Da mare a mare, da costa a costa. Da Cuba a Taormina, passando per il mondo. Yoan Capote è sbarcato in Sicilia con una selezione di sculture studiata ad hoc per le meraviglie naturali e architettoniche del Grand Hotel Timeo: “Sľress”, “Self-porľraiľ”, “Speechless”, “On our shoulders”, “Deriva” e “Urban Naľure”. Le sculture sono esposte (fino al 7 gennaio 2024) nei vasti giardini dell’hotel con vista sull’ imponente vulcano Etna. In un ambiente del genere, è impossibile non percepire le forze creative e distruttive in gioco. Queste opere rappresentano atti di resistenza, momenti in cui l’istinto umano spinge a ribellarsi dinanzi all’abbandono o al dominio da parte delle potenze globali.
Sulle splendide sponde di Villa Sant’Andrea, A Belmond Hotel, Taormina Mare è esposta (fino al 31 ottobre) l’installazione “Family Porľraiľ”, ode alla discendenza dell’artista. Di origine cubana, Capote ritrae il mare come forza di connessione e di isolamento, un mezzo di fuga ma anche una barriera da superare. L’opera è costituita da specchi incorniciati che inglobano e riflettono il suggestivo paesaggio della baia privata.
Al rimbalzare dei frammenti sullo splendido fondale marino, i riflessi si intrecciano con la natura incontaminata, sollevando questioni di identità e appartenenza. L’opera fa riferimento anche al brano “Foto de familia” di Carlos Varela, una delle musiche più emblematiche per la generazione di Yoan Capote a Cuba, che ricorda coraggiosamente allo spettatore le molteplici connotazioni ed emozioni evocate dal mare. Si tratta di un doloroso monito che il mare, simbolo di gioia, bellezza e calma per molti, può anche trasformarsi in luogo di tragedia, perdita e disperazione. L’occhio dello spettatore è spinto a provare compassione ed empatia nel contemplare la potenza dell’opera.