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Melting pot culturale nella fotografia. Sei mostre a San Donato Milanese

Cascina Roma Fotografia © Chiara Negrello Cascina Roma Fotografia © Chiara Negrello
Cascina Roma Fotografia © Chiara Negrello
Cascina Roma Fotografia © Chiara Negrello

Una nuova ambiziosa collaborazione tra due magazine che da anni si occupano di arte e cultura. Black Camera atterra su ArtsLife con una nuova sezione totalmente dedicata alla fotografia e alla cultura delle immagini.

Cascina Roma Fotografia propone fino al 4 giugno sei mostre di altrettanti giovani fotografi internazionali

La fotografia è un’arte che cattura la realtà in modo unico ed emozionante, e i giovani talenti che intraprendono questo percorso sono importantissimi per il futuro di questo settore. La loro freschezza, la loro creatività e la loro curiosità sono elementi fondamentali per dare vita a nuove prospettive e punti di vista, che sono vitali per l’evoluzione dell’arte fotografica. C’è un’enorme importanza nell’avere voci diverse e rappresentative della diversità culturale. Richard Avedon, uno dei maestri della fotografia, disse una volta: “Qualsiasi fotografia ben fatta è una finezza che dovrebbe essere apprezzata come l’arte“.

Questa frase rappresenta l’importanza della creazione di arte fotografica di qualità, indipendentemente dalla provenienza culturale del fotografo. Diversità culturale nella fotografia significa documentare le esperienze di persone provenienti da diverse parti del mondo, che hanno vissuto storie che possono essere condivise con il mondo. Sebastião Salgado, un altro famoso fotografo, ha detto: “La mia fotografia non è né etnica né politica, solo umana“. Questa citazione significa che la fotografia è il modo in cui possiamo unire tutti sotto la stessa bandiera dell’arte, indipendentemente dalle differenze, e aiuta a creare consapevolezza sulle questioni importanti dell’attuale società.

 

Cascina Roma Fotografia © Laure Andrillon
Cascina Roma Fotografia © Laure Andrillon

Quasi tutte inedite in Italia

Quest’anno Cascina Roma Fotografia, che si svolge a San Donato Milanese, propone fino al 4 giugno 2023 sei mostre, quasi tutte inedite in Italia, di altrettanti giovani fotografi internazionali. Un percorso espositivo che si snoda tra le sale di Cascina Roma Fotografia e gli spazi pubblici outdoor, accessibili grazie ad un approccio volto a portare la fotografia nella comunità. Gli autori in mostra sono: Chiara Negrello, Mikkel Hørlyck, Ian Cheibub, Stephan Lucka, Laure Andrillon e Jana Mai.

Chiara Negrello con Like The Tide (Come la marea), racconta le storie di un gruppo di donne pescatrici nel Delta del Po, in Emilia Romagna. Questo racconto visuale immortala le vite di queste donne mentre infuriava la pandemia di Covid-19 e il loro stesso settore stava affrontando l’incertezza del futuro. Mikkel Hørlyck con Last Stronghold (L’ultima roccaforte) affronta la drammatica esistenza dei migranti. Il fotografo ci porta nella Bosnia nord-occidentale, dove rifugiati e migranti vivono condizioni disumane tentando di attraversare il confine per entrare nell’Unione Europea e in Croazia, dove ci sono circa 6.500 poliziotti pronti a respingerli. Le condizioni di vita per rifugiati e migranti bloccati in una condizione che perdura sono difficili. Subiscono violenze e umiliazioni da parte della polizia di frontiera croata che è molto potente e si appropria del poco denaro che i migranti possiedono o distrugge i cellulari che portano con sè. L’ONG Border Violence Monitoring Group e diversi organi di stampa denunciano la violenza degli agenti ormai da diversi anni.

 

Cascina Roma Fotografia © Mikkel Hørlyck
Cascina Roma Fotografia © Mikkel Hørlyck

Tra memoria individuale e collettiva

Ian Cheibub con There’s a Hole Inside Us (C’è un vuoto dentro di noi) Sotto terra ci sono i nostri morti e la nostra ricchezza. Aerei, automobili, frigoriferi, edifici e gran parte del materiale che ci circonda provengono da Carajas, la più grande miniera di ferro del mondo, situata nel cuore della foresta pluviale brasiliana. Questo progetto, indagando lo stretto legame tra memoria individuale e collettiva, analizza la complessità storico/sociale di questa regione. Stephan Lucka con The Feeling We Only Know (Il sentimento che solo noi possiamo capire) ci porta all’interno dell’universo degli Scout. Gli scout formano il proprio microcosmo socioculturale, un piccolo mondo che riflette sempre un contesto sociale più ampio. Cosa rende ancora oggi attraente l’ambiente degli Scout agli occhi dei giovani in una società così accelerata, consumistica e high-tech? Le immagini cercano di dare una risposta visiva alla domanda a cui è così difficile rispondere per la maggior parte degli scout e restituiscono un racconto fedele di crescita, amicizia e intimità, ma anche di rispetto e considerazione, su come vogliamo trattarci gli uni con gli altri e su come possiamo vivere insieme.

Laure Andrillon con Fountain of Youth (Fonte della giovinezza), ci accompagna a New York nel cuore pulsante di Harlem per raccontarci una storia, che sfonda le barriere dell’età e del razzismo. Gli Harlem Honeys & Bears sono una squadra senior di nuoto sincronizzato fondata nel 1979 ad Harlem, a New York. I membri hanno attualmente un’età compresa tra i 64 e i 100 anni. Alcuni componenti della squadra nuotano da quando sono nati; altri hanno superato la paura dell’acqua dopo i sessant’anni. Ricordano com’era quando, nel periodo del segregazionismo e della violenza razzista, potevano andare in piscina solo nei giorni” colored” e quando la piscina doveva essere svuotata il giorno successivo perché i bianchi erano troppo disgustati per nuotare nella stessa acqua dei neri.

 

Cascina Roma © Stephan Lucka
Cascina Roma Fotografia © Stephan Lucka

Attestazione di esistenza

Jana Mai invece ci porta nella Repubblica Moldova, dove c’è una piccola regione autonoma conosciuta come Gagauzia. Qui vive una popolazione in gran parte sconosciuta ma che preserva antiche tradizioni. The Descendants of the Wolves (I discendenti dei lupi) sono una minoranza turca di fede ortodossa cristiana che cerca orgogliosamente di preservare l’identità di un popolo, le tradizioni e soprattutto la lingua per raggiungere, un giorno, l’agognata indipendenza a lungo sognata. Fotografare, in questo caso, indica attestazione di esistenza.

www.cascinaromafotografia.it

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