La grande mostra “Matisse, Derain and Friends” è in arrivo a settembre al Kunstmuseum di Basilea. È dedicata al primo movimento d’avanguardia del Novecento, i Fauves, e presenta circa 160 opere molte delle quali mai esposte in Svizzera
All’inizio del Ventesimo secolo, un gruppo di artisti incentrato su Henri Matisse, André Derain e Maurice de Vlaminck ha condotto esperimenti rivoluzionari con il colore. Il nome Fauves fu conferito al gruppo nel 1905 dal critico d’arte Louis Vauxcelles che impiegò per la prima volta “fauves” in uno dei suoi articoli; il termine, che si traduce “bestie feroci” o “animali selvaggi”, intendeva caratterizzare una cricca di artisti che aveva un approccio espressivo all’applicazione del colore, schemi cromatici spesso virulenti, così come il rifiuto delle interpretazioni naturalistiche dei colori locali.
Il fauvismo per un breve periodo, tra il 1904 e il 1908, stabilì il ritmo nella scena artistica parigina e il suo impatto durò a lungo nel futuro.
L’intento della mostra di Basilea è accendere i riflettori sugli esperimenti con il colore che Henri Matisse, André Derain, Georges Braque, Maurice de Vlaminck e altri intrapresero proprio in questa manciata di anni, tra il 1904 e il 1908. Non solo, intende anche illuminare i ruoli dei critici e del mercato dell’arte nell’emergere e nell’affermarsi del movimento, che ha aperto la strada al Cubismo.
L’articolo in cui Vauxcelles ha coniato il termine era una recensione del Salon d’Automne del 1905. Il critico lo ha utilizzato per descrivere proprio l’applicazione espressiva della pittura e le insolite combinazioni di colori, che hanno rappresentato una sfida rivoluzionaria alle convenzioni prevalenti della pittura. Le immagini, che hanno scioccato il pubblico contemporaneo con i loro colori sgargianti, hanno inoltre preso in prestito motivi dalla pittura naïf francese e caratteristiche formali dall’arte non occidentale e dalle tradizioni pittoriche medievali. Il termine fauves racchiudeva il disprezzo generale che l’alta borghesia parigina, culturalmente conservatrice, nutriva per la pittura progressista.
I Fauves non seguivano regole, scritti programmatici o manifesti: ciò che li univa era il loro interesse per i dipinti dei post e neo-impressionisti di Georges Seurat, Vincent van Gogh, Paul Cézanne e Paul Gauguin.
Nel 1905, Matisse e Derain trascorsero insieme l’estate a Collioure, un villaggio di pescatori nel sud della Francia. Fu lì che svilupparono le strategie pittoriche che in seguito gli valsero il soprannome di fauves. La caratteristica distintiva del loro lavoro di questo periodo è che evitavano la resa imitativa dei colori e i contrasti chiaro-scuro. Il contenuto emotivo della rappresentazione era ciò che contava di più e i colori puri e non mescolati dovevano trasmetterlo a chi guardava.
Dopo lo scandalo al Salon d’Automne del 1905, si unirono ai Fauves Raoul Dufy, Georges Braque e Othon Friesz. Svilupparono la loro arte in un impegno critico con l’impressionismo e visitarono ripetutamente luoghi e paesaggi che erano stati dipinti dalla precedente generazione di artisti, tra cui la Normandia e i villaggi nel sud della Francia.
Con le sue connotazioni di virilità, il nome Fauves suggerisce che le donne artiste fossero escluse. Ma come rivela la mostra Matisse, Derain and Friends, le donne hanno svolto un ruolo vitale, anche se raramente riconosciuto, nel fauvismo. Tra loro c’erano Amélie Parayre-Matisse e la mercante d’arte Berthe Weill, che organizzò un’importante mostra nell’ottobre del 1905, poco dopo lo scandalo del Salon. Weill era anche tra i pochi mecenati che promuovevano le donne artiste; organizzò le prime mostre di opere di Émilie Charmy e Marie Laurencin, entrambe associate ai Fauves.
Matisse, Derain and Friends mette in mostra ca. 160 opere di Georges Braque, Charles Camoin, Émilie Charmy, Sonia e Robert Delaunay, André Derain, Kees van Dongen, Raoul Dufy, Othon Friesz, Marie Laurencin, Henri Charles Manguin, Albert Marquet, Henri Matisse, Jean Puy, Maurice de Vlaminck, e altri artisti associati ai Fauves provenienti da collezioni pubbliche e private internazionali, tra cui il Centre Pompidou, Parigi; il Museum of Modern Art e il Metropolitan Museum, New York; il Musée Matisse, Nizza; la National Gallery of Art, Washington, DC; lo Statens Museum for Kunst, Copenaghen; Staatsgalerie Stoccarda; la Tate Modern, Londra e Kunsthaus Zurigo.
Le immagini delle opere in mostra
Matisse, Derain and Friends
The Paris Avantgarde 1904–1908
September 2, 2023–January 21, 2024,
Kunstmuseum Basel | Neubau
Curators: Arthur Fink, Claudine Grammont, Josef Helfenstein