Circa 160 dipinti e opere su carta, tra cui capolavori raramente prestati, fanno luce sull’amicizia e la rivalità che ha legato due giganti dell’arte francese del XIX secolo. Manet/Degas è al Metropolitan Museum of Art di New York dal 24 settembre 2023 al 7 gennaio 2024.
Nati a soli due anni di distanza, Édouard Manet (1832–1883) e Edgar Degas (1834–1917) erano amici, rivali e soprattutto due degli artisti più influenti dell’arte moderna. Oggi il Metropolitan Museum of Art di New York esamina il modo in cui le loro carriere si sono intersecate presentando il loro lavoro fianco a fianco, evidenziando approcci convergenti o divergenti a seconda delle circostanze.
A partire da ciò che li accomuna, la mostra – Manet/Degas – evidenzia modalità e ragioni che li hanno portati ad allontanarsi e a determinare diversi sentieri per lo sviluppo dell’arte dell’arte francese del XIX secolo. Oltre a gusti e interessi personali, a influire sui rispettivi percorsi ci sono anche questioni più pratiche come relazioni familiari, amicizie ed eventi sociopolitici che hanno influenzato le loro scelte artistiche.
Frutto della collaborazione tra il Metropolitan Museum of Art di New York, il Musées d’Orsay e l’Orangerie di Parigi, la mostra vanta complessivamente prestiti da circa 50 tra musei e collezionisti privati.
Tra questi l’Olympia di Manet, che viaggerà negli Stati Uniti per la prima volta nella storia dell’opera, così come il Ritratto di famiglia (La famiglia Bellelli) di Degas, conservato al Musée d’ Orsay. Quattro disegni di Manet di Degas, due dal Musée d’Orsay e due dal Met, saranno riuniti con le relative acqueforti.
A totale rappresentanza del rapporto tra i due è Monsieur e Madame Édouard Manet (dal Museo municipale di Kitakyushu) di Degas, che quest’ultimo aveva regalato ai coniugi, i quali l’avevano poi danneggiato volontariamente, decretando un primo punto di rottura tra i pittori.
Seguono poi una serie di opere che confrontano lo stile dei due artisti affiancando opere con temi simili, tutti inerenti alle abitudine moderne che andavano definendosi nella seconda metà dell’Ottocento. Tra questi In a Café (The Absinthe Drinker) di Degas (Musée d’Orsay) e Plum Brandy di Manet (National Gallery of Art, Washington, D.C.); come così come The Races at Longchamp di Manet (Art Institute of Chicago) e Racehorses before the Stands di Degas (Musée d’Orsay).
Incredibile, infine, la presenza di The Execution of Maximilian di Manet (The National Gallery, Londra). L’opera faceva parte della collezione personale di Degas, che l’aveva riassemblata dopo il danneggiamento di cui era stata vittima dopo la morte di Monet.