LUCAS CRANACH il Vecchio e Studio, Interno della Pala alata con l’Annunciazione, le sante Caterina e Barbara (all’interno), il Cristo Addolorato e Maria Addolorata (all’esterno). Circa 1515. Stima CHF 800 000 / 1 200 000
Old Master in scena in Svizzera, dove la casa d’asta Koller li propone in vendita il 31 marzo 2023 a Zurigo. Tra i pezzi all’incanto spicca una pala d’altare di Lucas Cranach il Vecchio dal valore di 800 mila-1.2 milioni di franchi.
L’opera, una delle ultime pale d’altare superstiti del Rinascimento tedesco, è offerta da Koller come capolavoro di Lucas Cranach il Vecchio e della sua bottega. Di proprietà privata da mezzo secolo, la monumentale pala è stata recentemente scoperta in una collezione privata svizzera e viene ora riproposta sul mercato dopo decenni. La qualità museale del pezzo si nota in modo particolare nei colori luminosi e nei dettagli virtuosi. Realizzato a Wittenberg dell’artista intorno al 1515, durante la quale Lucas Cranach il Vecchio era attivo alla corte di Federico il Saggio (1463–1525), il trittico dimostra tutto il valore artisico dell’autore.
Quando aperta, la pala d’altare mostra l’Annunciazione di Maria nel pannello centrale, affiancata sulle ali dalle sante Caterina e Barbara. Le due sante sono raffigurate a figura intera in piedi, all’interno di nicchie sagomate dagli archi a tutto sesto nella loro parte superiore. A rivelare le loro identità sono i rispettivi attributi: Caterina con la spada e la ruota, Barbara con la torre in cui il padre l’aveva imprigionata.
La disposizione spaziale delle ali laterali non fornisce alcuna indicazione sul luogo dove la scena è rappresentata. Il pannello centrale, invece, suggerisce una sala sontuosa che, con il suo pavimento piastrellato in prospettiva e il suo arredamento, delinea un carattere domestico. Maria si trova genuflessa davanti a un inginocchiatoio, con un libro di preghiere aperto davanti; in sua compagnia l’Angelo dell’Annunciazione e la colomba dello Spirito Santo che aleggia su di lui.
Accanto all’inginocchiatoio di Maria si scorge un vaso di vetro con il classico simbolo mariano di un giglio con tre boccioli, oltre a un’aquilegia anch’essa con tre boccioli, simbolo della Trinità. Sulla parete di fondo della stanza, leggermente decentrata rispetto all’asse centrale, si trova una finestra che si affaccia su un paesaggio con un castello circondato da acqua, alberi e sullo sfondo una catena montuosa. I dorsi delle quinte laterali, visibili da chiuse, sono anch’essi dipinti con le immagini del Cristo addolorato e della Maria addolorata. Elemento che lascia pensare a una funzione pienamente liturgica della pala.
Le analisi a infrarossi hanno inoltre evidenziato il processo realizzativo dell’opera, con numerosi disegni sottostanti applicati direttamente sulla tavola. E poi rifiniti con pennelli a punta e vernice nera durante la lavorazione. Dunque in alcuni punti, ad uno sguardo ravvicinato, si scorgono gli elementi ausiliari e le variazioni che su di essi sono poi state applicate. Lo si può vedere, ad esempio, nella base dell’inginocchiatoio, sul naso di Santa Barbara, sulla guancia e sul collo dell’angelo e nel paesaggio che si scorge dalla finestra.