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Klimt in asta da Sotheby’s. All’interno delle innovative iridescenze del paesaggio lacustre

@_jeffreyrose
Gustav Klimt, Insel im Attersee
Uno dei paesaggi più evocativi di Gustav Klimt, Insel im Attersee, viene proposto per la prima volta in asta da Sotheby’s durante la Modern Evening Auction di New York del 16 maggio 2023. Il valore stimato è di circa 45 milioni di dollari.

Il dipinto è stato realizzato tra il 1901 e il 1902 durante le estati che Gustav Klimt passava nelle campagna della regione del Salzkammergut. Qui trascorreva il tempo insieme alla compagna Emilie Flöge, la cui famiglia ospitava la coppia anche per lunghi soggiorni. E il pittore li impiegava dipingendo en plein air i paesaggi lussureggianti e le acque iridescenti del lago Attersee. Anche se, mentre completava Insel im Attersee, probabilmente l’artista alloggiava in una pensione affittata per lui dalla famiglia nel birrificio di Litzlberg.

Ad ogni modo, l’opera evidenzia molti caratteri dello stile innovativo dell’artista. Proprio i paesaggi rappresentarono infatti un genere adatto alle sperimentazioni del pittore, che qui poteva giocare con soggetti e prospettive. Tanto che queste opere sono oggi tra le più ricercate di Klimt. Insel im Attersee rimane l’unica in mani private, con dipinti simili sparsi nei più grandi musei del mondo, tra cui il Leopold Museum di Vienna.

Nell’opera in questione l’inquadratura appare tagliata, con il cielo che si alza poco sopra la linea dell’orizzonte. Un’isola emerge appena dalla superficie dell’acqua, così poco che è impossibile definirla come una presenza. A dominare è proprio il lago, con le sue onde lievemente increspate, quel tanto che basta per attivare riflessi e colori, che luccicano per tutto il dipinto muovendosi dall’azzurro al viola. In questo modo il vero soggetto diventa l’interazione di luce e colore, la costruzione di una trama scintillante che spazia da blu, gialli e verdi, piuttosto che una rappresentazione naturalistica del riflesso sull’acqua.

Appaiono chiare, poi, le varie influenze che sono confluite nell’opera. Su tutte la fotografia, strumento che Klimt ha molto utilizzato anche nel decennio successivo e che fungeva da elemento d’ispirazione. Ma anche l’Impressionismo e il Puntinismo, che il pittore ha contribuito a portare dalla Francia all’Austria. Così come il formato quadrato, che per primo usò Monet per le sue ninfee. Quanto all’orizzonte basso, il riferimento è da rintracciare nell’arte giapponese e nelle xilografie orientali.

Il paesaggio, inoltre, ricopre anche un ruolo particolare nella diffusione di Klimt negli Stati Uniti. L’opera faceva infatti parte della collezione dello storico dell’arte e gallerista Otto Kallir. Egli, sfuggito alla persecuzione nazista del 1938, emigro in America dove fondò la Galerie St. Etienne a New York. Una galleria che promuoveva i modernisti austriaci in un momento in cui erano sconosciuti al di fuori dell’Europa. E che esponeva le opere che lo stello Kallir aveva portato via dall’Austria oppressa dal Nazismo.

In una delle prime mostre, Salvate dall’Europa, del 1940, c’era proprio Insel im Attersee. Insieme ad opere di Schiele e Kubin. Nonostante una prima accoglienza non entusiasta, con il tempo il lavoro di Kallir riuscì a far conoscere e apprezzare le opere della Secessione viennese. Nel 1959 ha infatti orgnaizzato la prima personale di Klimt nella sua galleria e successivamente ha iniziato a vendere le opere dell’artista a tutti i principali musei statunitensi.

Il link al catalogo completo della Modern Evening Auction.

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