Prendono il via in questi giorni hanno gli interventi preliminari in vista del restauro del prezioso Mosaico delle onde, nel Parco Archeologico dei Campi Flegrei
Ne avevamo parlato nel gennaio scorso, quando si scoprì che l’affascinante resto subacqueo faceva parte di una ben più ampia struttura. Una “terma” costituita di almeno altri venti vani, stanze in alcuni casi rivestite di tubuli per l’aria calda, in altri decorate con colonne. Parliamo del celebre Mosaico delle onde, rinvenuto per la prima volta quasi 40 anni fa presso il famoso “Portus Julius”, sommerso nel mare tra Baia e Lucrino. Uno dei pezzi forti del Parco Archeologico dei Campi Flegrei. Con la sua struttura unica a tessere nere e rosa su fondo bianco. Da decenni in balia del fondale marino, con la scomparsa della posidonia e il periodico aumento dei livelli di sabbia.
Ora si avvia un deciso passo in avanti. Visto che in questi giorni hanno preso il via gli interventi preliminari in vista del restauro del prezioso mosaico. E siamo in grado di mostrarvi il video esplorativo che mostra il primo sopralluogo dei restauratori del Csr-Restauro Beni Culturali, di Roma. “Non sarà un lavoro facile”, commenta la Direzione del Parco Archeologico dei Campi Flegrei. “Molte sono le lacune oltre che le incrostazioni che si sono formate sulle tessere, ma siamo certi che a bravissimo potremo offrire anche questo gioiello ai visitatori”.