Turgot, la Fondation Custodia presenta ciclicamente importanti mostre temporanee, utili a mettere in risalto le opere della collezione e a porle in dialogo con i prestiti provenienti da altri musei.