David Zwirner espone i nuovi dipinti di Josh Smith in una mostra organizzata nella sede della galleria a Parigi. Non più elementi specifici e ripetuti, ma una ricerca trasversale che spazia tra soggetti e stili. Dal 2 settembre al 7 ottobre 2023.
Per la prima personale di Josh Smith a Parigi dal 2009, intitolata Living with Depression, l’artista americano ha messo (almeno parzialmente) da parte le immagini ricorrenti della sua produzione – come tristi mietitori, palme, tartarughe – per proporre una selezione di opere più dinamiche e meno serializzate, situate a cavallo tra astrattismo e figurativismo.
Anche dal punto di visto cromatico le opere in questione rappresentano uno stacco dal passato. Smith si è infatti messo in gioco rinunciando ai contrasti cromatici e ai toni alti che caratterizzavano la sua produzione per esplorare nuove e varie sfumature di rosso, che accomuna tutto il nucleo di lavori in mostra. Concentrandosi su questo colore, Smith vuole evocare in modo più o meno diretto una folta schiera di artisti del passato che sul rosso hanno fondato le loro fortune – Josef Albers, Philip Guston, Barnett Newman, Robert Rauschenberg, Ad Reinhardt, Mark Rothko – e prova così ad evocarne la poetica.
Così, come osserva Smith, “pur essendo ancora seducenti, questi dipinti conservano la bellezza pop ma nascondono un’intenzione più sovversiva. Sono lavori che costringono ad entrare dalla porta sul retro”.
Così i paesaggi urbani di New York, che Smith aveva già rappresentato in passato, ora assumono nuove qualità visive e connotazioni inedite, espresse in toni scarlatti, cremisi, ciliegia o mogano. Come suggerito dal pittore, le opere racchiudono però vari livelli di lettura e intercettano riflessioni che superano la questione estetica. I cieli e gli edifici tempestati di rosso fanno anche riferimento ai tanti disastri naturali che caratterizzano quest’epoca di cambiamento climatico.