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Milano. I tessuti di Sarah Zapata tra tradizione peruviana e identità queer

Sarah Zapata, To Strange Ground and High Places, 2023 Installation view, Galleria Poggiali, Milano Ph. Michele Alberto Sereni Sarah Zapata, To Strange Ground and High Places, 2023 Installation view, Galleria Poggiali, Milano Ph. Michele Alberto Sereni
Sarah Zapata, To Strange Ground and High Places, 2023 Installation view, Galleria Poggiali, Milano Ph. Michele Alberto Sereni
Sarah Zapata, To Strange Ground and High Places, 2023. Installation view, Galleria Poggiali, Milano. Ph. Michele Alberto Sereni
To Strange Ground and High Places è il titolo della mostra che raccoglie le ultime opere di Sarah Zapata, artista che ama lavorare con i tessuti per riflettere su tradizione e innovazione. Alla Galleria Poggiali di Milano dal 27 settembre al 30 novembre 2023.

Come spesso accade, anche per Sarah Zapata la sua passione ha origine nell’infanzia. “Mio nonno a Piura (Perù) aveva un negozio di tessuti e mia nonna mi ha insegnato a cucire”. Così l’artista ha iniziato fin da piccola ad esercitare una pratica che esula dalle arti comunemente considerate maggiori, ma al tempo stesso le sfida proponendo una poetica che unisce estetica e analisi sociale.

I tessuti, e il modo in cui si realizzano, sono infatti un’espressione culturale che da sempre accompagna la storia dell’umanità, “a partire dal momento in cui abbiamo cominciato a vestirci”. Attraverso essi comunichiamo la nostra identità, l’aderenza a un contesto sociale al suo totale rifiuto. Così Zapata, ricalcando modalità e immaginando futuri utilizzi, disegna nuove possibilità di significazione per i tessuti, che possano sostituirsi alla natura sacra che avevano per le antiche culture
peruviane.

Il suo lavoro, in particolare, indaga le tensioni generate dalla sua identità di persona queer, con origini peruviane, cresciuta negli
Stati Uniti. Parte di queste riflessioni artistiche sono oggi in mostra alla Galleria Poggiali.

Sarah Zapata, To Strange Ground and High Places, 2023 Installation view, Galleria Poggiali, Milano Ph. Michele Alberto Sereni
Sarah Zapata, To Strange Ground and High Places, 2023. Installation view, Galleria Poggiali, Milano
Ph. Michele Alberto Sereni

Il nuovo corpus di opere, creato dall’artista nel corso del 2023, presenta 7 figure simili a colonne di pietra. Alcune si ergono verso l’alto, altre si calano dal soffitto componendo un coro di rovine. Il loro status di strutture statiche e monumentali è messo in discussione da superfici soffici e dinamiche che sembrano in continuo divenire. L’artista considera la tessitura come un materiale, ma anche come un processo: qualcosa che continua a evolversi mentre esce dal telaio. In cima, le colonne sono abitate da misteriose sculture ispirate alle mummie di Paracas, dove ha avuto origine una pratica tipica delle civiltà precolombiane.

“Il popolo Paracas produceva tessuti straordinari, che richiedevano molte ore di lavoro, poiché venivano tessuti, tinti e ricamati, tutto a mano“, racconta Zapata, “L’intricatezza di questi tessuti dimostra come la civiltà avesse intere organizzazioni di donne che lavoravano insieme per completarli. Questi popoli concepivano i tessuti come un modo per scandire la propria vita: ogni persona riceveva un tessuto al raggiungimento di tappe importanti, tra cui l’ultimo quando moriva. Il corpo veniva poi messo in una cesta con tutti i tessuti posseduti in vita”.

In mostra, sulle pareti così come nei tessuti, ricorre il pattern delle strisce, utilizzato nell’ambito delle stoffe per sancire ruoli di subalternità e regolare sistemi di potere a partire dal periodo medievale fino ad arrivare alla bandiera americana, come anche nel caso delle strisce sulle divise dei detenuti.

Cenni biografici

Sarah Zapata (1988, Texas, USA) è un’artista tessile peruviana-americana che vive e lavora nel quartiere Red Hook di Brooklyn, New York. Nata a Corpus Christi, in Texas, nel 1988, Zapata è cresciuta nella zona di Dallas. Ha conseguito un BFA in Studio Art – Fibers presso l’Università del North Texas nel 2011. Il suo lavoro è stato esposto negli Stati Uniti, oltre che in Messico e Perù.

Il lavoro di Zapata è stato incluso in importanti mostre, tra cui: Siempre X, El Museo Del Barrio, New York, NY (2016); Anti Bodies, MoMA PS1, Long Island City, N. MOTHA and Chris E. Vargas: Consciousness Raising, New Museum, New York, NY (2018); The Burke Prize 2019, The Museum of Arts and Design, New York, NY (2019); The Taxing of a Fruitful Procession, Museo MATE, Lima, PE. Cruising the Horizon, The Latinx Project at NYU, New York, NY (2021); Tomorrow Is a Different Day: Collection 1980-Now, Stedelijk Museum, Amsterdam, NE. Imaginarios contemporáneos (Vol. II) Colección Museo de Arte de Lima, Museo de Arte de Lima, Lima, PE (2022); Craft Front and Center, Museum of Arts and Design, New York, NY. Narrative Threads, Moody Center for the Arts, Rice University, Houston, TX. Distribuidx, Lisson Gallery, New York, NY (2023)

Il prossimo anno il lavoro di Sarah Zapata sarà esposto presso i seguenti centri: The Barbican Centre, London, EN, Tai Kwun Contemporary, Hong Kong e l’Arizona State University Museum, Tempe, AZ.

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