Lo scorso dicembre da FerrarinArte (Legnago, VR) ha inaugurato la personale di Davide Maria Coltro. Il titolo? Infiniti transiti del quadro mediale. L’esposizione, a cura di Alberto Fiz, è in scena fino al 9 di aprile e presenta gli esiti più recenti dell’artista veronese tra cui il nuovo ciclo sulla natura dedicato ai Giardini segreti che prevede l’esplorazione di un mondo misterioso rielaborato con la tecnica del 3D.
La mostra analizza attraverso 30 opere le infinite potenzialità del Quadro Mediale attraverso una serie di tematiche a lungo frequentate dall’artista quali paesaggio, natura morta, studi di figura e astrazione. Tutto ciò uscendo da una visione tradizionale: il Quadro Mediale non prevede una narrazione aprioristicamente determinata, bensì la possibilità di modificare in presa diretta la sequenza d’immagini. E’ l’artista insomma che coinvolge lo spettatore in percorsi sempre differenti, fluttuanti e mutabili.
Come ha scritto Alberto Fiz nella monografia recentemente pubblicata da Vannilaedizioni “L’opera d’arte non si comporta più come un monolito ma diventa parte integrante di un processo di cambiamento dove le creazioni di Coltroappaiono in perenne metamorfosi sull’iperframe digitale”.
Il Quadro Mediale, inventato da Coltro nel 2001, è un media che modifica la fruizione dell’opera d’arte e nel tempo ha accresciuto il proprio ruolo tanto da porsi oggi come anticipatoredelle più sofisticate tecnologie tra cui la blockchain.
Nell’ambito della mostra di Legnago il Quadro Mediale interferisce con i percorsi della storia dell’arte partendo dal paesaggio, in bilico tra le atmosfere romantiche di Caspar David Friedrich e le foto-pitture di Gerhard Richter. Ma non mancano nemmeno le arborescenze, forme di architetture naturalistiche, dove Coltro indaga il tema della nascita e della germinazione.
Se lo spazio destinato alla natura mortasi caratterizza per l’ibridazione tra oggetti che appartengono alla nostra memoria, il Quadro Mediale trova una perfetta applicazione alle logiche dell’astrazioneconsentendo all’artista di riflettere, attraverso la pittura digitale, sugli esiti più attuali della ricerca aniconica. Gli studi di figura hanno, infine, come fulcro la personale milanese allo Studio Museo Francesco Messina che si è svolta lo scorso anno durante la quale Coltro ha composto danze virtuali sovrapponendo e occultando talune opere dello scultore siciliano dedicate alla sua musa Aida Accolla, ex prima ballerina della Scala.
Ciascuna sezione della mostra, poi, propone diversi piani d’interpretazione e da ciascun Quadro Mediale derivano le icone digitali prodotte in esemplare unico che sembrano fissare l’istante frantumando il flusso temporale: “Sono Filiazioni, ovvero opere generate dal Quadro Mediale ma di lettura indipendente, che divengono memoria del continuo divenire”, afferma Coltro. “E’ la fase in cui lo sguardo si deposita sull’immagine e ne cattura i contenuti”. Si tratta di un rinnovato procedimento dove l’artista fissa la reminiscenza dell’immagine che all’interno del Quadro Mediale viene continuamente riformulata.
Davide Maria Coltro
Davide Maria Coltro, nato a Verona nel 1967, vive a Milano. La sua ricerca artistica è rivolta all’utilizzo delle tecnologie di massa con inedite architetture che modificano i criteri di creazione, diffusione e fruizione dell’arte. Il risultato di questo studio è il Quadro Mediale o System di cui è l’inventore: si tratta di un dispositivo in continuo sviluppo progettuale che elabora e costruisce dando inizio a una nuova percezione dell’opera d’arte. Il quadro digitale non solo risponde ad una visione storica e culturale attuale, ma sprigiona il potere evocativo del quadro tradizionale.
Negli ultimi anni Coltro ha iniziato un percorso di studi teologici con il desiderio di alimentare la propria ricerca artistica attraverso un’approfondita riflessione sul rapporto dell’uomo con la fede e con i temi fondamentali dell’esistenza umana. Ha partecipato a prestigiose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Nel 2011 è stato invitato alla Biennale di Venezia curata da Bice Curiger e in quell’occasione è stato presentato Res_publica I, una monumentale installazione di 96 quadri mediali, concludendo una delle più imponenti e complete ricerche sul paesaggio contemporaneo. Le sue opere sono state esposte in musei e istituzioni pubbliche tra cui: Museum of Modern Art di Mosca, Etagi Loft Project di San Pietroburgo, ZKM di Karlsruhe, Urban Planing Center di Shangai, Museo Pecci di Prato, Collezione Farnesina di Roma, MART di Rovereto, Galleria Civica di Trento, Marca di Catanzaro, Studio Museo Francesco Messina di Milano.
I quadri mediali sono presenti nelle collezioni permanenti di prestigiose raccolte pubbliche e private tra cui: Galleria d’Arte Moderna Achille Forte di Verona, Collezione VAF Stiftung di Francoforte, Collezione Panza di Biumo di Varese, Galleria Civica Ezio Mariani di Seregno, Collezione Unicredit di Milano, GASC, Galleria d’Arte Sacra del Contemporaneo di Milano.
Nel 2022 è stata pubblicata la monografia, a cura di Alberto Fiz, Davide Maria Coltro. Infiniti transiti del Quadro Mediale edita da Vanillaedizioni.
Davide Maria Coltro.
Infiniti transiti del Quadro Mediale
a cura di Alberto Fiz