Nuova vita per “The Arc de Triomphe, Wrapped“, l’opera di Christo e Jeanne Claude che ha visto l’impacchettamento dell’arco di trionfo a Parigi nel 2021
Il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, ha annunciato che la struttura dell’opera postuma di Christo e Jeanne Claude sarà riciclata e riproposta per i Giochi Olimpici e Paralimpici che si terranno nella capitale francese nel 2024. In una nota ha commentato: «Grazie all’organizzazione Parley for the Oceans, che ringrazio calorosamente, il tessuto e le corde saranno riciclati in strutture d’ombra, tende o barnum per i nostri prossimi importanti eventi a Parigi, in particolare per i Giochi Olimpici e Paralimpici del 2024. Questo è un ottimo esempio della capacità del mondo dell’arte di adattarsi alle sfide climatiche».
“The Arc de Triomphe, Wrapped” è stato l’ultimo atto della carriera del duo Christo e Jeanne-Claude, ha preso vita dopo una lunga attesa. Christo arrivò a Parigi nel 1958, come rifugiato politico dalla Romania; qui conobbe Jeanne-Claude, che sarebbe poi diventata sua compagna di vita e di lavoro e qui vissero sei anni insieme, fino al trasferimento a New York nel 1964; proprio a Parigi realizzarono alcuni dei loro lavori più celebri: Wall of Oil Barrels – The Iron Curtain e The Pont Neuf Wrapped. L’Arco di Trionfo è stato il primo monumento che Christo aveva pensato di realizzare. Ma tra l’idea e la sua realizzazione c’è in mezzo la progettazione, la mediazione politica e l’organizzazione adatta. Soprattutto quando si tratta di ricoprire un monumento con 25,000 metri quadrati di tessuto di polipropilene blu-argento e corda rossa.
Le opere effimere di Christo sono state spesso create con l’intenzione di essere smantellate e riciclate. Come, ad esempio per citarne una vicina nel tempo e a noi, la passerella galleggiante del Lago d’Iseo, The Floating Piers (2014-2016).