Dal 14 settembre al 5 novembre 2023 TornabuoniArt sarà a Parigi con uno spazio temporaneo e due mostre al suo interno: una dedicata allo scultore Pablo Atchugarry, l’altra ai grandi maestri italiani del dopoguerra.
Di questi tempi, per il mondo dell’arte, il place to be è uno solo: Parigi. Se Londra e New York rimangono poli fondamentali e in Asia sono diverse le città in crescita (per esempio Hong Kong, Seul e Tokyo), con l’autunno (e Paris+ par Art Basel) che si avvicina la Ville Lumiere esercita un’attrazione ancora più alta. L’arrivo della mega fiera ha innescato un domino di gallerie che sono già accorse in città, mentre altre ancora ne stanno arrivando.
É il caso di TornabuoniArt, che dal 14 settembre al 5 novembre 2023 ha predisposto due spazi temporanei al Le Village Royale, al 25 di rue royale e al 26 di rue Boissy d’Anglas. Ad animarli due mostre, rispettivamente dedicate a Pablo Atchugarry e a grandi maestri italiani del dopoguerra.
Di Pablo Atchugarry Tornabuoni propone alcune delle sue celebri colonne vibranti, realizzate in marmo bianco di Carrara, marmo nero del Belgio e marmo rosa del Portogallo. Un materiale di per sé duro e resistente, che l’artista riesce però ad allungare e dilatare, come se giocasse con un materiale organico e malleabile. Ne risultano sculture fortemente dinamiche, slanciate verso il cielo e l’infinito. Accanto ad esse, in mostra, anche una delle sculture in bronzo tipiche degli ultimi anni della sua ricerca, caratterizzate da forme più aeree e dilatate.
Rhythm and Repetition. A Contemporary Aesthetic si configura invece come un compendio delle opere più iconiche dei maestri italiani del dopoguerra. ucio Fontana (1899 – 1968), Turi Simeti (1929 – 2021), Enrico Castellani (1930 – 2017), Dadamaino (1930 – 2004), Alberto Biasi (1937), Alighiero Boetti (1940 – 1994) e Paolo Scheggi (1940 – 1971) sono raccontati nell’aspetto più seriale del loro lavoro, dove la costante ripetizione della stessa “estetica monocromatica” o “mono-tono” è vista come costitutiva della loro poetica.