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Wine Club, un’accademia per conoscere davvero il vino. Al di là dei soliti cliché

“La vita è troppo breve per bere vini mediocri” diceva il poeta tedesco Johann Wolfgang von Goethe. Ma come s’impara a distinguere un’etichetta di qualità? Quali sono i criteri da considerare quando si sceglie una buona bottiglia per cena? Oggi, soprattutto nelle grandi città, proliferano i corsi di avvicinamento al vino organizzati da associazioni di sommellerie, enoteche e wine bar. 

Tra le accademie di formazione più qualificate c’è Wine Club, con sedi a Milano, Trento, Asti, Roma e Napoli. La fondatrice si chiama Cristina Mercuri ed è una wine educator di origini toscane che vive nel capoluogo lombardo e vanta oltre 10 anni di esperienza sul campo. L’abbiamo intervistata per scoprire come si è avvicinata al mondo dell’enologia e quali consigli si sente di dare a chi vuole approfondire la conoscenza del “nettare di Bacco”.

 

Quando tutto ha avuto inizio?

«Ho cominciato ad interessarmi al vino quando ero già all’università, quindi non da giovanissima. È arrivato sotto forma di sfida: seguivo la rubrica quotidiana di un sommelier che usava termini decisamente aulici per raccontare ciò che aveva degustato. Ad un certo punto la sua involuzione linguistica mi ha irritato a tal punto che mi sono detta: devo saperne di più sul tema. E così mi sono messa a studiare in prima persona… Sono laureata in Giurisprudenza, possiedo il titolo di avvocato, ma non sono mai stata felice di vestire quei panni… Così nel 2015 ho deciso di cambiare vita: ho ottenuto il diploma al Wine & Spirit Education Trust (WSET) un’organizzazione globale che organizza corsi ed esami nel campo del vino, dei liquori e del sake. Ad oggi solo 12 mila persone possiedono questo titolo. Successivamente sono stata ammessa all’interno del prestigioso programma dei Master of Wine, il più importante istituto internazionale che riunisce i massimi professionisti da tutto il mondo. Attualmente sono allo stage 3 e sono candidata a diventare la prima donna Master of Wine italiana».

 

Che cos’è Wine Club e quali servizi offre?

Fondata nel 2021, è la prima Accademia del vino ad essere una società benefit. Nel mio statuto mi impegno a versare una parte dei profitti a enti no profit. Quest’anno ho scelto un’associazione che tutela le donne contro la violenza e un’altra che si occupa di ricerca e sviluppo in campo enologico. Nella mia accademia la didattica è improntata ai più alti standard internazionali, un ambiente inclusivo e sostenibile in cui non usiamo né carta né plastica, solo vetro per i bicchieri. Mi dedico ad attività di formazione one to one e tailor made per rispondere a tutte le esigenze di chi viene da me. Organizziamo serate, masterclass e lezioni sia live che online rivolgendoci ai principianti ma anche a chi vuole perfezionare le sue competenze enologiche. 

In Italia a che punto siamo con la conoscenza del vino?

C’è ancora moltissimo da fare per promuovere una vera cultura del vino, sganciata da una ritualità ormai desueta e dall’utilizzo di termini che allontanano il consumatore invece di avvicinarlo. Purtroppo il WSET è ancora considerato una nicchia nella formazione. Ma così non deve essere, ci sono corsi di avvicinamento per cui non è necessaria (anzi semmai dannosa) una conoscenza pregressa. Il mio obiettivo di lungo termine è quello di costruire la più importante accademia italiana, dove le persone possano trovare un luogo di accrescimento, scambio e confronto. Dove la formazione sia veramente in linea con i desideri e i bisogni di chi si rivolge a noi. Dove il vino sia sinonimo di valore e riesca a essere espresso con termini tecnici ma fruibili da tutti. Vorrei un’accademia dove si possano sviluppare nuove idee e investire in ricerca e sviluppo.

E l’obiettivo a breve termine?

Diventare Master of Wine ed elevare il vino italiano nel mondo attraverso una cultura profonda e innovativa.

 

www.wine-club.it

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