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Blu come l’impulso creativo. Alex Pinna in mostra a Milano

believe me 2021 bronzo, ferro e pietra patinati cm 90 x 45 x 12
il segreto 2010 bronzo e ferro patinati cm 80 x 200 x 80

ALEX PINNA con la mostra “BLU” espone alla Galleria Giovanni Bonelli a Milano dal 25 maggio all’8 luglio

Le sue figure leggere e filiformi levitano nello spazio silenziose. Dalla metà degli anni Novanta, Alex Pinna ha costruito il suo mondo artistico plasmando bronzo, rame, vetro, resine, alluminio, corda e metalli preziosi attingendo ogni volta al suo immaginario e riuscendo ogni volta a costruire opere di piccolo o grande formato che esprimono un equilibrio essenziale nei volumi.

“Quando ho finito l’Accademia di Brera, avevo imparato a fare un lavoro un po’ concettuale e freddo. Finché mi sono accorto che non mi apparteneva, lo facevo come esercizio e ovviamente non c’era alcun tipo di ritorno. Per me era una strada chiusa. E allora ho cominciato a dedicarmi a cose che conoscevo meglio. Ed erano la cultura infantile, il mondo dei fumetti, quello delle favole e ho cercato di mantenere questa linea”.

Dopo numerose mostre e una produzione artistica ricca e articolata oggi Alex Pinna detiene la cattedra di scultura all’Accademia di Brera dove si è diplomato e, presenta alla Galleria Giovanni Bonelli di Milano “Blu”, una personale con una ventina di opere (allestita dal 25 maggio all’8 luglio 2023) e, con l’occasione, la pubblicazione del volume “Alex Pinna. Uncle twine. Works 2010-2022”, edito da Allemandi.

waiting in Times square S 2022 bronzo patinato cm 39 x 7 x 10

 

Perché hai pensato a Blu come titolo dell’esposizione?
“Per me il blu è un colore allegro. Il mio impulso creativo. Alcuni trovano il mio lavoro un po’ malinconico ma non è così. Il blu è il colore del mare, il colore del cielo ed è semplicemente questo il significato senza cercare altre spiegazioni. In questa mostra ci sono due serie di lavori del tutto inediti e io spero che siano molto blu, quasi come un impulso positivo”.

Una serie dal titolo Believe me comprende ferri piegati, curvilinei, animati da una piccola figura e precisa l’artista:
“Sono ferri arrotolati e nascono da segni grafici che poi, piano piano, si sono tradotti in sculture ma questi segni diventano quasi dei paesaggi e, a differenza di altri lavori, anche se le dimensioni sono contenute, riempiono e risuonano nello spazio”.

Mi arrotolo e sparisco
presenta invece figure che si nascondono in quadri rappresentati da tele arrotolate:
“È un lavoro in equilibrio tra pittura e scultura”. In Waiting for, uno dei suoi filoni più conosciuti, i suoi omini stilizzati si affacciano al mondo da alti trampolini mentre in Alias interagiscono con delle corde. Le sue figure alte, stilizzate e lucenti, appoggiate alle pareti, sembrano emanare pensosità, meditazione, riflessione ma sono anche simbolo e metafora musicale.

Ancora un rimando al titolo e alla musica:
“L’idea del Blu ha dell’eco tra (il sound) di Nina Simone e Miles Davis” sottolinea l’artista.

believe me 2020 bronzo e ferro patinati cm 125 x 125 x 16

Se l’arte di Pinna contempla anche uno sguardo irriverente sulla condizione umana contemporanea, lascia aperte le porte a letture trasversali. E l’ha già dichiarato tempo fa con queste parole:
 “Le mie sculture devono essere semplicemente dei piccoli simboli. E soprattutto mi interessa che siano distanti. Se ci deve essere qualcuno che fa un passo tra la scultura e l’osservatore deve essere l’osservatore che va verso la scultura, se vuole. Ci sono artisti che amo tantissimo e hanno questa caratteristica. Uno è Casorati. Nel caso dei quadri di Casorati sembra sempre di guardarli attraverso un corridoio lunghissimo. E per me è una cosa bellissima. È tutto il fascino che c’è nell’arte, secondo me. Io vorrei che si percepisse questa distanza anche nei miei lavori. Viviamo in un mondo in cui si consuma tutto e subito. Anche le immagini, anzi, soprattutto le immagini”.

believe me 2021 bronzo, ferro e pietra patinati cm 90 x 45 x 12

www.galleriagiovannibonelli.com

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