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I fondatori del Long Museum progettano di vendere opere per 150 milioni da Sotheby’s questo autunno

A. Modigliani, Nudo sdraiato, 1917, olio su tela
Amedeo Modigliani (1884-1920) Nu couché oil on canvas 23 5/8 x 36 ¼ in. (59.9 x 92 cm.)  ESTIMATE $10,000,000 – $15,000,000 PRICE REALIZED $170,405,000

50 opere, da Modigliani a Zao Wou-ki, Magritte, Hockney, Wong e Kusama, arrivano in asta a ottobre da Sotheby’s dalla collezione dei fondatori del Long Museum, Liu Yiqian e Wang Wei

Dopo l’annuncio di qualche giorno fa del possibile arrivo sul mercato della collezione Landau, ora Vivienne Chow e Katya Kazakina hanno riportato una nuova anticipazione su possibili capolavori in asta a novembre a New York. Sembra che il fondatore del Long Museum di Shanghai, l’ex tassista diventato miliardario investendo nel mercato azionario quando l’economia cinese ha iniziato a decollare all’inizio degli anni ’90 Liu Yiqian e sua moglie Wang Wei abbiano intenzione di vendere parte della loro collezione, anche se la motivazione non è ancora chiara.

Liu Yiqian and Wang Wei. Courtesy the Long Museum

Il nome del collezionista è salito alle cronache mondiali per aver acquistato nel 2015 “Nu couché” di Amedeo Modigliani  alla cifra record di 170,4 milioni di dollari a Christie’s a New York. Ma il suo nome era già emerso tempo prima, circa dieci anni fa, quando aveva iniziato ad acquistare opere per decine di milioni di dollari di arte cinese con la sua carta di credito. Giovanna Bertazzoni di Christie’s al momento della vendita strepitosa confermava ad ArtsLife che fosse lui l’acquirente del Modì con queste parole: «Conosco molto bene sia Liu Yiquian che sua moglie Wang Wei, gli acquirenti di “Nu couché” di Modigliani a 170,4 milioni di dollari. Lo avevano visto a Hong Kong a ottobre quando lo avevamo esposto. Io stessa l’ho mostrato a questa coppia di straordinari collezionisti. Liu Yiqian è un grande collezionista di arte cinese. Ha una bellissima collezione. Tra cui la famosissima “Chicken Cup” che ha pagato 24 milioni di dollari. Ha aperto il suo museo nel 2013 a Shanghai che si chiama il “Museo del Drago”. E’ stato molto eccitato dal fatto che Modì sia presente in tutti i musei del mondo. E quindi ha pensato di comprarlo per metterlo nel suo museo personale che è aperto al pubblico. Io credo che sia molto bello questo ideale passaggio di testimone, degli archetipi della cultura europea novecentesca, dall’Ovest all’Est. La grande arte occidentale viaggia verso il futuro che è senza dubbio l’Oriente».

«Ora la coppia è pronta a mandare di nuovo un’onda d’urto nel mercato dell’arte, ma questa volta come grandi venditori» scrivono le giornaliste di ArtNews che raccontano anche che la coppia ha chiesto alle principali case d’aste internazionali,  Christie’s, Sotheby’s e Phillips, di proporre un gruppo di arte moderna occidentale, del dopoguerra e contemporanea del valore di circa 150 milioni di dollari e che Sotheby’s ha vinto la gara.

La maison di Patrick Drahi ha affermato che offrirà circa 50 opere, tra cui lavori di Amedeo Modigliani, Zao Wou-ki, René Magritte, David Hockney, Matthew Wong e Yayoi Kusama ma non ha specificato quali. Sembra però che il Modì non sia il nudo disteso ma “Paulette Jourdain” (1919), aggiudicato per 42,8 milioni di dollari nell’asta di A. Alfred Taubman da Sotheby’s nel 2015.

Chow e Kazakina aggiungono: «Molti dettagli rimangono poco chiari, incluso se la vendita includerà l’impressionante collezione di dipinti cinesi e oggetti d’antiquariato della coppia. Il museo non chiuderà i battenti […] Un portavoce di Sotheby’s ha aggiunto che “i proventi delle prossime vendite [sono] destinati a ulteriori iniziative chiave al Long Museum, finanziando anche future acquisizioni e la continua promozione del dialogo culturale tra diversi artisti, aree geografiche e generazioni”».

Da ArtNews riportano che «negli ultimi anni la coppia ha mantenuto un profilo relativamente basso e i suoi acquisti d’arte hanno rallentato, secondo persone che hanno familiarità con la loro attività. Ciò coincide con i problemi economici della Cina.

www.thelongmuseum.org

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