In arrivo la sessione primaverile di arte moderna e contemporanea della casa d’aste genovese Boetto che nel pomeriggio di martedì 18 aprile esita oltre 300 lotti
La vendita si prospetta particolarmente eterogenea e ricca di opere sia nazionali sia internazionali. Abbiamo raggiunto Marco Canepa, responsabile del dipartimento, per chiedergli un commento e qualche anticipazione sull’asta.
–Molte maison tengono le aste di moderni e contemporanei a Milano. Mentre Boetto propone l’esposizione dei lotti più significativi nel capoluogo lombardo ma batte gli incanti a Genova: come è la piazza ligure per questo settore?
Pur considerando Genova una buona piazza, i collezionisti sono ormai abituati a comprare online. Quindi la piazza dove si svolge l’asta non è più determinante.
-Chi sono i collezionisti che si rivolgono a voi? Sono per lo più italiani o anche stranieri?
Diciamo 50% italiani e 50% stranieri, con tendenza all’aumento degli stranieri. Dipende dalle proposte.
–Questo è il primo appuntamento con moderni e contemporanei dell’anno. Come è andato questo segmento del mercato nel 2022 per Boetto?
Molto bene, con risultati record sia per singoli lotti, sia per valore complessivo.
-Un insolito Salvo si è aggiudicato la copertina del catalogo. Non paesaggi (che si vedono spesso negli ultimi anni sul mercato delle aste) ma un uomo che gioca a flipper. Cosa ci può raccontare di quest’opera?
Opera storica degli anni ’80, facente parte di un raro ciclo dedicato al bar ed ai suoi personaggi.
Siamo entrati in una collezione dedicata al fluxus e concentrata su questo movimento. Diventa sempre più difficile reperire opere inedite del ‘900.
Salvo, Hartung, Kusama, Cavaliere.
Non nascondo la mia predilezione per Salvo, molto rappresentative le scarpe di Kusama, l’Accardi e l’autoritratto col colbacco di Pistoletto.
Mondino, sicuramente, ma anche Pettibon, Cecchini, Sue Williams, Ben Vautier, Ben Patterson, Al Hansen e soprattutto Alberto Garutti (lotto 66, “Km.6,588. Dalla mia casa al mio vecchio studio in via Pietrasanta”, 2020matassa in filo di ottone, € 12.000/18.000)
Una panoramica del catalogo
Come detto i lotti sono oltre 300. I primi 100 fanno parte della usale sessione “By Italy”. Si inizia con la figurazione e la prima metà del Novecento, spaziando da una bella natura morta di frutta matura e dai colori vividi di Filippo de Pisis (lotto 1, € 12.000/15.000) al piccolo gruppo di sei opere di Ugo Celada da Virgilio, con la sua pittura caratterizzata da un realismo quasi fotografico, tra ritratti e still-life. Di grandi dimensioni le “Ballerine sdraiate”, un olio su tavola di cm 90×130 offerto a € 5.000/8.000 (lotto 17).
Rimanendo sempre in ambito italiano, dalla maison segnalano anche due opere di Afro, Toti Scialoja, Jorrit Tornquist, Enzo Cacciola e Mauro Reggiani, un’interessante composizione di disegni di Arnaldo Pomodoro (lotto 29, € 3.000/4.000), una “Piega permanente” di Grazia Varisco (lotto 38, € 5.000/8.000) e Mario Schifano con un “Paesaggio anemico” (1970-72, lotto 41, € 10.000/12.000) e un “Venezioso” (lotto 57, € 20.000/28.000).
Bella la tempera su carta di Giuseppe Penone “Respirare l’ombra” del 1997 offerta a € 10.000/12.000 (lotto 79). “Intonare” del 1987 di Piero Dorazio (lotto 91) quota € 22.000/35.000 e la scultura in bronzo e ferro di Alik Cavaliere “Turbina con rami e pera lucida” (lotto 158) € 15.000/18.000.
Come accennato dall’esperto della maison, il lotto di copertina del catalogo è un’opera storica di Salvo, presente in asta con 5 lavori. L’artista dal 2021- 2022 sta vivendo un momento di grande rivalutazione. La stessa Boetto lo scorso anno ha venduto per 144 mila euro “La valle”, un olio su tela di cm 90×150 del 2001 che era stimato 80-120 mila euro.
Il grande olio su tavola (cm 133×51) in arrivo in asta il 18 aprile si intitola “Flipper” ed è del 1984. Presenta sul retro un’etichetta di “Art Basel 1985” e porta una stima importante, € 65.000/90.000 (lotto 96). Negli anni ’80, Salvo concentra il suo lavoro sullo studio degli interni delle strutture urbane realizzando cicli dedicati alle stazioni, alle fabbriche, ai bar, alle sale giochi, «utilizzando il colore per dematerializzare il soggetto e renderlo vivo solo in virtù del chiarore di lampioni e fari» spiegano dalla maison. «Lo spazio è intriso di luci dai colori squillanti che squarciano il buio/notturno fino a sembrare scie magiche in ambienti onirici sfumati e rarefatti. Lo sguardo del giocatore è assorto, concentrato a inseguire una pallina invisibile, nell’interno di un ambiente rassicurante oltre il quale c’è la città, l’esterno con i suoi rumori e le sue incertezze. Una luce “incantevole” nella sua artificialità e uno schema compositivo semplice, mai banale, evidenziano un continuo bisogno di sperimentare fino a togliere tutto ciò che non serve per raggiungere suggestioni più intimiste e malinconiche».
