LCA Studio Legale, in occasione del decennale del progetto Law is Art!, ha organizzato presso Palazzo Borromeo a Milano (sede di Antonini Milano, una prestigiosa azienda di alta gioielleria), una personale dedicata all’artista asolano Stefano Arienti, aperta fino al 29 giugno 2023.
L’iniziativa Law is Art! nasce dalla passione per l’arte contemporanea che unisce LCA Studio Legale e i partner dell’evento, con l’obiettivo comune di promuovere e valorizzare la ricerca artistica contemporanea. Nel corso degli anni l’iniziativa ha portato negli spazi dello storico palazzo milanese le mostre personali di Letizia Cariello, Brigitte March Niedermair, Michele Guido, Mattia Bosco, Sabrina Mezzaqui e Francesco Arena.
Ora è il momento di Stefano Arienti, la cui esposizione ha inaugurato durante miart, la fiera internazionale di arte moderna e contemporanea di cui LCA è sponsor dal 2014 con il premio LCA per Emergent, assegnato al migliore stand tra le gallerie emergenti. Quest’anno il premio è andato alle gallerie Hot Wheels Athens (Atene) e Fanta-MLN (Milano) che hanno condiviso lo stand presentando i giovani artisti Anastasia Pavlou e Alessandro Agudio.
Tornando ad Arienti, il titolo della mostra Meridiane richiama la natura stessa del progetto intrapreso dall’artista nel 2012 e proseguito a più riprese negli anni successivi. Il nucleo di quaranta meridiane esposte all’interno del palazzo milanese è stato realizzato nel 2020, in concomitanza con il primo lockdown.
Le opere meridiane sono i primi lavori dichiaratamente astratti che l’artista ha realizzato, anche se in realtà ricalcano qualcosa di assolutamente naturale; le meridiane, infatti, si basano sulla pratica del disegno, nello specifico del disegno a ricalco. Su fogli di carta da pacco bianchi o di colore avana, Stefano Arienti ripercorre la luce che filtra dalle finestre della sua casa-studio. Le opere sono dunque disegni eseguiti con tempere, pastelli a cera, pittura acrilica o pennarelli, realizzati seguendo le variazioni di luce. Le carte, tutte della stessa dimensione, sono così percorse da tratti colorati che, come orologi solari, scandiscono il passaggio della luce che filtra in casa e che l’artista, come una macchia fotografica, prontamente registra su carta.
Il progetto può essere concepito come un lavoro performativo in cui Arienti, nel tentativo di imprimere le traiettorie del sole, si fa condurre lui stesso dalla luce, così facendo il ritmo compositivo di realizzazione di una meridiana è dettato dal sole: il segno che l’artista fissa su carta è veloce quanto il passare del tempo.
In questo lavoro di ricalco, Arienti traspone non solo le traiettorie del sole ma anche le zone d’ombra causate dall’interruzione della luce in corrispondenza degli elementi che si interpongono tra il sole ed il foglio. Dopo più di dieci anni dalla realizzazione della prima meridiana, l’artista ha affinato la padronanza del mezzo fino a giungere a realizzare tratti di meridiane sempre più complicati: alle volte assumono andamenti ondulati, altre volte sono accompagnati da zig-zag o come li definisce l’artista, da trilli.
Il visitatore, appena entra nella stanza in cui è allestita la mostra, nota immediatamente la disposizione sovrapposta delle meridiane. L’idea di Arienti di allestire le carte una sopra l’altra ad occupare orizzontalmente le pareti dello spazio sottolinea come il disegno non sia solo bidimensionale, ma può espandersi e divenire tridimensionale, avendo così la pretesa di diventare quasi scultoreo e installativo.
Il concetto del disegno, alla base dell’intera produzione artistica di Stefano Arienti, si avvicina molto all’ambito scientifico, ovvero all’idea di disegno come strumento utile non a copiare il reale, ma ad analizzarlo negli aspetti più rilevanti. Questo permette di selezionare parti della nostra realtà e nobilitarle attraverso interventi minimi. Lo scopo del disegno non è dunque quello di imitare la realtà, ma di sottolinearne alcune aspetti per far si che lo spettatore riesca ad avere un occhio diverso e più personale. In definitiva, uno strumento di denuncia per un consumo più consapevole della realtà.
Come ha dichiarato lo stesso artista durante un’intervista rilasciata per “ARTEsFATTI”: “attualmente l’idea d’essere dei consumatori consapevoli è un dato di fatto, qualcosa che diamo per scontato ma non era così negli anni 70, ovvero quando si dispiegava la società dei consumi che pensava di trasformarci tutti quanti in perfetti consumatori. Un po’ per svecchiare l’atteggiamento accademico ed antiquato dell’Arte ed un po’ per reagire a questo mondo di puro consumo, ho pensato che quello che potevamo fare noi giovani, era quello di tentare di proporre un nuovo atteggiamento nei confronti di ciò che avevamo attorno e quindi anche un consumo culturale diverso, agendo come autori noi stessi”.
Con questo progetto Stefano Arienti ci vuole dunque suggerire la propria idea di personalizzazione della materia, avvicinandoci ad un approccio più libero alle immagini e al reale che vada oltre l’uso che se ne fa attraverso gli schermi e gli altri dispositivi digitali.
Informazioni utili
Meridiane di Stefano Arienti
Palazzo Borromeo, Piazza Borromeo 12, Milano
Apertura fino al 29 giugno 2023
Dal martedì al giovedì (10-13 e 14-18) o su appuntamento prenotando a events@antonini.it o lcaarte@lcalex.it