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Da 25 dollari a 74 mila. Lo strano percorso in asta di due vasi della dinastia Qing

Photo courtesy Roseberys Photo courtesy Roseberys
Photo courtesy Roseberys
Photo courtesy Roseberys
Il 16 maggio 2023 due vasi risalenti alla dinastia Qing hanno superato la stima di 63 mila dollari, fissata dalla casa d’aste di Londra Roseberys, vendendo per 74 mila dollari. Ovvero quasi 3.000 volte i 25 dollari che il venditore aveva pagato i reperti, scovati in un negozio il cui ricavato viene devoluto in beneficienza.

Alti circa 114 cm, non c’è dubbio che i vasi siano stati cotti nei forni imperiali di Jingdezhen, nella provincia di Jiangxi. Sulle loro basi, in blu sottosmalto, le opere recano il marchio dell’imperatore Qianlong, quinto della dinastia Qing. Il sovrano regnò dal 1735 al 1796, prima di abdicare, per non regnare più a lungo del nonno.

Proprio nelle fabbriche imperiali di Jingdezhen ha avuto origine la speciale tecnica, doucai, con cui i vasi sono stati realizzati. In tale processo i colori e i disegni sono impressi in due momenti distinti. Prima viene eseguito un fondo monocromo, in questo caso blu sottosmalto, e poi una prima cottura. Successivamente vengono aggiunti gli altri colori, cuocendo infine i vasi a una temperatura più bassa per fa emergere il motivo completo.

Quanto alla fantasia, i vasi sono decorati con teste di crisantemo rosso e giallo in fiore, insieme a viticci di fiori di loto. In particolare, i crisantemi sono stati per secoli un motivo popolare nell’arte cinese, associati alla ricchezza e alla longevità. Vasi simili sono stati protagonisti delle principali mostre di porcellana in Cina e Giappone.

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