Secondo il New York Times, Michael Barzman, auctioneer di Los Angeles che ha ammesso di aver falsificato insieme a un complice tra le 20 e le 30 opere di Jean-Michel Basquiat, non andrà in carcere
È stato condannato a 500 ore di servizio alla comunità e tre anni di libertà vigilata, oltre a pagare una multa di $ 500. Durante il processo è stato riconosciuto che l’imputato “ha avuto una vita difficile, fisicamente ed emotivamente […] le sue lotte con l’abuso di sostanze stupefacenti e le difficoltà finanziarie probabilmente hanno contribuito ad alcune delle sfortunate decisioni che ha preso”.
Barzman e un complice (identificato solo dalle iniziali “JF”) avevano creato le opere per poi venderle su eBay, opere che successivamente sono state esposte all’Orlando Museum of Art (OMA) nella mostra del 2022 “Heroes & Monsters: Jean-Michel Basquiat”, dove la loro mancanza di provenienza era stata spiegata attraverso una storia creativa ma plausibile: le opere sarebbero state acquistate dal defunto sceneggiatore Thad Mumford direttamente dall’artista quando viveva a Los Angeles e poi rimaste dimenticate in un magazzino per tutti questi anni. Anche l’anno scelto era eccezionale, il 1982, che è noto come l’anno d’oro di Basquait.
Il direttore del museo di Orlando ai tempi della mostra, Aaron De Groft, aveva affermato che si trattava di importanti riscoperte. Ma il dubbio era emerso dopo che il New York Times aveva messo in dubbio l’autenticità di queste opere con una inchiesta. Il carattere tipografico FedEx apparso in uno di questi dipinti era “fuori tempo”: nel 1982 la compagnia di spedizioni non aveva ancora iniziato a utilizzare quel carattere tipografico e non l’avrebbe fatto fino al 1994, quando Basquiat era già morto da diverso tempo.
Pochi giorni fa, l’Orlando Museum of Art ha citato in giudizio De Groft, per aver organizzato la mostra di falsi Basquiat che ne “ha distrutto” la reputazione. De Groft era stato licenziato dopo il raid dell’FBI nell’estate del 2022.