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Mariateresa Cerretelli ci racconta la mostra di Maria Vittoria Backhaus a Casale Monferrato

Maria Vittoria Backhaus: In the mood #1. Milano 2001, Editoriale Case da Abitare

La mostra “I miei racconti di fotografia oltre la moda” di Maria Vittoria Backhaus al Castello di Casale Monferrato è stata prorogata fino al prossimo 25 giugno. Mariateresa Cerretelli, direttore artistico del Middle MonFest – che ha aperto lo scorso 31 marzo con questa esposizione antologica dedicata alla fotografa dai suoi esordi negli anni Settanta al contemporaneo – ci racconta il festival e la mostra

 

Il rapporto tra Casale Monferrato e la fotografia è ormai consolidato da quando nel 2022 è nato (e si è svolto con successo) MonFest, il festival biennale di fotografia.   Dal 31 marzo è partito il “Middle MonFest”, che prosegue fino al 25 giugno. Come è nato? Quale è il rapporto con il festival “genitore”?

Non volevamo né io, in qualità di Direttore artistico del MonFest, né il Comune che ha creduto e sostenuto con grandissima partecipazione la manifestazione, interrompere questo fil rouge con la cultura della fotografia che già nella prima edizione della rassegna, aveva attirato l’attenzione di un pubblico numeroso.
Ho cercato a lungo un autore che avesse un’attinenza con il territorio e un grandissimo appeal ed è stato naturale chiamare Maria Vittoria Backhaus che non aveva mai esposto il suo lavoro fino ad ora con una vasta antologica. La sua esposizione a Casale, curata da Luciano Bobba e Angelo Ferrillo è stata prorogata fino al 25 giugno vista l’affluenza di un pubblico eterogeneo che in certi casi, ho constatato, torna più volte al Castello per rivederla. È molto ampia e conta più di 200 immagini di diversi formati, foto vintage e non, due video nei quali l’artista racconta la sua storia di fotografia e un terzo video chiamato L’Armadio del fotografo dove scorrono tutti gli apparecchi fotografici che ha usato nella sua lunga carriera e poi ancora tre teche per scoprire il suo metodo di lavoro, dai suoi appunti meticolosi e “certosini”, riservati ad ogni immagine da realizzare ai suoi schizzi e disegni preparatori che anticipano il risultato finale, fino alle composizioni metafisiche dove innumerevoli modellini di edifici e di oggetti sono serviti da scenari per le sue fotografie.

Maria Vittoria Backhaus: Biancaneve #2. Milano 2001, Editoriale Io Donna

 

Tra le molte le prerogative del MonFest, c’è quella di puntare sulle donne e sui giovani. La scelta di realizzare una mostra sull’arte di Maria Vittoria Backhaus è inerente a questo percorso?

Maria Vittoria Backhaus è stata scelta prima di tutto perché è una personalità di primo piano nel panorama nazionale e la sua fotografia in mostra – una parte minima di quello che offre il suo archivio ricchissimo – rispecchia l’identità del Festival di Casale, che punta al confronto con le altre arti e quest’anno si interfaccia con la moda, il design e le multiformi espressioni di un’artista d’eccellenza.

Maria Vittoria Backhaus: Pullmann. Editoriale Io Donna, Milano 2000

Chi è Maria Vittoria Backhaus? Ci puoi raccontare il suo lavoro in generale e la sua mostra al Castello?

Milanese di nascita e piemontese d’adozione – vive a Rocchetta Tanaro -, l’artista interpreta con passione, gusto, determinazione e una visione unica il mondo che si offre ai suoi occhi. E se l’identità della kermesse di fotografia si alimenta in un confronto virtuoso con i molteplici linguaggi delle arti, quest’anno con I miei racconti di fotografia oltre la moda trova un approdo naturale attingendo da un archivio sterminato, colto e ricchissimo e presenta ai visitatori una genialità multiforme che si è espressa soprattutto in ambito editoriale, nella pubblicità e nello stesso tempo in un percorso personale e profondo attraverso l’osservazione e la messa a fuoco di una società in evoluzione continua. È una mostra Pop, frutto di una mente fervida, sempre in anticipo sui tempi e di uno sguardo libero e inarrestabile che ha spaziato dalla moda, al design, dai ritratti, alla natura, dagli still life ai collages, a composizioni mirabolanti fino a interpretazioni metafisiche più ardite, vere e proprie opere d’arte. Sì, perché Maria Vittoria Backhaus arriva dagli studi di Scenografia all’Accademia di Brera a Milano e per lei set e quinte teatrali sono spunti e appunti dei suoi viaggi creativi. In mostra ci sono anche le testimonianze di Art Director, creativi e Direttori, tutti nomi illustri che hanno lavorato con lei per tanti anni, da Flavio Lucchini a Fabrizio Sclavi, da Carla Sozzani a Sergio Colantuoni o Annalisa Russo o Bruna Rossi per citarne alcuni.

Maria Vittoria Backhaus: Rossa, Polaroid 809. Editoriale Io Donna Milano, 1997

 

Angelo Ferrillo, uno dei curatori, ha definito il lavoro di Maria Vittoria Backhaus “Immaginifico”. Concordi?

Certo. Il suo patrimonio fotografico riflette a tutto tondo lo studio, l’osservazione, il talento innato, una curiosità autentica, l’immaginazione vivacissima e la ricerca minuziosa. La galleria caleidoscopica di immagini, che ci troviamo diventa una guida e una scoperta. Esplosiva, sperimentale e rivoluzionaria per i suoi tempi, animata da un’attenzione quasi maniacale per l’estetica e per la finezza delle fotografie e sempre un passo avanti rispetto alla classicità delle immagini imperanti nelle riviste patinate o nelle campagne pubblicitarie l’artista/fotografa spicca per il suo ingegno. Nella girandola di bianco e nero e di colore rappresenta lo specchio di un’iconografia senza confini e il suo canto libero.

Maria Vittoria Backhaus: Cuore di mamma#2. Milano 2001, Editoriale Io Donna

Progetti futuri? Ci sarà ed è stato scelto un tema per la seconda edizione MonFest? Anche il “Middle MonFest” diventerà una consuetudine?

Allo studio la seconda edizione del MonFest che si svolgerà l’anno prossimo e si identificherà con altre espressioni dell’arte. E per mantenere viva l’attenzione alla cultura della fotografia, l’idea è di presentare nell’anno d’intermezzo un Middle MonFest puntando solo su un nome di spicco, ma sempre e ogni anno, coinvolgendo esperti e tanti giovani, studenti, appassionati di fotografia del territorio piemontese e non, circoli fotografici e organizzando tante attività per rendere il Festival un’agorà di cultura per tutti.

Maria Vittoria Backhaus: Nellaborsa #2. Milano 2000, Editoriale Vogue Gioiello

Middle MonFest 2023
MARIA VITTORIA BACKHAUS
I MIEI RACCONTI DI FOTOGRAFIA OLTRE LA MODA
31 marzo – 25 giugno 2023
Casale Monferrato, nelle sale del Secondo piano del Castello

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