Prosegue il viaggio di ArtsLife nell’art week di Manhattan (qui la nostra selezione di eventi) con la sede newyorkese di kurimanzutto (520 West 20th Street), che presenta il secondo progetto personale di Abraham Cruzvillegas con la galleria: “little song” (fino al 16 giugno). Il 16 maggio alle 13 la mostra sarà attivata da una speciale performance in cui l’artista leggerà una selezione dei suoi testi.
«La mostra – ha spiegato la galleria – riunisce un nuovo corpus di lavori scultorei creati quest’anno, appositamente per il nuovo spazio della galleria kurimanzutto a Chelsea (aperto a novembre 2022, ndr). La precedente mostra dell’artista, “Autocontusión”, si è tenuta nel 2018 presso il project space temporaneo della galleria nell’Upper East Side. Le nuove opere integrano la firma di Cruzvillegas con il rosa e il verde, un motivo utilizzato dall’artista dal 2003. Si riferiscono ai colori tradizionali della scuola di samba dell’artista brasiliano Helio Oiticica, che Abraham ha incontrato nella favela Mangueira di Rio de Janeiro, durante un pellegrinaggio sui passi di Oiticica».
«Da allora, – ha proseguito la galleria – la combinazione di tinte contrastanti è un elemento ricorrente in molte delle sue opere. In Horizons (2005), l’artista ha dipinto ogni singolo oggetto del suo studio con verde opaco e rosa lucido per emulare la linea vibrante che esiste nell’unione dei campi di colore. Questa combinazione è stata ripetutamente utilizzata da Cruzvillegas per onorare l’influenza di Oiticica e il modo dirompente in cui ha concepito l’arte come parte integrante della vita, dopo il rifiuto della sua visione un tempo singolare del Costruttivismo europeo. Per la prima volta, in questo corpus di opere, Cruzvillegas crea da sé i colori attraverso una combinazione di materia organica e minerale. Il rosa è prodotto schiacciando, frantumando, spremendo, sgocciolando e sbavando le more, e il verde dall’ossidazione e dalla trasfigurazione alchemica del rame in molte delle sue forme: da cavi di scarto, penny dimenticati e pezzi di vecchi tubi idraulici a pezzi di targhe per incisioni, utilizzando aceto, calore e aria».
«Forme geometriche colate in gesso testimoniano i resti dei suoi esperimenti di creazione del colore e sono ricoperte di cera, mentre contengono anche le composizioni di pezzi raccolti della storia dell’artista: un tappo di champagne da una cena tra amici, dischi di musica dalla Spagna, corde di crine da una residenza in Tequila, spugne organiche dipinte per una mostra in Grecia, ritagli di dipinti riutilizzati, nastri da regali, cinghie di cuoio, cavi usb, tra molti altri oggetti che ricompongono frammenti dell’esistenza di Cruzvillegas. Sebbene la selezione degli oggetti sia del tutto casuale, alcuni sono stati raccolti proprio a New York nel periodo precedente la mostra».
«All’interno dello spazio della galleria, queste forme sono appese ai soffitti e alle pareti, posate sul pavimento, alcune sono collegate tra loro e altre stanno in piedi da sole su gambe tubolari di rame. Alcuni oggetti possono essere manipolati in forme diverse e saranno modificati per tutta la durata della mostra. Ciò testimonia la costante attrazione dell’artista per l’uso dello spazio in modi diversi e la sperimentazione di tutte le possibili combinazioni nel suo lavoro».