Il programma pilota è partito lo scorso ottobre, con 2.000 partecipanti selezionati a caso da un gruppo di 8.200 candidati al reddito
“I partecipanti conoscono fin troppo bene la natura precaria e poco remunerata di una carriera artistica. La mia ambizione è che il reddito di base possa rimuovere tale precarietà e consentire loro di concentrarsi sulla pratica creativa“. Con queste parole Catherine Martin, ministro della Cultura irlandese, commenta il Basic Income for the Arts, provvedimento ideato per sostenere i lavoratori delle arti. Che prevede che in Irlanda artisti e lavoratori creativi ricevano assegni mensili di circa 1300 euro. Nato per aiutare i creativi a riprendersi dagli effetti economici della pandemia, il progetto è poi diventato un’iniziativa triennale. Un modello nuovo che vede la società valorizzare il lavoro degli artisti.
Il programma pilota è partito lo scorso ottobre, con 2.000 partecipanti selezionati a caso da un gruppo di 8.200 candidati approvati. Il governo irlandese ha approvato il programma sperimentale nel 2021, assegnandogli un budget iniziale di 25 milioni di euro, oggi incrementato a 33,8 milioni di euro all’anno. Negli ultimi anni anche altri governi e organizzazioni hanno sperimentato il proprio reddito di base per i programmi artistici. Alla fine del 2020, San Francisco ha annunciato l’intenzione di offrire a 100 artisti locali uno stipendio mensile di 1.000 dollari. Lo scorso anno la Andrew W. Mellon Foundation ha lanciato un’iniziativa triennale da 125 milioni di dollari, per erogarne 1.000 al mese a 2.400 artisti in tutto lo stato di New York.