Oggi, no performance, è la mostra di Cadogan Gallery che mette in dialogo i dipinti di Emanuel Seitz con le sculture di Astrid Bauer, mai prima d’ora esposti in Italia. Dal 26 settembre al 27 ottobre 2023.
Oggi, no performance accosta in mostra i lavori di due artisti diversi, ma allo stesso tempo molto vicini. Non solo per i riferimenti formali che le rispettive opere si scambiano, ma anche per la prossimità in cui sono venute a formarsi. A Monaco, infatti, Emanuel Seitz e Astrid Bauer condividono lo studio, lavorando fianco a fianco e lasciandosi vicendevolmente ispirare. Un’accoppiata che Cadogan Gallery ripropone nel suo spazio di Milano, dove pone in dialogo i dipinti di Seitz con gli assemblaggi tridimensionali di Bauer.
Il titolo della mostra fa ironicamente riferimento agli avvisi che si trovano spesso fuori dalle varie location durante la Biennale di Venezia nelle giornate dove non sono previsti eventi speciali: “Oggi, there is no performance’”. Ad attirare l’attenzione è sicuramente il soprapporsi di italiano e inglese all’interno della stessa frase, che genera stupore e ilarità. In maniera più seria, invece, il titolo fa riferimento alla natura concreta e immediata delle opere di Seitz e Bauer, che al contrario della performance non richiedono né tempo né sovrastrutture per essere comprese.
I dipinti di Emanuel Seitz stimolano infatti un’immediata reazione visiva che attiva i sensi e li attrae magneticamente. La componente cromatica è dominante, oltre che appagante anche ad un primo (e magari unico) sguardo. Ma d’altra parte sarebbe riduttivo fermarsi a questa interpretazione, quando invece un’analisi attenta fa emergere le particolarità tecniche dei suoi lavori. Come l’accurata scelta dei pigmenti, alla base degli ampi campi di colore già citati. Oppure la fluidità delle pennellate in cui si può notare l’influenza di un maestro del genere come Günther Förg, capace di creare composizioni armoniche sovrapponendo i segni e creando contrasto con lo sfondo.
La pratica di Astrid Bauer si inserisce invece nel territorio ibrido tra installazione e scultura. Nella sua pratica si incontrano la componente naturale e quella artificiale, generando opere che danno allo stesso tempo l’idea di spontaneità e costruzione, di generato e di creato. Ad avvicinare a Seitz è la componente segnica, che traccia linee e incastri di forme nell’aria come il pittore fa sulla tela.