Il governo tedesco incentiverà le gallerie berlinesi a partecipare a un massimo di due fiere d’arte all’anno, in Germania e all’estero, fornendo un sussidio fino a 12.000 euro.
Niente è indispensabile, ma tutto può essere utile. A maggior ragione in un contesto dalle spiccate esigenze relazionali come quello dell’arte, dove i contatti personali sono indispensabili per tenere monitorato un contesto in continuo aggiornamento. Solo a Berlino si stima vivano circa 6 mila artisti, con 350 gallerie private che hanno almeno una sede in città. E questo solo per rimanere in ambito prettamente commerciale, che è quello che il governo tedesco sta provando a incentivare.
Pronto infatti un incentivo di 12 mila euro a galleria per consentire a tutte le realtà, dalle più piccole alle più grandi, di prendere parte alle fiere, soprattutto internazionali. Non è un mistero infatti che il segmento fieristico giochi un ruolo centrale nel sistema, come momento di vendita, ma anche come occasione di incontro, dialogo e scambio. Melting pot dove raccogliere i frutti di quanto fatto in precedenza e per seminare le basi per i mesi a venire.
Un segnale forte da parte delle istituzioni, che arrivano a dare la spinta decisiva a un’iniziativa privata che negli ultimi 25 anni è riuscita a fare crescere Berlino come una città dall’appeal dinamico e contemporaneo. Ora, grazie al sussidio, le grandi gallerie (e tutto il Paese insieme) sono chiamate a proseguire nel programma di internazionalizzazione. Per le realtà più piccole, al momento impossibilitate a fare il salto oltre il confine, l’incentivo sarà comunque fondamentale per inserirsi maggiormente nel contesto locale, come detto ricco e competitivo.