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Contemporanea, l’immaginazione al potere in Sardegna

Contemporanea 2022 – Foto di Andrea Mignogna
Il 16, 17 e 18 settembre una serie di incontri a più voci alla scoperta di creatività, inconscio, pulsioni e sogno nel mondo dell’arte in un dialogo tra protagonisti, ricercatori e pubblico a Tortolì, paese d’Ogliastra del Museo all’aperto Su logu de s’iscultura e dalla forte relazione con l’arte
Giunge al secondo anno CONTEMPORANEA, progetto di Fondazione di Sardegna, diretto da Franco Carta e curato da Giuliana Altea e Antonella Camarda. Tra diffusione di conoscenze, formazione e ricerca, la seconda edizione si configura in due parti: un momento didattico rivolto ai vincitori della open call, dedicato a incontri specialistici per artisti, curatori, studenti e operatori culturali e gli eventi serali, divulgativi e volti a connettere le ricerche di arte contemporanea con la collettività, promuovere partecipazione, conoscenza e capacità critica di cittadini e comunità e connettere sistema dell’arte e pubblico.
La tre giorni apre il 16 settembre e si sviluppa partendo dall’inaugurazione della mostra “Rifare il mondo” del Museo Nivola di Orani: la retrospettiva, dedicata a Bona de Mandiargues, singolare artista tra surrealismo e sperimentazione, è principio per le riflessioni del simposio, incentrato sul tema dell’immaginazione. Tra gli eventi la consegna del Premio Nivola 2023 a Nairy Baghramian, scultrice attiva dagli anni ‘90, che ritorna dopo la sua partecipazione nel primo anno del simposio. A intervenire nei due giorni successivi attraverso i seminari saranno Edoardo Bonaspetti, Manuela Cuccuru, Sofia Gotti e Giangavino Pazzola, che illustreranno le dinamiche di funzionamento interne del sistema dell’arte e si confronteranno con partecipanti e pubblico.
Gli appuntamenti serali vedranno nella seconda giornata Pierpaolo Antonello, docente universitario di Letteratura a Cambridge, che ricostruisce meccanismi, scarto dalla norma, regole della fantasia e le connessioni tra creatività, cultura e politica mentre il terzo giorno del simposio vedrà di fronte al pubblico l’artista e designer Nathalie Du Pasquier a colloquio con la curatrice Marta Sironi intorno all’immaginazione nel fare artistico e il ruolo che il gioco svolge nel mondo visivo. Ecco cosa ci hanno raccontato le curatrici, Altea e Camarda.
L’immaginazione al potere: da quali punti di vista affronteranno il tema gli ospiti coinvolti?
Volevamo restituire un’idea polivocale dell’arte e della cultura contemporanee. L’intervento di Pierpaolo Antonello, che è un italianista interessato all’immagine ma più in generale alla storia delle idee, porta una prospettiva ampia, ci ricorda come non sia possibile limitare il tema dell’immaginazione alle sole arti visive, e come la dimensione della parola e del discorso siano fondamentali anche nel guidare le dinamiche tra immaginazione e potere. Nathalie Du Pasquier, in dialogo con Marta Sironi, porta invece, naturalmente, il punto di vista dell’artista, della creazione pura e del gioco delle forme, dei colori e delle idee. Ci ricorda, e non è una cosa scontata, che l’arte nasce innanzitutto nella mente dell’artista, e che senza l’immaginazione, intesa come creatività libera, possibilità di sperimentare senza pressioni esterne, l’arte non avrebbe la forza e il ruolo che le riconosciamo nella società. Questo per quel che riguarda i due eventi pubblici di Tortolì, che seguono l’inaugurazione della mostra Bona de Mandiargues. Rifare il mondo, prevista nella serata del 16 al Museo Nivola. Negli incontri della mattina, riservati ai corsisti, si è pensato di fornire punti di vista differenziati, da parte di curatrici e curatori che si muovono in ambiti e secondo prospettive diverse all’interno del sistema dell’arte. Edoardo Bonaspetti, oltre a dirigere la fondazione Henraux, si occupa di editoria d’arte. Manuela Cuccuru, gallery manager di Gagosian Roma, porta il punto di vista del mercato dell’arte: con la sua esperienza potrà fornire un valido aiuto per capire i meccanismi del sistema dell’arte. Sofia Gotti, organizzatrice artistica alla prossima Biennale di Venezia, parte da una forte base accademica, focalizzata sull’arte latino-americana. Giangavino Pazzola si occupa in prevalenza di un settore dell’arte contemporanea al tempo stesso centrale e radicalmente differente, la fotografia, e lo fa da due palcoscenici di primo piano, Camera di Torino e Arte Fiera di Bologna. È un mosaico di esperienze e competenze che compone un quadro complesso e variopinto del campo d’azione dell’immaginazione contemporanea.
Come rispondono borsisti e pubblico al progetto?
La struttura degli incontri della mattina invita al dialogo e alla contaminazione: i partecipanti sono incoraggiati ad esprimere punti di vista, a fare domande e attivare scambi alla pari. Vietato essere timidi, meglio sfruttare la possibilità di imparare da professionisti di altissimo livello, e di lavorare per crearsi un network di relazioni indispensabile nel mondo dell’arte. Gli incontri serali sono necessariamente meno interattivi, ma anche qui il pubblico può fare domande, togliersi curiosità e partecipare in modo attivo all’evento.
Che dialogo e partecipazione ha portato la precedente edizione?
Come curatrici, ci è piaciuto vedere borsisti e ospiti confrontarsi anche fuori dall’aula, grazie anche alla struttura organizzativa della manifestazione, che evita il più possibile gerarchie e separazioni nette tra docenti e discenti. Pensiamo siano anche molto importanti le relazioni che si sono instaurate fra i borsisti, durante i workshop ma anche nei momenti liberi, e ci auguriamo che possano portare a collaborazioni professionali future. Negli eventi serali la partecipazione del pubblico, anche quello locale, ci ha stupito per quantità e intensità, non scontate in una location vacanziera come quella di Tortolì. Crediamo sia la dimostrazione che l’arte contemporanea suscita comunque curiosità e interesse, magari proprio perché non tutti riescono a comprenderla, ma ne capiscono l’importanza nel mondo di oggi. È per questo che iniziative come Contemporanea hanno un impatto anche al di fuori dei circoli ristretti del mondo dell’arte e di quello accademico. AR/S – Arte condivisa in Sardegna con CONTEMPORANEA continua la sua missione volta a  “investigare e proporre al pubblico nuovi punti di vista e approcci curatoriali originali, oltre a studiare e promuovere l’arte nell’isola” e porta la Sardegna al centro del dibattito sul contemporaneo, creando un dialogo con il pubblico, facendo crescere gli specialisti e generando connessioni.

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