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Una strana sedia vuota: Vermeer si era autoritratto in un suo dipinto per poi cancellarsi?

Johannes Vermeer, A Maid Asleep, ca. 1656–57. Johannes Vermeer, A Maid Asleep, ca. 1656–57.
Johannes Vermeer, A Maid Asleep, ca. 1656–57.
Johannes Vermeer, A Maid Asleep, ca. 1656–57.
La notizia arriva dal Metropolitan Museum of Art di New York, dove i ricercatori hanno ipotizzato che l’uomo rimosso dall’opera di Vermeer A Maid Asleep possa essere proprio il pittore olandese.

Mentre ad Amsterdam è in scena la più grande mostra mai dedicata a Johannes Vermeer, in giro per il mondo si susseguono le ricerche che, direttamente o indirettamente, l’esposizione ha stimolato. Per esempio, il Philadelphia Museum of Art potrebbe avere nella sua collezione un dipinto autentico di Vermeer, fino ad ora considerato una copia. Mentre la National Gallery of Art si è convinta che un’opera di sua proprietà, creduta di Vermeer, non sia in realtà opera del pittore. E poi c’è quella che il Metropolitan Museum of Art sta conducendo su un dipinto della sua collezione, A Maid Asleep, realizzato proprio dall’artista olandese.

Come riportato da Art Newspaper, il museo di New York ha presentato al Rijksmuseum di Amsterdam, dove è in mostra la grande esposizione su Vermeer, i risultati delle sue indagini. Già da tempo era stato ipotizzato che, al fianco della donna che sonnecchia, originariamente ci fosse seduto un uomo. Ipotesi che ha trovato sempre più conferme, per ultima quella del Met.

Il Museo si è però spinto oltre, provando a capire chi potesse essere questo misterioso personaggio. E ora penso si tratti dello stesso Vermeer. Un autoritratto, dunque, che il pittore avrebbe inserito nell’opera salvo poi ripensarci. A rendere possibile il riconoscimento è stato il confronto con un ritratto che Nicolas Maes, un contemporaneo di Vermeer, aveva dedicato all’artista. Dipinto confrontato con le scansioni operate su A Maid Asleep, che per ovvie ragioni non è inclusa nella mostra del Rijksmuseum.

La scoperta, se confermata e ulteriormente avvalorata, potrebbe aggiungere un importante dettaglio all’opera. A Maid Asleep è infatti un esempio perfetto della poetica di Vermeer, un interno dettagliato e vissuto da una donna sola. Anche troppo sola. Il vuoto sulla destra, attorno alla sedia, sembra infatti quasi esagerato, troppo grande, quasi incompleto. Un’altra figura, detto chiaramente, ci stava proprio bene. Tanto che, secondo il Met, originariamente c’era. E allora perché Vermeer ha deciso di rimuoverla?

Ovviamente le spiegazioni possono essere innumerevoli. Quando uscirà lo studio completo ad opera di Dorothy Mahon e Silvia Centeno, i due esperti che si stanno occupando della ricerca, forse ne sapremo di più. Al momento possiamo solo fare delle ipotesi. La più ragionevole è forse quella più lineare. Ovvero: Vermeer era solito creare nelle sue opere una sorta di tensione narrativa, un’assenza che diventa presenza, come se qualcosa fosse appena accaduto o stesse per accadere, quasi volesse lasciarci testimoni di un qualcosa di irrisolto e irrisolvibile.

In questo scenario non è difficile pensare che Vermeer abbia scelto, in corso d’opera, di modificare soggetto e contenuto del dipinto. Non un uomo che osserva una donna riposare, ma una donna che, nell’inconsapevolezza del sonno, non ha visto l’uomo alzarsi e lasciare la stanza. Sul perché fosse lì e sul perché se ne sia andato, be’, la soluzione risiede solo nella nostra immaginazione.

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