What truly makes a place feel like home? É la domanda che i tre curatori della mostra Hoy – Home, che aprirà il 15 luglio 2023 nei rinnovati spazi del Museo Nazionale della Somalia, hanno posto a diciannove artisti locali e internazionali, chiamati a interpretare temi sensibili, quali identità, rappresentazione di sé e appartenenza tramite media che spaziano dalla pittura alla fotografia, includendo la scultura e l’installazione immersiva.
Si tratta di un’esposizione inedita nel panorama culturale somalo: Hoy è infatti una delle prime mostre d’arte organizzate nel paese dopo lo scoppio della guerra civile nel 1986, e intende inaugurare una nuova era di espressione artistica e di scambio culturale.
Con oltre 60 opere esposte, gli artisti, emergenti e non, animano il primo piano del Museo Nazionale somalo, a Mogadiscio, completamente restaurato nel 2020 dopo 30 anni di disuso e distruzione, invitando il visitatore a esplorare l’essenza di ciò che chiamiamo “casa” e a riflettere sul significato di appartenenza.
Organizzata da giovani curatori provenienti da contesti artistici differenti, il progetto, come sostiene il direttore del museo Dott. Osman Gedow, “stimola un dialogo sul potere della creatività, tenta di colmare i divari e ispirare la trasformazione. Attraverso questa mostra, immaginiamo un futuro in cui il Museo Nazionale della Somalia diventi un simbolo di espressione artistica e di scambio culturale“.
La necessità di richiamare l’attenzione sul contesto somalo è stata elaborata dai tre curatori Mohamed Mire, Fabio Scrivanti e Mahad Mohamed, con lo scopo di indagare un tema che, in un paese come la Somalia e nel contesto africano, è primordiale.
Gli artisti esposti hanno accolto la tematica con particolare sensibilità, approfondendone i significati e l’importanza che ognuno di noi vi attribuisce. Najaax Harun, pittrice e poeta, partecipe della mostra sfida gli spettatori a domandarsi dove si trovi la vera essenza di ognuno di noi tra le maschere che indossiamo. Le sue opere spingono lo spettatore a ridefinire il significato di casa e ad abbracciare l’autenticità. L’artista spiega infatti che “attraverso le mie opere d’arte, mi addentro negli strati che danno forma al nostro senso di appartenenza, con l’obiettivo di creare spazi trasformativi che alimentino l’autenticità e ispirino l’accettazione di sé“.
Mahad Mohamed, artista e curatore di HOY, ha condiviso il suo punto di vista sull’importanza e il peso culturale e sociale della mostra: “Mi sforzo di catturare l’intricata bellezza della mia casa, creando un ponte tra le preoccupazioni ambientali e il patrimonio architettonico. Questa mostra non solo celebra il ricco arazzo culturale della Somalia e degli altri luoghi, ma funge anche da piattaforma per conversazioni significative sull’identità, la memoria e il significato del luogo“.
Il Museo Nazionale della Somalia diventa perciò luogo di riflessioni, elucubrazioni e digressioni su ciò che è e su ciò che rappresenta per ognuno il concetto di casa. I curatori del progetto ripongono grande speranza nel potere della mostra di “intessere conversazioni, evocare emozioni e mettere in discussione la percezione della casa”. Come sottolinea Fabio Scrivanti, uno degli organizzatori, “crediamo davvero che l’arte possa essere il punto di partenza per sviluppare una nuova narrazione che ci guiderà, collettivamente, verso nuovi futuri in cui la parola comunità fonderà assieme nuove prospettive e culture tradizionali“.
Il loro è un invito e un vero e proprio augurio rivolto al pubblico: “Che possa ispirarvi a riflettere sul potere che gli spazi, i ricordi e le relazioni hanno nel dare forma a ciò che siamo e a ciò che la casa significa per ciascuno di noi”.