Napoleone Bonaparte
Curiosa e particolare la sezione dedicata a Napoleone (lotti 183 – 248). Sculture, college, assemblaggi, dipinti e oggetti che sono accomunati dal filo rosso “Bonaparte”, il famosissimo politico e generale francese. Dalla sagoma del cappello più riconoscibile della storia di Francia all’inequivocabile scritta “Bonaparte” di Andrea Crosa (lotto 191), la figura del generale è interpretata secondo la creatività di vari artisti, come Aldo Mondino con l’olio “Generale Bonaparte-Cairo” del 1993 (lotto 183, € 1.500/2.500) o Enrico Baj con il tessuto ricamato “Napoleone” del 1996 (lotto 188, € 2.000/3.500) fino al bel collage di Luisella Carretta “Lettera a Napoleone” del 1994, che riprende il notissimo “Napoleone attraversa il passo del Gran San Bernardo” di Jacques-Louis David (lotto 194, offerta libera), citato anche da Mark Kostabi e Giuseppe Desiato.
Anche la parte “Worldwide” si preannuncia piuttosto estesa: sono presenti opere di Raymond Pettibon, Donald Baechler, Ross Bleckner, Jakub Ziolkowski, Costa Vece, Gerard Schneider, un “Relitto” di Hermann Nitsch, un’opera cinetica di Hugo Demarco, un olio su tela di Bengt Lindstrom e tre rare serigrafie di Andy Warhol. “Campbell’s soup II” del 1969 quota € 21.000/24.000.
I top lot
Venendo ai top lot del catalogo citiamo subito la giapponese e richiestissima Yayoi Kusama, ad oggi l’artista donna più significativa del mercato mondiale dell’arte e l’artista donna vivente di maggior successo al mondo in termini di fatturato annuale all’asta. È in catalogo con “Makaroni Obsession” del 2001 (lotto 273), un paio di scarpe coperte di acrilico e pasta «in cui il motivo “ripetuto” diventa antidoto alle paure e portatore di una denuncia ad una società consumistica – spiegano da Boetto- Dietro all’espressività apparentemente giocosa e colorata di Yayoi Kusama si cela un vissuto di immagini psichedeliche e comportamenti ossessivo-compulsivi. La creazione è utilizzata come terapia, dove le visioni vengono esorcizzate, da una ricerca che trova nell’infinito un conforto ed un rimedio. I disagi emotivi vissuti ed allontanati attraverso la ripetizione maniacale di un motivo ricorrente, hanno reso l’artista giapponese la star della ricerca avanguardistica. Ogni oggetto della realtà è coinvolto in questa “art brut”. Le scarpe decolleté, l’accessorio per eccellenza, vengono “seppellite” e “ricostruite” attraverso la pratica autistica della ripetizione di un elemento del quotidiano». La stima è di € 40.000/45.000.
Tra gli altri top lot una rara opera di Hans Hartung, uno dei principali esponenti del movimento informale europeo (lotto 291, € 80.000/110.000), “Verderosso” di Carla Accardi del 1963 (lotto 85, € 65.000/90.000), “Superficie 721” del 1968-71 di Giuseppe Capogrossi (lotto 84, € 60.000/90.000) e un importante olio su tavola di Alex Katz raffigurante Central Park (lotto 289, € 40.000/60.000).
La fotografia
Il settore fotografia si apre con due rare polaroid di Andy Warhol, una “mannequin” di Man Ray e prosegue con opere di Takashi Murakami, Hiroshi Sugimoto (lotto 299,€ 10.000/12.000), Luisa Lambri, Priscilla Monge, Richard Kern, Tomas Saraceno, Olivo Barbieri e una storica immagine dei coniugi Becher, utilizzata sull’invito della prima mostra tenutasi in Italia dei due artisti presso la Lucio Amelio Modern Art Agency di Napoli nel 1973 (lotto 307, “Fachwerkhaus”, € 30.000/35.000). Chiude la vendita Michelangelo Pistoletto con l’Autoritratto con colbacco del 1972, serigrafia su acciaio inox (cm 100×70) esemplare 185 di 200, firmato e numerato sul retro (lotto 313, € 10.000/12.000).
Arte Moderna e Contemporanea
martedì 18 aprile 2023
Preview (Selezione Opere)
Milano, Foro Buonaparte 48
Martedì 11 Aprile 2023 ore 12.00 – 18.00
Mercoledì 12 Aprile 2023 ore 10.00 -18.00
Esposizione a Genova dal 14 al 17 aprile 2023
Aste Boetto
Mura dello Zerbino 10 rosso – 16122 Genova, Italy
Tel. +39 010 25 41 314 – Fax +39 010 25 41 379
asteboetto@asteboetto.it
www.asteboetto.it