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Barbara Chase-Riboud, scultrice tra le più apprezzate del momento, entra a far parte di Hauser & Wirth

Barbara Chase-Riboud at "The Enounter" exhibition at the Museum of Modern Art in New York. Barbara Chase-Riboud at "The Enounter" exhibition at the Museum of Modern Art in New York.
Barbara Chase-Riboud at "The Enounter" exhibition at the Museum of Modern Art in New York.
Barbara Chase-Riboud nella mostra del Museum of Modern Art di New York
La scultrice Barbara Chase-Riboud è entrata a far parte di Hauser & Wirth, una delle gallerie più grandi del mondo, con più di una dozzina di sedi in tutto il mondo. Solo questo ottobre ne augurerà una a Parigi e un’altra a New York, dove Chase-Riboud avrà la sua prima mostra.

Barbara Chase-Riboud è indubbiamente una delle artiste del momento e Hauser & Wirth non se l’è lasciata scappare. Solo l’anno scorso la scultrice è stata protagonista di una mostra Serpentine Galleries di Londra e la Pulitzer Arts Foundation di St. Louis. Mentre quest’anno, oltre all’esposizione che la Galleria le dedica nella nuova sede di SoHo, a New York, il MoMA l’ha appena posta a confronto con Alberto Giacometti in una piccola ma preziosa mostra.

Per Marc Payot, presidente di Hauser & Wirth, Chase-Riboud “è una scultrice radicale in termini di come usa i diversi materiali, dalla seta al metallo al bronzo. La vedo allo stesso livello di Louise Bourgeois o Eva Hesse o Phyllida Barlow”.

In particolare Chase-Riboud si è specializzata in un particolare tipo di ritrattistica, dove il suo stile astratto modella il bronzo fornendo rappresentazioni di personaggi storici disparati, da Malcolm X a Cleopatra. Non a caso l’artista definisce le sue opere come monumenti, lavori altamente rappresentativi che uniscono modernismo e cultura africana.

Alla pratica scultorea Chase-Riboud ha anche scritto in modo prolifico, interessandosi sempre delle minoranze etniche e sociali. I suoi soggetti sono “persone che sono state rifiutate dalla storia mainstream a causa della loro razza, del loro genere, della loro politica o della guerra. Penso che come gruppo di persone siano tra i più affascinanti che siano mai esistiti”.

Nonostante il riconoscimento istituzionale, Chase-Riboud non è mai stata realmente rappresentata da una galleria di stampo commerciale. Solo per un breve periodo è stata in parte supportata dalla Michael Rosenfeld Gallery di New York. Dunque il rapporto con Hauser & Wirth, a ottant’anni, può rappresentare un’importante svolta nella sua carriera.

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