Una delle rare protagoniste femminili del mondo antico è stata al centro dell’asta di Dorotheum il 3 maggio 2023: Fede Galizia, con il dipinto intitolato “Giuditta e Oloferne” che ha raddoppiato la sua stima raggiungendo 624.000 euro. Questo capolavoro finora sconosciuto, di qualità museale, è un’importante riscoperta firmata dall’artista
Fede Galizia (1578-1630) è una delle poche artiste del Seicento che hanno recentemente riacquistato la meritata stima tra gli storici dell’arte. È stata una delle pochissime pittrici che hanno ottenuto riconoscimenti internazionali, anche durante la sua vita.
Figlia del miniaturista milanese Nunzio Galizia, Fede Galizia (1578–1630) è stata allieva di suo padre e si era già fatta un nome come pittrice all’età di circa 20 anni. Nota maggiormente per le sue nature morte, viene sempre più riconosciuta anche per i suoi dipinti religiosi. Nel corso della sua carriera, è tornata più volte su questo soggetto biblico che incarna la lotta femminile per il potere e il riconoscimento. La storia allude all’apoteosi della lotta di una donna per imporsi in un mondo dominato dagli uomini. «La Giuditta di Galizia è presentata come l’eroina decisa, forte e orgogliosa del racconto mentre, al contrario, molti dei suoi colleghi maschi sceglievano di mostrare Giuditta come una crudele assassina, ponendo al centro della scena l’orrore della morte di Oloferne – un’interpretazione molto diversa della narrazione della tragica vicenda» spiegano da Dorotheum.
La stima relativamente cauta di 200.000–300.000 euro esra dovuta al fatto che Fede Galizia è meglio conosciuta per le sue nature morte piuttosto che per i suoi ritratti o per le scene religiose. Il suo attuale record d’asta è proprio per una still-life ed è una cifra ben superiore: risale al gennaio 2019 quando una natura morta con pesche, fiori di gelsomino, mele cotogne e una cavalletta è stata venduta da Sotheby’s a New York per 2.415.000 USD.