La nuova fiera d’arte giapponese Tokyo Gendai ha annunciato le 79 gallerie che partecipano alla sua prima edizione, in programma dal 7 al 9 luglio 2023 al Pacifico Yokohama, con una giornata di anteprima il 6 luglio.
É una delle fiere più attese dell’anno, che le aspettative vogliono destinata a ritagliarsi un ruolo di primo piano nel sistema. Eppure nell’annuncio delle 79 gallerie partecipanti a Tokyo Gendai mancano alcune delle mega gallerie internazionali che ci aspettavamo di vedere. Il riferimento è a Gagosian, Pace, Hauser & Wirth, David Zwirner; ma anche a gallerie che hanno degli spazi propri in Asia come Thaddaeus Ropac, Lehmann Maupin e Gladstone.
Tutte gallerie che, invece, hanno preso parte alla prima edizione di Art SG a Singapore, inaugurata nel gennaio 2022. Ma probabilmente è solo una questione di tempo, dal momento che l’ente che gestisce le due fiere è lo stesso – Art Assembly – e Tokyo sembra una piazza interessante. Tanto che Magnus Renfrew, fondatore della fiera, ha dichiarato che il Giappone si trova in “in momento dinamico, in cui il mercato dell’arte in tutta l’Asia sta maturando e sta raggiungendo una nuova fase. C’è un incredibile potenziale per sviluppare il pubblico al di là di dove si svolgono attualmente le fiere d’arte”.
Non mancano, infatti, degli espositori di rilievo capaci di dare spessore qualitativo, nell’immediato, a Tokyo Gendai. Tra le gallerie blue-chip presenti ci sono Almine Rech, Blum & Poe, Jack Shainman Gallery, Perrotin e Sadie Coles HQ. Mizuma Art Gallery, Nanzuka, Taka Ishii Gallery e Misako & Rosen. É chiara inoltre l’intenzione di sviluppare la proposta locale, con ben il 40% delle gallerie che provengono dal Giappone o hanno uno spazio sul suolo nipponico. Per il pubblico e i collezionisti si tratta forse della prima vera occasione di entrare in contatto in una sola volta con il meglio della proposta artistica internazionale.
Tra questi quella di Blum & Poe (Los Angeles, New York, Tokyo), che espone opere di Yoshitomo Nara, riconosciuto per i suoi ritratti stilizzati di bambini, e Tomoo Gokita, che interpreta nel suo stile immagini tratte da fonti eterogenee. Sadie Coles HQ (Londra) presenta l’artista britannica multidisciplinare Sarah Lucas, il cui racconto audace e schietto della vita contemporanea riesce a parlarci sin dagli anni ’90; e Kati Heck, la cui pittura figurativa si ramifica in narrazioni letterarie, folcloristiche e contemporanee.
SCAI THE BATHHOUSE (Tokyo) esplora temi quali la luce e la materialità: come con Biomatrix, un’installazione che ricrea una sorta di bolle cellulari eruttive, di Kohei Nawa. La Taka Ishii Gallery (Tokyo, Hong Kong) propone le opere di Adam Pendleton, Oscar Murillo, Jadé Fadjoutimi e Nobuya Hoki. Almine Rech (Parigi, Bruxelles, Londra, New York, Shanghai) porta Tom Wesselmann, figura chiave del movimento pop art, e Thu Van Tran, artista interdisciplinare che esamina il ruolo della memoria, della storia e dell’immaginario collettivo.
Di seguito l’elenco completo degli espositori, divisi nelle quattro sezioni.
GALLERIES
313 Art Project (Seoul), Almine Rech (Paris, Brussels, London, New York, Shanghai), ANOMALY (Tokyo), Asia Art Center (Taipei), Blum & Poe (Los Angeles, New York, Tokyo), Cardi Gallery (Milan, London), Ceysson & Bénétière (New York, Koerich, Paris, Lyon, Geneva, Saint-Étienne, Pouzilhac), Each Modern (Taipei), Fox Jensen & Fox Jensen McCrory (Sydney, Auckland), Galerie Du Monde (Hong Kong), galerie frank elbaz (Paris), Gallery Baton (Seoul), GALLERY SIDE 2 (Tokyo), Gana Art (Seoul), Ingleby Gallery (Edinburgh), Jack Bell Gallery (London), Jack Shainman Gallery (New York), Josh Lilley (London), Johyun Gallery (Busan), Kaikai Kiki Gallery (Tokyo), KENJI TAKI GALLERY (Tokyo, Nagoya), KOSAKU KANECHIKA (Tokyo), KOTARO NUKAGA (Tokyo), MAHO KUBOTA GALLERY (Tokyo), MAKI Gallery (Tokyo), MISA SHIN GALLERY (Tokyo), Mizuma Art Gallery (Tokyo, Singapore), NANZUKA (Tokyo), nca | nichido contemporary art (Tokyo, Taipei), Pearl Lam Galleries (Hong Kong, Shanghai), Perrotin (Paris, Dubai, New York, Los Angeles, Las Vegas, Hong Kong, Seoul, Tokyo, Shanghai), Polígrafa Obra Gráfica (Barcelona), Sadie Coles HQ (London), SCAI THE BATHHOUSE (Tokyo), SHIBUNKAKU (Kyoto), ShugoArts (Tokyo), Sies + Höke (Düsseldorf), SPURS Gallery (Beijing), Taka Ishii Gallery (Tokyo, Hong Kong), Tang Contemporary Art (Beijing, Hong Kong, Bangkok, Seoul), TARO NASU (Tokyo), Tomio Koyama Gallery (Tokyo), Vito Schnabel Gallery (New York, St. Moritz, Santa Monica), Yavuz Gallery (Singapore, Sydney)
HANA
Carl Kostyál (London, Stockholm, Milan), Dio Horia (Athens), Fitzpatrick Gallery (Paris), Galerie Julien Cadet (Paris), Gallery COMMON (Tokyo), GALLERY TARGET (Tokyo), Georg Kargl Fine Arts (Vienna), Gratin (New York), High Art (Paris), KAYOKOYUKI (Tokyo), LINSEED (Shanghai), MISAKO & ROSEN (Tokyo), Over the Influence (Hong Kong, Los Angeles, Bangkok, Paris), PARCEL (Tokyo), Phillida Reid (London), rin art association (Takasaki), Soka Art (Taipei, Beijing, Tainan), Sokyo Gallery (Kyoto), Takuro Someya Contemporary Art (Tokyo), The Drawing Room (Manila), Ulterior Gallery (New York)
EDA
Art Front Gallery (Tokyo), Gajah Gallery (Singapore, Jakarta, Yogyakarta), Gallery 38 (Tokyo), Hillside Gallery (Tokyo), iPreciation (Singapore), Kamakura Gallery (Kamakura), Lucie Chang Fine Arts (Hong Kong), Sundaram Tagore Gallery (New York, Singapore, London), The Columns Gallery (Singapore, Seoul), Wada Fine Arts Y++ (Tokyo), Yoshiaki Inoue Gallery (Osaka)
TANE
Artemis Gallery (Lisbon), NowHere (New York), The Hole (New York, Los Angeles).